Le mani ancora mi tremano a pensare a quella conversazione avvenuta poco fa.
"Pronto?"
"Da quanto tempo,bambina mia" rabbrividisco al suono della sua voce.
"Mamma?"
"Come stai?"
"Perché questa chiamata?"vado dritta al sodo.
"Non ti interessa proprio di me?Nemmeno una chiamata durante questo anno.Te ne sei andata senza dire niente,lasciando un biglietto di merda in cucina"inizia ad arrabbiarsi.
"Cosa avrei dovuto fare?Chiederti il permesso?Non sei mai stata una madre"sputo velenosa.
"Il tuo amico Alexander,quello che ti porti a letto come una troia ha sbagliato a incarcerare Spike e Aaron.Digli solo che avrà le conseguenze e John uscirà sabato mattina"
"Sai che uno di loro mi ha stuprato?"
"Chi credi che l'abbia mandati da te?"ride e non credo di aver provato così tanto odio per una persona.
"Riferisci ciò che ti ho detto,a presto"attacca senza darmi il tempo di rispondere."Cosa voleva?"
"Mi ha detto che hai sbagliato a incarcerare quei due e che un certo John sabato mattina uscirà"farfuglio e lo vedo sbiancare.
"Devo andare"torna in salone e si veste in due secondi.Mi guarda aspettando la maglietta e me la tolgo,porgendogliela.Non mi degna di uno sguardo ed esce di casa senza neppure salutarmi.Perfetto.
Vado in camera mia e indosso una biancheria intima e mi infilo sotto le coperte,pensando a prima.Anche se abbiamo concluso la serata nel peggiore dei modi non posso fare altro che sorridere pensando al momento magico che ho vissuto con lui.
Non mi serviva niente,ero completa,felice come non mi sono mai sentita.Era una sensazione diversa dalle altre,unica.Sentivo di amarlo sempre di più,l'amore mi stava consumando.
Il suo tocco,i suoi baci mi lasciavano senza fiato,non ne riuscivo a fare a meno.Avrei voluto che quel momento durasse per sempre.
Lo rivivrei altre mille volte,ne è valsa la pena.Forse l'unica cosa buona che abbia mai fatto in 19 anni.
Mi sento onorata di essere in grado di amare così forte e oggi ho avuto le palle di farlo.Di ridere in faccia al mio passato e di vivermi il presente con Alexander.
Continuo a sorridere e penso di non essermi mai sentita così viva come questa sera.Alexander Pov's
Dopo aver chiamato Logan mi dirigo verso il locale di Bob,sperando che mi dia delle risposte.Guido senza rispettare i limiti di velocità,con una rabbia repressa che mi sta mangiando dentro.
Non posso credere che stia per uscire,quel bastardo che ho come padre.
Parcheggio la macchina a cazzo ed entro immediatamente nel locale,dove lo vedo servire a dei ragazzi.
"Si può sapere cosa cazzo è successo?"urlo e tutti si girano a guardarmi ma non me ne frega un emerito cazzo.
"Vieni con me"esce dal balcone e mi porta fuori.
"Parla"incrocio le braccia al petto.
"Da quando tuo padre è entrato in carcere ha cercato in ogni modo di uscire,così ha iniziato a farsi tanti nuovi amici in questi anni di carcere.Amici che avevano conoscenze al di fuori,molto più influenti di quelle di tuo padre.Gente dalla quale stare alla larga,spacciatori,molti anche assassini,tutti milionari e pronti a spendere tutti i loro soldi pur di avere più gente possibile dalla loro parte.
Ed è riuscito ad arrivare a Spike che ha trovato un modo per farlo uscire.E da qui entra in gioco Kol,un ragazzo della tua età,che vive a Fallins da un paio di anni.È un importante avvocato,impegnato in affari loschi e nonostante questo nessuno è abbastanza coraggioso da andargli contro,nemmeno i poliziotti stessi.I due sono entrati in contatto un paio di volte e sono riusciti a stringere un patto,di cui purtroppo non so di cosa si tratti.So solo che questo non comprende Spike e l'altro ragazzo,quindi l'unico ad uscire sarà John"
"Quel grandissimo figlio di puttana"tiro un pugno al muro,rompendomi immediatamente le nocche.
"Kol,Spike,quanti cazzi ne sono?E poi cosa vogliono,i loro milioni non gli bastano?"
"I ricchi sono così,ne vogliono sempre di più"
"Perché mio padre?Insomma è un coglione vecchio"
"Non si sa cosa si sono detti"dice rassegnato.
"Chi ti ha detto tutte queste cose?"
"Un amico di tuo padre"
"E ti fidi?"sbarro gli occhi.
"È mio fratello"mi spiega ed io sono alquanto confuso.
"È in carcere anche lui,tuo padre gli riferisce i dettagli di ogni cosa"
"Ah"mi siedo sulla panchina,poggiando i gomiti sulle gambe.
"Non posso crederci che uscirà tra tre giorni"scuoto la testa.10 anni passati ad odiarlo,ma con la consapevolezza che era dove doveva essere,e che non poteva fuggire da lì.Aveva così tanti nemici che ho sempre dubitato che qualcuno potesse fargli un favore pagando quella cifra enorme.Anche perché i soldi mancavano in quel periodo,gli affari non andavano più dopo che l'avevano preso.
'Meglio la morte che il carcere' quello dicevano sempre,nessuno avrebbe avuto il coraggio di fare una mossa.
Eppure,ancora una volta quel figlio di puttana è riuscito a cavarsela.
"Io torno a casa"gli dico prima di andarmene.
Chiamo Logan,dicendo di vederci direttamente a casa e gli racconto brevemente quello che mi ha detto Bob.
Ho la testa che mi scoppia e le mani che prudono,una bomba ad orologeria.Non sapere mi dà alla testa,voglio ogni dettaglio,conoscere le loro conversazioni e cosa quel bastardo gli ha promesso per far sì che paghi la cauzione.Ripenso a quella sera,a quando trovai mia madre piena di sangue e impiccata di fronte alla porta di casa.Era morta e io non ho potuto fare niente per evitarlo.Mio padre era circondato da persone malvagie,e mi ha trasportato con sé.
Facevo parte di una gang,gare clandestine,spaccio di droga,rapine.Lui era il capo e voleva a tutti costi che ne facessi parte,tornava ogni sera ubriaco e drogato e abusava di mia madre che mi chiudeva dentro camera per non farmi assistere.Non voleva che io intervenissi,perché sapeva che lui avrebbe fatto del male a me.
Ricordo che lei non usciva mai,stava sempre rintanata in casa,anche perché i nemici di papà erano dappertutto e avrebbero potuto farle del male in qualsiasi momento.E un giorno,uscì per fare la spesa,e non torno più a casa.La ritrovai davanti alla porta di casa,l'avevano stuprata,picchiata e poi impiccata.Ho ancora le immagini impresse,un trauma per un ragazzino di 14 anni.Volevo vendicarmi,per lei,ma mio padre già ci aveva pensato.L'aveva uccisi tutti,facendo saltare in aria il locale dove stavano festeggiando,non contando però che in quel locale c'erano anche degli innocenti e da stupido quale è,alla fine si è fatto scoprire ed è finito in carcere.Subito dopo la sua carcerazione,rimasi da solo.Scappavo da ogni casa famiglia alla quale mi affidavano e tornavo da Logan,un ragazzino nato nel mio stesso quartiere e con i miei stessi problemi.
Ho odiato mio padre per così tanto tempo,per quello che aveva fatto a mia madre.Per le continue violenze,fisiche e mentali;la umiliava ogni giorno.Per quello che le hanno fatto a causa sua,per quello che mi ha fatto passare.Avevo 14 anni e non ero pronto a tutto quel dolore,a tutto quello a cui mi aveva condannato.Un uomo di merda,che faceva fare delle consegne a suo figlio,venivo picchiato ogni qual volta c'era un problema e tutti i miei compagni erano più grandi quindi non mi prendevano in considerazione,e non mi aiutavano neppure,nonostante fossi il figlio del loro capo.
La gang si sciolse e io fui libero di vivere la mia vita lontano da tutto.Trovai dei soldi nascosti in casa e partì,per New York.Ho lavorato molto,qualsiasi tipo di lavoro,e sono riuscito a racimolare molti soldi,insieme a Logan.10 anni di fatiche,di sudore e una continua lotta contro me stesso e l'odio che porto dentro.L'unico motivo per cui vorrei vederlo è per sparagli un buco in fronte,e non vederlo mai più.
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Another Love
Romance"La vita è un inferno,ma se incontri il demone giusto scopri che col fuoco puoi anche giocarci"