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Prendere sonno ormai sembra un impresa impossibile,ho quasi paura nel farlo.Sono seduta a terra,al buio se non fosse per un po' della luce che arriva dalla luna attraverso la piccola finestra, e non riesco a trovare una posizione comoda.È la terza notte qui e avrò dormito al massimo 4 ore.
Ho l'ansia,il terrore che qualcuno potrebbe entrare da un momento all'altro e farmi del male.Non sapere cosa sta succedendo fuori mi dà alla testa.Non so come sta Charlotte,immagino sia molto preoccupata e odio farla sentire così.Non so cosa stia combinando Alexander.John aveva ragione.Non avrebbe mai sprecato l'occasione non uccidendolo e ora ho così paura di quello che potrebbe succedergli.
Ho paura che lui riesca a trovarmi e così andare contro il suicidio.Non so quanti uomini ci siano di sopra,ma di sicuro non sono pochi e saranno armati fino all'inverosimile.
Chiudo gli occhi e all'improvviso aprono la porta,così mi allarmo all'instante.
"Avanti vieni"si avvicina James e sento il suo profumo.Acqua di Gio.
"Che cosa vuoi?"mi libera dalle catene.
Mi prende per il braccio,abbastanza forte e mi trascina fuori.Non ho le forze nemmeno di camminare da sola.Provo a guardarmi intorno ma devo ancora abituarmi alla luce.
"Dove mi porti?"chiedo confusa.
Saliamo le scale e mi fa entrare in una camera.
"Dormirai qui"quasi non ci credo.Dopo un po',inizio a vedere nitidamente quello che mi circonda.
C'è un letto matrimoniale con delle lenzuola di seta nere,con di fronte un armadio enorme di legno bianco.Ci sono vari comodini ma sostanzialmente la stanza è priva di oggetti.
"Dormirò con te"mi giro nella sua direzione.
"Che cosa?"
"Hai sentito bene"
"Preferisco dormire in cantina"cerco di avvicinarmi alla porta.
"Tu da qua non te ne vai"mi prende il braccio,facendomi sbattere contro di lui.Siamo vicinissimi e il mio cuore sembra un tamburo.
"L'ha deciso Kol,neanche io voglio dormire con te.Ma devo controllarti"sbuffa,prendendo la chiave dalla serratura.Se la infila in tasca e si siede sul letto.
"Non vado da nessuna parte,insomma non c'è niente che possa usare in questa stanza"
"Anche se ci fosse non ti converrebbe andare via.Oppure la tua amichetta morirà"
"Non oseresti"mi avvicino.
"Oh si"mi sorride.
"Ci sono alcuni dei nostri uomini che la seguono ovunque vada.Basta un tuo passo falso e boom,morta" vorrei scoppiare a piangere e non finire mai più.Ancora non ci credo che sono finita in questa situazione.
"Vado in bagno"evito di rispondergli.Non posso nemmeno chiudermi dentro.Sono in un vero incubo.
Mi spoglio guardandomi allo specchio ed ho qualche livido sullo stomaco e ripenso ai pugni di Kol.Rabbrividisco e apro la doccia,mettendo l'acqua calda.Inizio ad insaponarmi e scoppio a piangere senza il minimo controllo.Le mie lacrime si confondono con l'acqua bollente che manda a fuoco la mia pelle.Vorrei scomparire.
Quante volte l'ho pensato in questi mesi e non l'ho mai fatto.A pensare che tra due settimane dovrei essere a New York,ora tutto quello che avevo da sempre sognato sembra essersi polverizzato.
Non credo che riuscirò mai a riprendermi completamente da tutto quello che mi sta accadendo.Prima mi hanno violentato,umiliandomi nel peggiore dei modi,picchiandomi senza pudore.E ora eccomi qui,rapita e imprigionata in una casa dove ci sono solo assassini.
In stanza ho un pazzo omicida che non fa altro che minacciarmi e che odio con tutta me stessa.
Finisco di lavarmi e mi riprendo,asciugandomi i capelli.Esco con un solo asciugamano a coprirmi e lo vedo,con solo i boxer addosso e con le braccia dietro il collo.Bello da mozzare il fiato.
Non so nemmeno io perché mi fermo davanti alla porta a fissarlo.Alza di poco la testa e mi squadra da capo a piedi ed è lì che mi riprendo.
"Mi servono dei vestiti"deglutisco,cercando di non guardare l'erezione che si propaga nei boxer,riportando un imminente rigonfiamento.
"Dio è stato molto gentile con me"mi fa l'occhiolino ed io arrossisco violentemente.Non credo di aver fatto una figura di merda più grande.
Si alza dal letto e si avvicina,con la sua andatura possente.Sento una sensazione strana di eccitazione,sono quasi attratta da questa situazione.E questa cosa mi fa paura.
"Non sai aprire i cassetti?"apre lentamente un cassetto e c'è della biancheria intima.Noto immediatamente che la taglia del seno non è la mia.
"Non porto quella taglia"deglutisco alla sua vicinanza.Che cosa mi sta prendendo?Sembro una ragazzina in preda agli ormoni.È un bastardo assassino,ripeti con me.
"Dormi senza"fa le spallucce.
Mi passa una mutandina a caso di pizzo rosso e prende una maglia larga.
"Vuoi che ti vesta anche?"sbuffa infastidito.
"No"lo guardo male,entrando di nuovo in bagno.Sono completamente rossa in faccia e gli occhi mi brillano.Mi vesto e dalla maglia si intravedono i capezzoli.
"Cazzo"impreco,trovando coraggio.Entro in camera e lo trovo nella stessa posizione di prima,con lo sguardo riverso sul soffitto.Sembra afflitto dai suoi pensieri.
"Dobbiamo per forza dormire sullo stesso letto?"chiedo,interrompendo i suoi pensieri.
"Puoi anche dormire per terra"dice con tono indifferente.
"Ho capito"sbuffo,infilandomi sotto le coperte,dandogli le spalle.
Guardo il comodino che ho davanti e non riesco a prendere sonno,non so cosa fare.Mi giro ed è ancora sveglio anche lui.Inizio a fissarlo e per quanto non vorrei ammetterlo,la sua bellezza è disarmante.
È ricoperto di tatuaggi,da collo ai piedi.E mi affascina da morire questa cosa.Guardo attentamente il suo profilo,il naso delicato e le labbra magnificamente carnose.Il blu dei suoi occhi non è visibile purtroppo ma ne ricordo ancora le sfumature.
"Vuoi continuare a fissarmi per sempre?"
"Non ti stavo fissando"
"Di più"sbuffa.
"Non ho sonno"cosa alquanto strana dato che ormai non sto dormendo più.
"Conosci Alexander?"chiedo per fare conversazione.
"Anche meglio di te"
"Siete amici?"
"Lo eravamo"
"Allora non permettere che lo uccidano"
"Ho detto che lo eravamo"
"E perché non lo siete più?"
"Non vado molto d'accordo con gli egoisti infami"
"Cos'è successo?"
"Un giorno lo saprai,forse.Ti dico solo che ci sono tanti modi in cui mi vendicherò"si gira a guardarmi e mi si blocca il respiro.
"Uno di questi sono io"deduco.
"Ti lascio nel dubbio"mi fa un mezzo sorrisetto.
"Vaffanculo"sussurro,girandomi di nuovo alla parte opposta.Lo sento prendermi la vita con un braccio e spingermi verso di lui.
"Bella bionda"sussurra al mio orecchio,immobbilizzandomi.Porta le mie braccia indietro e incrocia le sue gambe con le mie.
"Non farmi arrabbiare che poi divento antipatico"mi lecca il lobo.
"Già lo sei"lo sento sorridere.
"Mh"lo sento aspirare il mio profumo e mette una mano sulla mia pancia scoperta,dato che la maglia si alzata di un bel po'.
"Non toccarmi"inizia ad accarezzarmi la pancia.
"Non ora,sarai tu a pregarmi di farlo"mi aggiusta la maglia,liberandomi.
"Questo non accadrà mai"sbotto,senza girarmi.
"Lo vedremo"
Chiudo gli occhi,cercando di ricordare un momento felice e sorrido pensando alle feste in piscina a casa di Mark,alle cazzate fatti da ubriachi e all'amore della mia vita,seppur non corrisposto.Alexander.
Il suo sorriso,i suoi occhi,i suoi baci famelici che mi lasciavano senza fiato.La passione che mi mangiava dentro ogni volta che lo guardavo e che ci univa ogni qual volta.Non riuscivamo a stare nella stessa stanza senza strapparci i vestiti di dosso.Mi scende una lacrima involontaria,sembra tutto così lontano.

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