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Per celebrare il finale, ho realizzato un video che racchiude tutte le coppie e i rapporti familiari e di amicizia della storia. Spero che vi piaccia!
Detto questo, vi lascio al capitolo conclusivo.
•••Buio. Fiamme. Sta crollando tutto. Mi guardo intorno e non vedo vie d'uscita. Ho il corpo pieno di ferite e non riesco a sollevarmi da terra. La cenere mi cade sui capelli e mi sporca anche il viso.
Chiudo gli occhi. E' finita.
«Rialzati.» Quello che prima mi sembrava un mormorio indistinto in lontananza è diventato un invito forte e chiaro.
«Mamma?» Mi sforzo di schiudere le palpebre. Non vedo nessuno. «Sei venuta a prendermi?» , insisto.
«E' troppo presto per mollare. Aggrappati alla vita con le unghie e con i denti.»
Tossisco e mi metto seduta. Mugugno per il dolore causato dallo sforzo e mi porto una mano sullo stomaco. «E' troppo tardi, ho perso. Non ce la faccio più a combattere.» «Non dubitare di te stessa. Rialzati. Lotta per le persone che ti stanno aspettando dall'altra parte.» Uno scossone fa tremare l'edificio. «Non ti resta più molto tempo, Evie. Raggiungi l'uscita e salvati.»
Il fuoco si fa sempre più vicino. Noto un portellone metallico a qualche metro da me. Provo a chiamare mia madre, ma non mi risponde. Non sento più la sua voce.
E' tutto nelle mie mani.
A fatica, striscio verso l'uscita. Un pezzo del tetto si stacca dal soffitto e mi cade accanto. Devo rialzarmi. Con molta difficolta, lo faccio. Zoppico verso l'uscita mentre tutto continua a tremare. Cerco di non cadere e mi tuffo in avanti per raggiungere le maniglie del portellone a cui aggrapparmi per restare in equilibrio dopo l'ennesima micidiale scossa. Una volta fuori dall'edificio non vedo nulla, soltanto luce.Riapro gli occhi. Mi rendo subito conto di essere intubata nella stanza di un ospedale. Ho le braccia stese lungo il corpo e a stento riesco a muovere le dita.
Con uno sforzo sovraumano, allungo l'indice per raggiungere il pulsate di un piccolo telecomando abbandonato sul materasso. Un'infermiera corre da me. Incredula, strabuzza gli occhi e poi inizia ad urlare qualcosa ai suoi colleghi. Parla in spagnolo e non comprendo ciò che sta dicendo.
Mi gira la testa. Mi sento stordita. Perdo i sensi prima ancora di poter chiedere aiuto.•••
Da quanto tempo sono qui dentro? Settimane? Mesi? Anni?
Riesco di nuovo a camminare, anche se ho dolori ovunque, e non sono più intubata. Vedo soltanto medici, che mi sottopongono costantemente a controlli, e non ho notizie dei miei amici. Non capisco ciò che mi viene detto dai dottori e non sono nemmeno in grado di chiedere spiegazioni.
Perché nessuno è venuto a trovarmi? Perché sono ancora viva?
Non ho un telefono per mettermi in contatto con gli altri, ma oggi mi sento meglio e ho deciso di andare a cercarne uno nel resto del reparto.
Mi metto seduta, stringendo un po' i denti per il dolore, e mi infilo le pantofole che mi ha portato una dottoressa insieme alla tuta che indosso da un paio di giorni.
Un'infermiera mai vista prima entra in camera prima che possa alzarmi dal letto. Mi dice qualcosa che non capisco e sorride.«No entiendo» , la informo, sperando che almeno a lei interessi.
Si dà un colpetto sulla fronte. «Giusto, non sei di queste parti. Volevo soltanto dirti che devi prepararti, ti spostiamo in un'altra stanza. Non hai più bisogno dei macchinari alle tue spalle, ma potrebbero sempre essere utili ad altre persone. Ci serve la camera.»
A bocca aperta, la guardo. Va via prima che possa iniziare a tempestarla di domande. Rassegnata, mi guardo intorno. Raccolgo i miei jeans e la biancheria intima e lascio la stanza. Una dottoressa mi conduce nel reparto posto di fronte alla Terapia Intensiva in cui sono stata ricoverata fino ad oggi da non so quando. Mi accompagna nella camera in fondo al corridoio e, raggiante, mi saluta prima di sparire in fretta e furia dal mio campo visivo. Butto le mie cose sul letto che mi è stato assegnato e mi lascio cadere anche io sul materasso.
Ho due compagni di stanza, a giudicare dalle cose sparse qua e là sui comodini e sulla scrivania comune.

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Gli eredi
Tajemnica / Thriller[Finalista dei Premi Watty 2021] [Nella longlist degli Italian Academy Awards 2021] Passato e presente si intrecciano per uno scherzo del destino quando Evie si ritrova ad avere due loschi vicini di casa, un vecchio amico e suo cugino come coinquili...