I capelli, ormai schiacciati contro la testa e non più sollevati sul davanti, gli sono un po' cresciuti. Non eccessivamente, a differenza della barba e dei baffi.
Si sfrega il pollice contro il labbro inferiore nel punto in cui, ormai, la ferita sembra essersi quasi cicatrizzata, e mugugna per il dolore.«Quando la smetterai di fare l'idiota?»
Thomas si volta verso il suo compagno di cella. Lo osserva tastarsi il sopracciglio destro su cui c'è un evidente taglio.
«Avresti reagito allo stesso modo, se avessero insultato Selene.»
Christopher, afflitto, si passa le mani sul volto. «Queste persone sono rinchiuse qui dentro da chissà quanti anni e provocano chiunque per divertirsi e dare un senso alla loro giornata.» Passa le dita sulle nocche graffiate della mano sinistra. «Ci hanno sbattuti in prigione ingiustamente e tu cosa fai? Peggiori la situazione scatenando una rissa e facendoci trasferire in un altro carcere?»
Thomas colpisce il materasso con una mano. «Se la sono presa con Evie! E avresti potuto anche non combattere con me!»
Il ragazzo dagli occhi verdi trattiene a stento la voglia di dargli un colpo ben assestato sulla nuca. «Hanno affibbiato appellativi poco carini ad una tua ipotetica fidanzata che, per la cronaca, tu hai identificato come Evie perché, mi sembra a questo punto il caso di ricordartelo, non state insieme.»
Il proprietario dell'enoteca, frustrato, sbuffa. «Chris, come amico fai veramente schifo.»
«Io? Ti ricordo che ci hanno chiusi qui dentro per colpa tua. Se ti fossi fidato di me, ora non saremmo in questa situazione. E poi, che ho fatto di male? Ti ho soltanto sbattuto in faccia la realtà.»
Thomas, irritato, gli lancia contro un cuscino. L'arrivo del carceriere interrompe la loro discussione. Il corpulento ometto entra nella cella e li invita a lasciarsi ammanettare senza troppe proteste. I due, continuando a rivolgersi occhiatacce, si fanno intrappolare i polsi. Sbuffando, vengono condotti verso l'esterno dell'angusta stanzetta. Due poliziotti li affiancano. Thomas è ormai pronto ad andare. Christopher si guarda indietro.
«Sbrigatevi.» Il carceriere li spinge in avanti.
I ragazzi, in silenzio, iniziano a camminare. Improvvisamente, un boato. Precipitano al suolo insieme agli agenti. Thomas gattona verso la ringhiera di metallo che dà sul piano inferiore della prigione. Una nuvola di fumo avvolge la stanza. Sei ragazzi irrompono nel carcere dal buco da loro evidentemente creato nella parete con l'utilizzo di alcune cariche esplosive. Christopher, incredulo, richiama l'attenzione dell'amico che sembra scosso tanto quanto lui. Gli infiltrati indossano delle maschere antigas e delle tute bianche. Uno di loro solleva il capo per guardarli. Li fissa per un po' e poi agita una mano in direzione di uno dei suoi compagni che annuisce e lascia cadere a terra quella che sembra una pallina rossa. Una fitta nebbia avvolge tutto l'ambiente. La testa di Thomas inizia a girare. Gas soporifero, pensa. Chiude gli occhi e si distende a terra.
Al suo risveglio, vede il cielo. Sfrega le dita contro il terreno e dei fili d'erba gli accarezzano i polpastrelli. Stordito, si mette seduto e si rende conto di non avere più le manette. Si alza a fatica e fa un giro su se stesso. Si trova in un bosco, ma non capisce per quale strano motivo. Inizia a camminare facendosi spazio fra gli alberi. Si ritrova davanti ad un ruscello. Lo raggiunge e si inginocchia con le mani a coppa per prendere un po' d'acqua con cui sciacquarsi il viso. Che fine ha fatto Christopher?«Continuerai a scapparmi per sempre?» Thomas decide di voltarsi. La voce femminile gli è familiare. Il cuore inizia a battergli all'impazzata. Ruota la testa e si ritrova davanti Evie. «No, sul serio, ti salvo dal carcere e fuggi?»
Indossa per metà una tuta bianca. Il torace è coperto soltanto da una canotta nera. Regge fra le mani una maschera antigas e, radiosa, gli sorride. Il ragazzo si mette subito in piedi. Si asciuga le mani sui pantaloni e, un po' intontito, barcollando, inizia a correrle incontro. Lei lascia cadere a terra la maschera. Il vento le fa ondeggiare i capelli. Quando Thomas la raggiunge, gli salta in braccio. Non smettono per un attimo di sorridersi. Il ragazzo la lascia a terra e lei indietreggia fino a ritrovarsi con la schiena premuta contro il tronco di un albero. Thomas, incredulo, le accarezza i capelli. Lei, con le dita, gli percorre i contorni del volto. Continuano a studiarsi a vicenda, quasi per accertarsi che l'altro sia fisicamente presente e non soltanto un sogno. Evie lo bacia. Thomas sorride sulle sue labbra. Si allontanano per un istante.
«Ti amo» , le dice, preso dalla foga del momento. Spalanca gli occhi quando se ne rende conto.
Lei arrossisce. «Thomas» , mormora, sorpresa e felice allo stesso tempo.
«Thomas!» Il ragazzo riconosce la voce di Christopher. Lo sta chiamando da chissà dove.
«Sì, ti amo» , dice, ancora, ignorando le urla dell'amico.
«Thomas!»
«Thomas!» Christopher lo spinge contro la parete e il ragazzo, per la potenza dell'impatto, riapre gli occhi. Infastidito per essere stato svegliato sul più bello, impreca contro l'amico e lo butta giù dal suo letto con un calcio. Chris protesta. «Stai scherzando, vero? Con che coraggio mi tratti male? Dovrei riempirti di schiaffi. Ti ricordo che siamo rinchiusi in questa cella da ore per colpa tua. Dovevi fidarti di me.»
Thomas, seccato, sbuffa. «Mi hai svegliato per lamentarti?» , chiede, seccato.
Il ragazzo dagli occhi verdi si massaggia il fondoschiena e torna a sedersi sul letto del compagno di cella. «Ho sentito dei poliziotti parlare. Pare che stiano seguendo una pista per scagionarci.»
-
Salve!
Non ho molto da dire su questo piccolo extra. Volevo soltanto mostrarvi Thomas e Chris che non sono comparsi nello scorso capitolo. Mancheranno in molte altre parti? Usciranno dal carcere o passeranno lì dentro il resto dei loro giorni?
Lo scoprirete continuando a seguire la storia.
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Gli eredi
Gizem / Gerilim[Finalista dei Premi Watty 2021] [Nella longlist degli Italian Academy Awards 2021] Passato e presente si intrecciano per uno scherzo del destino quando Evie si ritrova ad avere due loschi vicini di casa, un vecchio amico e suo cugino come coinquili...