48 - Extra - La spedizione finale?

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A fatica, Thomas trattiene le lacrime. Si morde le mani e cammina per casa senza mai fermarsi. Di tanto in tanto, rivolge un'occhiata al computer. Sta per prenotare un volo per la Spagna, ma si domanda se sia effettivamente giusto non avvertire la polizia e gli altri del fatto che Mark abbia rapito Evie. Il commissario di Nottingham, sicuramente, gli tenderà una trappola. Sarebbe saggio chiedere aiuto ai suoi amici, ma può davvero farlo? Informare gli altri della situazione significherebbe mettere a rischio la vita di Evie e non può permettere che ciò accada.
Bussano alla sua porta. Disperato, va ad aprire. Sbianca quando si ritrova davanti Corey. Che abbia capito tutto? No, non è possibile.

«Che cosa ci fai tu qui?»

Il rosso entra in casa senza invito. «Mark ha contattato Chris. Gli ha assicurato che gestirà le ricerche di Evie da Stafford perché non può lasciare sua madre. Credevo che volessi saperlo.»

Rabbia. Frustrazione. Thomas contiene a stento la voglia di gridare al ragazzo che il commissario della polizia di Nottingham è, in realtà, un impostore che sta tenendo Evie in ostaggio. «Non potevi dirmelo per telefono?» , si limita a chiedergli.

Corey gli rivolge uno sguardo. Si avvicina pericolosamente al portatile e Thomas fa per dirgli di spostarsi, ma si trattiene per non dare nell'occhio. Si morde un'unghia e cerca di calmarsi. Non deve sembrare agitato.

«Sono venuto qui per parlarti di altro. Non voglio aspettare che Mark risolva la situazione. Dobbiamo metterci a cercare Evie, ma non so proprio da dove incominciare. Due teste, però, sono meglio di una. Resterò qui da te stanotte. Passeremo le ore ad elaborare strategie.»

«Ho un po' da fare» , gli risponde Thomas allarmato. Sì, cosa? Deve chiamare Mark? Probabilmente, anzi, sicuramente, ma non può dirlo ad alta voce. «E poi, non puoi piombare così a casa delle persone senza preavviso e autoinvitarti a dormire da loro» , cerca di cambiare argomento.

Si avvicina alla porta per aprirla. Vuole mandarlo via a tutti i costi.
Corey, scettico, lo osserva e poi lo sguardo gli cade sul computer abbandonato sul tavolo del soggiorno. Si china in avanti per leggere meglio le scritte sul display. «Parti per la Spagna? Adesso? Sul serio?»

Thomas suda freddo. «Per lavoro. Ho un impegno improrogabile.»

E' la scusa più stupida che gli sia mai venuta in mente.

«Oh, per carità, gestisci un'enoteca, non sei un rappresentante del G7.» Ecco, appunto. Corey, con fare minaccioso, gli si avvicina. «Mi spieghi che sta succedendo con le buone, con le cattive o con le cattivissime? Non ci metto nulla a chiamare tutti gli altri. Vuoi farti pestare come l'uva durante la vendemmia?»

«Mark ha rapito Evie» , cede.

Corey sgrana le palpebre. «Che hai detto?»

•••

Corey ha raggruppato un bel po' di persone per partire alla volta della Spagna. Thomas, facendo finta di nulla, ha continuato a tenersi in contatto con Mark e gli ha comunicato che, in meno di 48 ore, lo raggiungerà per lo scambio. Ora, continua a riflettere nel suo studio. La campanella del negozio tintinna, ma non dà peso alla cosa.

«Thomas!» , lo chiama, dopo un po', Faith.

Allarmato, si alza e la raggiunge. Si ritrova davanti lei e un'altra ragazza dal volto familiare. «Perché mi sembra di averti già vista da qualche parte?» , le domanda, aggrottando le sopracciglia.

«Perché è così. Sono Cassie. Ho aiutato te e il tuo gruppo a far arrestare Ares, Dorian e Pierce. Sono la ragazza che ha finto di non vedere i tuoi amici mentre ti liberavano.»

Thomas, con uno sforzo, riesce a ricordarsela. «Sei venuta a comprare qualcosa?» , le chiede, confuso.

Lei ridacchia. «Sono qui per Evie Gray. Sono pronta ad unirmi a voi.»

«E' stata rapita.» Thomas fulmina Faith con lo sguardo, ma la mora non dà peso alla cosa. «Ha lavorato con quei criminali. Chi, più di lei, può aiutarci?» , gli ricorda, senza nemmeno rivolgergli un'occhiata. «L'ha presa il capo della vecchia organizzazione con cui collaboravi e l'ha portata in Spagna, ma non sappiamo dove» , torna poi a parlare con Cassie.

«Hanno una sola base lì, mi ci hanno spedita una volta.»

Faith si volta a guardare il suo capo. «Hai visto? Te l'avevo detto. Può aiutarci.»

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Aggiornerò giovedì. A presto!

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