46 - La quiete prima della tempesta

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Mark esce dal tribunale e i giornalisti lo accerchiano. Chris si allontana da lui cercando di non dare troppo nell'occhio per non essere infastidito a sua volta dalla stampa. Mi faccio spazio fra la folla per raggiungerlo con Adam, Corey e Léon al seguito.
«Allora?» , chiedo, trepidante.
«Sono stati condannati tutti all'ergastolo» , mi risponde, non riuscendo a trattenere un sorriso soddisfatto.
Allegri, ci stringiamo in un abbraccio di gruppo.

Brad, addormentato, mi cade addosso ad una curva. Abbandono i miei ricordi e lo aiuto a risollevarsi. Si stropiccia gli occhi e mi rivolge uno sguardo.

«Scusami» , mormora, dispiaciuto.

Sorrido e gli scompiglio i capelli. «Non preoccuparti.»

«Manca ancora molto?»

«Saremo a Nottingham fra poco» , lo avverto.

La notizia sembra dargli la carica. «Per fortuna! Non vedo l'ora di scendere. Odio i viaggi in pullman.»

Non posso che concordare con lui.
Prendo il cellulare. Ascolterò un po' di musica per ingannare l'attesa.
Noto che Adam mi ha mandato un video e indosso le cuffie prima di iniziare a guardarlo. Quando vedo comparire Rae sullo schermo, do una gomitata a Brad per attirare la sua attenzione.

«Vieni qui.»

Gli porgo una cuffietta. Se la mette in un orecchio e inizia a fissare il mio cellulare.

Rae si trova fra Rex e Mark. Una giornalista li insegue. «Può dirci qualcosa in più sulla sua resurrezione?»

Simpaticissima.

Mark tenta di mandarla via. «La signorina non rilascerà alcuna dichiarazione. Sta bene. Questo è quanto.»

Rae, a quanto pare, dopo un mese dalla condanna di suo padre e suo fratello, è tornata a farsi vedere in giro.

«Secondo te, la polizia riuscirà a proteggerla dalla stampa? Ai telegiornali si parlerà anche della sua gemella, Fran?»

Mi volto verso mio fratello. «Lo scopriremo con il passare del tempo» , gli rispondo. «Spero soltanto che possa tornare al più presto ad avere una vita normale» , aggiungo.

Passo il resto del viaggio a chiacchierare con Brad. Quando il pullman si ferma, una scarica di adrenalina mi attraversa il corpo.
E' il ventesimo giorno di Aprile. Dopo l'arresto di Foster, ho trascorso un mese a Stafford con la mia famiglia, lontana da tutti i miei amici e dai drammi.
Adesso, mi sento carica. La mia vita sta per ricominciare.
Scorgo l'auto di Léon dal finestrino. Sorrido, prendo il mio borsone e mi affretto a scendere dall'autobus. Brad mi segue trascinandosi dietro il resto dei bagagli.
Noto Adam. E' appena sceso dalla macchina del fratello di Chris. Urlo il suo nome. Si volta a guardarmi e sorride. Mi corre incontro. Allargo le braccia e, quando mi raggiunge, lo stringo forte a me.

«Mi sei mancata tanto» , mormora.

«Anche tu, Adam» , gli dico, allegra.

«Guardare "Cuore e batticuore" senza di te è stato orribile.»

Gli rivolgo un'occhiataccia. «Sei andato avanti con le puntate senza aspettarmi?» Inizia a balbettare. Vorrebbe formulare una frase di senso compiuto, ma non ci riesce. «Non ci credo. Adam» , ringhio.

«Le riguarderemo tutte. Non uccidermi, ti prego» , piagnucola.

«Cuginetta!» Gabe corre verso di noi con Alex e Léon al seguito.

Mentre Brad ci raggiunge e inizia a salutare Adam, io mi lascio stringere dagli altri tre.

«Sei ingrassata, ragazzina?» Léon, visibilmente divertito, ghigna.

Gli erediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora