24 - Extra - Discussioni

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Maya si è appena svegliata. Spaesata, si guarda intorno. Si ritrova davanti Gabe e gli chiede dove si trovino. E' legata ad una sedia in un'angusta stanzetta. Il ragazzo è seduto a terra, a pochi passi da lei, a gambe incrociate.

«Nel quartier generale della S.R.D.» , la informa.

«S.R. cosa?» , domanda lei, confusa.

«E' una sezione speciale dei Servizi Segreti» , le risponde, quasi come se fosse un agente veterano e non alle prime armi.
Lei, sbigottita, strabuzza gli occhi. Prima annuisce, convinta, ma, subito dopo, inizia ad urlare per chiedere aiuto. Gabriel scoppia a ridere. La trova buffa. «Sei al sicuro con noi.» Lei lo ignora totalmente. «Verrà a dirtelo una tua collega, visto che non mi credi. L'abbiamo già chiamata e sta arrivando qui. Lavora con i Servizi Segreti da anni ormai, a quanto pare.»

Maya si morde il labbro inferiore e inizia ad imprecare in italiano. Gabe, visibilmente sorpreso, incrocia le braccia al petto e la osserva in silenzio. Trattiene a fatica una risata e abbassa per un attimo la testa. Non vuole che la ragazza si accorga del fatto che lui riesca a capirla perfettamente.

«Perché la mia vita fa schifo? Perché ho trent'anni e sono ancora sola come un cane? Perché passo tutto il tempo a lavoro e l'unico ragazzo carino che ho incontrato dopo mesi ha evidenti disturbi e mi rapisce?» Frustrata, grugnisce. «Uno squilibrato che si finge una spia. No, tesoro» , inizia a dire, puntandogli un dito contro. «Ho incontrato fin troppi casi umani per lasciarmi ingannare da quegli occhioni azzurri. Appena mi libererai, ti prenderò a calci, te lo assicuro.»

Gabe scoppia a ridere. Si alza in piedi e le si avvicina per scompigliarle i capelli corvini con una mano. «Allora, dottoressa, vedrò di farti liberare da Floyd e di non essere nei paraggi quando ti slegheranno» , le risponde, sempre in italiano.

Lei, spiazzata, spalanca le palpebre. Arrossisce vistosamente e abbassa lo sguardo. Inizia ad insultarsi da sola e a colpire il pavimento con i piedi.

In infermeria, intanto, Adam, rimasto da solo con Faith, prende una sedia e si sistema accanto al suo letto. Le accarezza una mano e lei gli sorride. Un peso le opprime il petto. Deve dirgli per quale motivo si è avvicinata a lui inizialmente. «Non mi piacevi.» Lui, confuso, inarca un sopracciglio. «Quando ci siamo incontrati la prima volta, tu non mi piacevi.»

«Ma hai cambiato idea, quindi, per quale motivo dobbiamo parlarne? Dovresti riposare.» Le sorride dolcemente e le accarezza i capelli. Lei scuote la testa e cerca addirittura di mettersi seduta. Il volto le si contrae in un'espressione di dolore e lui si affretta a farla stendere nuovamente. «Non possiamo chiacchierare domani? Dormi, adesso. Non vado da nessuna parte. Resterò qui con te.» Una lacrima le riga una guancia. No, non vuole assolutamente perderlo. Lui, perplesso, si affretta ad asciugargliela. «Faith, non devi preoccuparti. Non facciamo sempre a tutti subito una buona impressione» , la rassicura.

«Ho deciso di uscire con te soltanto per avvicinarmi a Christopher» , ammette la ragazza fra i singhiozzi. Adam, sorpreso, raddrizza la schiena e si porta le mani sulle ginocchia. «Non perché mi interessasse lui, ovviamente. Non volevo avvicinarmi a nessun ragazzo. Il mio unico obiettivo era far luce sulla morte di Rae, la mia migliore amica. Credevo che tuo cugino potesse darmi una mano con le indagini e mi sono introdotta nella tua vita.» Piange e si affretta ad asciugarsi gli occhi. Tossisce per schiarirsi la voce. «Ma poi mi sono affezionata ad Evie e mi sono legata a te. Mi piaci sul serio, Adam. Non voglio perderti» , confessa.
Prende dei respiri profondi. Adam, intanto, abbassa il capo e resta in silenzio a riflettere. E' deluso e si sente usato, ma non smette di essere razionale nemmeno per un istante e prova a mettersi nei panni di Faith. Ha sbagliato, è vero, ma capisce che il dolore e la disperazione l'hanno portata ad ingannarlo. «Se dovessi allontanarmi dalla tua vita, lo capirei, ma non smetterò mai di sperare che tu un giorno possa perdonarmi.» Tende una mano in avanti e prova a prendere quella di Adam che, con sua grande sorpresa, se la lascia stringere.

«Fa male» , ammette lui. «Ma voglio fidarmi di te e ti perdono. I tuoi occhi, adesso, mi sembrano così sinceri.» Sorride e abbassa la testa. Lei perde un battito. Non se lo aspettava. Riesce soltanto a pensare a quanto Adam sia speciale. «E, anche se di sincerità, a quanto pare, non ci capisco poi molto, voglio comunque fidarmi di te. Voglio darti un'altra possibilità. Mi comporterei da idiota, se ti lasciassi andare via così.»

Faith mormora il suo nome. Piange, felice. Lui si fa coraggio e si alza in piedi. Le prende il volto con entrambe le mani e si china per baciarla. Chiudono gli occhi per godersi il momento e, quando li riaprono, si sorridono.

«Non ti deluderò mai più, te lo prometto» , gli dice, grata. Gli accarezza il volto e lui sorride. Le prende le dita e le bacia il dorso della mano. «Ero distrutta e volevo soltanto far luce sulla morte di Rae.»

Adam le accarezza i capelli. «Lo so, non preoccuparti. Voltiamo pagina insieme, adesso. Ti aiuterò a mandare in carcere il suo assassino, te lo prometto.»

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Adam fa parte dei protagonisti di questa storia e Gabe anche e credo sia giusto dar spazio anche a loro e non soltanto ad Evie e agli altri. Ecco il senso di questo piccolo extra.
Aggiornerò la storia fra una settimana. A presto!

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