32 - La lettera minatoria

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Compiaciuta, sorrido.
«Perché mi hai chiesto di farti un'imitazione della chiave che hai al collo?» Porto lo sguardo su Chase mentre continuo a rigirarmi fra le mani il frutto del suo lavoro facendo ben attenzione a non esercitare su di esso un'eccessiva pressione per non romperlo. «Devo proteggere l'originale» , mi limito a rispondergli.
Sono passati pochi giorni dal tradimento di Chris e Dave sta scegliendo chi mandare in missione a Mablethorpe insieme a Thomas per recuperare ciò che Rae gli ha lasciato. Non sono fra i primi nomi a cui ha pensato e non posso permettergli di escludermi dalla spedizione. Non ho intenzione di abbandonare il mio capo e voglio ostacolare personalmente Dorian a tutti i costi. Con un po' di fortuna, magari, lui, Ares e Pierce manderanno Christopher a fermarci e gli parlerò per farlo ragionare. Non può davvero preferire quel mostro di suo padre a noi.
«Dimmi la verità, Evie» , insiste l'inventore del quartier generale. «L'averti aiutata farà infuriare Thomas per qualche ragione? Che hai in mente?»
La chiave che mi ha lasciato Elaine serve a tutti e, fino a quando avrò io l'originale, sarò essenziale per la missione e nessuno potrà impedirmi di partire con gli altri agenti e sì, questo potrebbe mettere a dura prova la pazienza di tutti coloro che si preoccupano per me. «Forse» , gli rispondo. «Non posso dirti altro» , aggiungo.
Ignoro i suoi richiami e, allegra, corro verso la porta del laboratorio. Prima di lasciare la stanza, gli sorrido in modo smagliante e lo saluto.

La voce di Corey che dice ad Alex di finire i broccoli mi risveglia dai miei pensieri.

«Non mi piacciono, lo sai» , si lamenta il ragazzino.

«Non importa, mandali giù e basta. Non hai mangiato nulla» , gli fa notare il più grande.

«Non devi farmi da babysitter.»

«Sì che devo!» Il rosso colpisce il tavolo con entrambe le mani e Gabe sussulta. «Ti ho lasciato da solo una volta, una soltanto, e sei stato rapito, marchiato a fuoco, torturato e ritrovato unicamente per un enorme colpo di fortuna» , gli ricorda.

Alex chiude gli occhi e sospira. Li riapre poco dopo e sembra essersi addolcito. «Smettila di agitarti. Hai passato la tua intera esistenza a fare da padre a me e agli altri e, adesso, devi goderti un po' la vita perché ti ricordo che qualcuno, da un momento all'altro, potrebbe piombare qui al quartier generale e ucciderci tutti, se Chris rivelasse ai nostri nemici la nostra posizione.»

Con convinzione, scuoto il capo. «Non lo farebbe mai» , dico. Adam concorda con me.

«La ragazzina ha ragione, Alex. Non dire mai più certe idiozie. Chris tiene a nostro padre, è vero, ma anche a noi e non permetterebbe mai a nessuno di farci del male.»

Selene si copre la bocca con una mano e abbassa il capo. Tenta di mascherare i singhiozzi e io le accarezzo la schiena. E' a pezzi, ma non vuole darlo a vedere. Si ripete in continuazione che deve essere forte e ci dice sempre che sta bene, ma la notte la sento piangere in bagno e sto facendo tutto il possibile per starle accanto e farle capire che può contare su di me e che risolveremo anche questa brutta situazione.

«Spero per tutti che abbiate ragione» , afferma Alex, scettico, prima di alzarsi in piedi.

«Dove vai?» , gli chiede, confuso, il fratello.

Il ragazzino ghigna e indica con un cenno del capo la porta della mensa accanto a cui è appoggiato Shaw a braccia conserte. Ci fa l'occhiolino, corre via e io non riesco a trattenere un sorriso. Merita più di tutti un po' di felicità dopo quello che ha passato in questi giorni.

«Sono l'unico a cui in amore non ne va bene nemmeno una?» , cattura la nostra attenzione Gabe. Selene si asciuga gli occhi e lo fulmina con lo sguardo. Mio cugino, spaventato, deglutisce e si volta a guardarmi. «Sono andato a Sheffield a fare delle analisi» , inizia a raccontare. A Sheffield? Perché proprio lì? Corey, confuso tanto quanto me, inarca un sopracciglio. «E ho una buona e una cattiva notizia.»

Gli erediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora