Schiudo le palpebre e mi ritrovo a fissare una scrivania piena di oggetti e una parete bianca. Mi sforzo di ricordare ciò che mi è accaduto.
«Hai trovato qualcosa?» Pierce è tornato in biblioteca. Non mi ero accorta di lui.
«Non ancora» , ammetto. Afferro uno dei tanti fogli sparsi sul tavolo. Il signor Anderson, intanto, mi raggiunge. All'improvviso, mi circonda la vita con un braccio e mi schiaccia contro il suo torace. Prima che possa gridare, mi copre la bocca con un fazzoletto. La testa inizia a girarmi. «Sei una piccola ficcanaso, ma, fra un po', non sarai più un problema, così come non lo saranno più neanche i tuoi amici» , lo sento dire, prima di perdere i sensi.Mi sento stordita. Dove sono? Che cosa mi ha fatto il signor Anderson? I miei amici sono in pericolo?
«Aiutatemi!» , grido. Agito le braccia e mi rendo conto di essere legata ad una sedia. Il panico mi sta assalendo. «Aiuto!»
«La stanza è stata insonorizzata da poco, non ti sentiranno.»
Riconosco la voce impastata dal sonno e dei brividi mi attraversano il corpo. Non è possibile. Prendo un respiro profondo e cerco di ruotare appena il busto e la testa per guardare alle mie spalle. Quando vedo Alex sorridermi flebilmente, non riesco a trattenere, emozionata, alcune lacrime. Invano, tento di liberarmi i polsi. Vorrei abbracciarlo.
«Che cosa ci fai tu qui?» , gli domando.
Sorrido come una sciocca, nonostante la situazione non sia delle migliori. Alex è vivo e questo è ciò che conta.
«Io, non lo so» , mormora, confuso. «Ricordo soltanto di essermi svegliato in questa stanza dopo essere stato portato via dalla fabbrica il giorno dello scambio.»
Sempre più confusa, mi sforzo di riflettere nel tentativo di trovare un senso a tutto ciò che sta accadendo. C'è un collegamento fra Pierce e Dorian Evans? Devo liberarmi. Thomas, Chris e Léon potrebbero essere in pericolo. «A te, invece, che cosa è accaduto? Perché sei qui?»Noto soltanto adesso un taglio sulla guancia di Alex. Tossisce e, subito dopo, strizza le palpebre, si piega un po' in avanti e si morde il labbro inferiore come se l'azione gli avesse provocato un dolore lancinante.
«Che ti hanno fatto, Alex?» , chiedo, allarmata.
«Nulla» , mormora, ancora ad occhi chiusi, cercando di forzare un sorriso. Sussurro il suo nome per incitarlo a parlare e lui prende un respiro profondo. «Mi hanno torturato» , ammette.
Furiosa, colpisco la scrivania davanti a me con un calcio e smuovo appena un pugnale. «Chi?»
«L'ometto inquietante che ti ha portata qui. Non conosco il suo nome.»
Sta forse parlando di Bastian? Mi coglie, improvvisamente, un lampo di genio.
Bastian non si è mosso dalla villa in questi giorni, quindi, se ha davvero torturato lui Alex, lo ha fatto all'interno del casale.
Le urla che ho sentito di notte, probabilmente, appartenevano proprio al fratellino di Corey e, per non farcelo trovare, sicuramente, lui, il signor Anderson e gli altri suoi dipendenti hanno insonorizzato questa stanza, hanno cercato di controllarci per non farci esplorare la casa, hanno messo qualcosa nel nostro cibo per farci dormire e Pierce, inoltre, si è inventato la storia del casale infestato per depistarci.«Siamo a casa del signor Anderson» , dico con convinzione.
«A casa di chi?» , chiede, confuso, Alex.
Scivolo sulla sedia e approfitto del fatto che le mie braccia siano legate ad essa per darmi lo slancio, senza cadere a terra, e allungare le gambe per toccare la scrivania con i piedi.
«Del padre di Chris e Léon, ma non posso spiegarti adesso perché ci troviamo qui. Dobbiamo liberarci e correre a salvare gli altri prima che sia troppo tardi.»

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Gli eredi
Misterio / Suspenso[Finalista dei Premi Watty 2021] [Nella longlist degli Italian Academy Awards 2021] Passato e presente si intrecciano per uno scherzo del destino quando Evie si ritrova ad avere due loschi vicini di casa, un vecchio amico e suo cugino come coinquili...