Corriamo verso la sala riunioni, intenzionati a radunare lì tutti gli agenti del quartier generale, ma, quando arriviamo, con nostra grande sorpresa, li troviamo già intenti a discutere. Li passo tutti in rassegna. Hanno delle espressioni cupe e non ne capisco il motivo. Nessuno ha detto loro di Alex. Non ancora, insomma. Siamo appena tornati.
«Almeno voi, avete buone notizie?» , ci domanda Dave, che pare particolarmente afflitto.
Letha non riesce a parlare. Si nasconde fra le braccia di Léon. A mia volta, cerco di evitare lo sguardo di Corey in ogni modo e maniera e non proferisco parola.
«Che cosa è successo?» , chiede spiegazioni Christopher.
«Ares è evaso» , gli risponde, senza scomporsi, Floyd.
Mi scivola via la chiavetta dalle mani. Non è possibile. La situazione continua a peggiorare.
«Alex?» Corey si accorge dell'assenza del fratellino. Thomas, accanto a me, stringe con forza in un pugno il cellulare del ragazzino. Abbasso lo sguardo e lo stesso fa Letha. Il rosso, allora, si alza dal suo posto e viene verso di noi. «Alex?» , domanda, ancora.
Si ferma davanti a me. Sollevo il volto e inizio a biascicare parole incomprensibili. Christopher, vedendoci tutti in difficoltà, strappa il telefono dalle mani di Thomas e lo porge a Corey che, confuso, dopo aver rivolto un'occhiata a tutti, fa partire il video di Dorian. Indietreggia con il cellulare fra le mani e sbianca. Gli altri agenti, confusi, osservano la scena in religioso silenzio. La voce del fratello di Rae riecheggia nella stanza. Shaw sussulta quando Dorian propone lo scambio. Letha scoppia di nuovo a piangere e Léon prende ad accarezzarle i capelli. Trattengo anche io a stento le lacrime. Quando il video termina, Corey si infila il cellulare di Alex in tasca e ci sorpassa per lasciare la sala. Senza esitare, lo inseguo e urlo il suo nome. La mia voce rimbomba nel corridoio deserto. Mi raggiungono anche Letha e Léon. Lo chiamano, come me, e, soltanto allora, lui si decide a voltarsi. «Dove eravate? Dove eravate quando lo ha rapito?» , grida.«A casa di Rae. Si è fatto lasciare nel nostro appartamento. Non ha partecipato al sopralluogo» , gli risponde, cercando di mantenere la calma, Léon.
Corey resta in silenzio. Guarda in basso e poi, improvvisamente, solleva di scatto la testa e colpisce la parete alla sua sinistra con un pugno. Mi si raggela il sangue nelle vene. «Lo avete lasciato da solo! Come vi è venuto in mente di lasciarlo da solo?» Letha fa per parlare, ma il gemello le urla di nuovo contro. «E' tutta colpa vostra!»
La rossa, disperata, piangendo, si lascia cadere a terra. Mi inginocchio per stringerla in un abbraccio. Léon ci rivolge un'occhiata e serra i pugni. «Basta! E' soltanto colpa di Dorian! Non possiamo stare qui a farci la guerra fra di noi. Dobbiamo cercare di salvarlo.»
Corey scoppia a piangere. «E' colpa mia» , mormora. «E' colpa mia. Avrei dovuto rimandarlo a casa dagli altri.»
Lascio Letha per correre da lui. Mi dice di allontanarmi, ma non lo ascolto. Lo stringo a me e lascio che mi inondi di lacrime la spalla. Scoppio a piangere a mia volta e maledico la mia debolezza. Non riesco a sopportare l'idea che i Collins debbano provare così tanto dolore.
Dei passi ci fanno voltare tutti e quattro verso la sala riunioni.Chris, imbarazzato, si gratta la nuca. «Tornate dentro. Dobbiamo organizzarci per agire.»
•••
La decisione di Dave fa infuriare tutti.
«Non esiste!» Shaw infilza un pugnale nel tavolo. «Ti sembra il momento di scherzare? Non rifileremo a quel criminale la chiavetta sbagliata. Se lo notasse, farebbe fuori Alex seduta stante!» , grida, nonostante suo nonno gli dica di calmarsi.
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Gli eredi
Misterio / Suspenso[Finalista dei Premi Watty 2021] [Nella longlist degli Italian Academy Awards 2021] Passato e presente si intrecciano per uno scherzo del destino quando Evie si ritrova ad avere due loschi vicini di casa, un vecchio amico e suo cugino come coinquili...