Tenzioni

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Siamo in immersi in un silenzio tombale. Nessuno osa proferire una parola, per il semplice fatto che qualsiasi termine pronunciato potrebbe scatenare l'inferno.
"Dovresti mangiare qualcosina di più", osserva mio fratello ad un tratto.
"E tu dovresti mangiare di meno", gli rispondo subito.
"In quel piatto non ci saranno neanche 150 kcal", dice guardando lo yogurt e la frutta secca.
"Vuoi farti gli affari tuoi, Yousef?", chiedo infastidita. "Sono solo preoccupato, mia cara. Sei stata in ospedale per parecchio tempo e come minimo avrai perso 7 kili, se non di più", mi ammonisce dolcemente.
"Mi sembra abbastanza normale dato che stavo male. Non credi?"
"Sì, lo so. Ascolta, io penso solo che dovresti mangiare di più, soprattutto ora che sei così", risponde lui piano.
"Sto benissimo. Sto alla grande"
"Ma insomma Daryn ma ti sei vista? Non per dire, ma i tuoi polsi sembrano quelli di una bambina in terza elementare. Per non parlare poi delle gambe... Penso davvero che dovresti ingrassare", mi consiglia benignamente. Ora è troppo. Come si permette?!
"Yousef, puoi farti gli affari tuoi?", chiedo questa volta seriamente arrabbiata.
"Senti, so che sei arrabbiata per ciò che è successo ieri però, per favore, puoi mangiare qualcosina di più?", mi chiede piano. "No, Yousef io non sono arrabbiata. Io sono arrabbiatissima".
"Comprendo. E hai tutte le ragioni per esserlo: non ti biasimo affatto. Ma sai che non voglio che tu esca con i miei amici. Onestamente non mi piace sta cosa, Daryn. Boh... non mi va giù", mi risponde piano.
"Okay, io non posso uscire con un tuo amico, mentre tu invece puoi provarci spudoratamente con tutte le mie amiche, giusto?", ribatto bruscamente.
Lui per un attimo non sa cosa dire, poi si alza e dice: "Daryn, fai quello che vuoi. Non vuoi mangiare? Non mangiare. Vuoi uscire con qualcuno? Esci pure, tanto hai 17 anni e ormai sai dove sono i tuoi limiti.
Vuoi metterti con un mio amico? Fallo pure, ma ti assicuro che non ti rivolgerò più la parola in vita mia. Scegli tu, sorella cara". Yousef mi lascia da sola in cucina e va a recuperare la sua giacca di pelle. Rientra qualche minuto dopo con un leggero sorriso e poi si avvicina a me.
"E io però non posso cominciare la mia giornata sapendo che la mia amata sorellina è triste", dice prima di baciarmi la fronte.
"Non sono triste", ribatto.
"Hai ragione. Non avrei dovuto fare tutta sta ramanzina. Infondo a te non piace nessuno dei miei amici, in più li reputi tutti stupidi e vuoti. Perdonami, sono stato uno sciocco a rovinarti la giornata ieri in quel modo", dice abbracciandomi dolcemente.
"Va bene", mi limito a dire preoccupata.
Lui mi bacia ancora la fronte e dice: "Ora devo andare. Vado a prendere Mihrimah".
"Porti Maryam a scuola oggi?", chiedo piano. "Sì", mi risponde felice.
"Non la stai viziando un po' troppo?", chiedo un poco preoccupata.
"No... insomma è una donna e come tale deve essere trattata bene", mi risponde sincero. Cavolo, beata davvero Mihrimah ad avere un fidanzato come mio fratello. Spero solo che se lo meriti.
"Dai vado", conclude alla fine.
Io mi sistemo il velo e anche io comincio a dirigermi verso scuola.

"È una porzione un po' grande, non credi?", chiedo guardando divertita la scatola piena di riso.
"Devo mangiare per due. Coryn deve essere in forma eh", mi risponde continuando a mangiare.
"Coryn?"
"Sì. È così che ho deciso di chiamare la bimba", dichiara con un sorriso.
"Sbaglio o..."
"No, Daryn non ti sbagli. "Coryn" è la fusione dei nostri nomi. Ti piace?", chiede con un sorriso formidabile.
Gli occhi mi si riempiono di lacrime e la mia commozione è al culmine. Sapevo che Cornelia ci teneva a me. Ne ero totalmente sicura, ma non sapevo, e non avrei mai potuto immaginare, che avrebbe chiamato sua figlia in questo modo.
"Coryn", mi ripeto il nome in testa più volte e mi ritrovo a sorridere. Questa bambina sarà amata da tutti. Ne sono sicura.
"È molto bello. Bellissimo, direi", rispondo infine. Stiamo un po' in silenzio, poi mi torna in mente che c'è un padre che non sa che sarà padre a breve.
"Glielo hai detto, vero?", chiedo dopo un po'. Lei smette all'istante di mangiare e posa giù la forchetta.
"No", mi risponde infine.
"E cosa staresti aspettando?", chiedo un po' stizzita. "Avevamo detto che sarebbero stati Maryam e Yousef a parlargliene", risponde usando questa scusa. "Non so... non mi sembra più una buona idea", dichiaro ripensando al pericolo che potrebbe correre la relazione di Yousef e Maryam, in caso Ceva fosse di nuovo in campo.
"Daryn, non ti preoccupare per Yousef e Maryam. Se lei lo ama davvero, non lo lascerà di certo per Ceva. E poi avevamo detto che sarebbe stato un modo per vedere se i suoi sentimenti fossero sinceri o meno  nei confronti di tuo fratello", ribatte in tono avvincente.
Cavolo, ha ragione. Ha totalmente ragione. "Va bene. Oggi glielo ricorderò", concludo infine. La nostra conversazione si sposta su altri argomenti più leggeri e divertenti, così entrambe ci rilassiamo di nuovo.

"Hola, Bonbon! Come ti butta?", chiede mio fratello facendo irruzione in camera mia senza bussare. Che vandalo!
"Yousef, esci dalla stanza e rientra solo quando hai bussato. E ti prego di rientrare in maniera civile, come tutti gli esseri umani", ribatto guardando la fiamma della mia candela. Lui si mette a ridere come uno scemo, poi va a sedersi sul letto come se io non avessi parlato. Allah, che rabbia!
"O", richiama la mia attenzione dopo un po'. "Eh?", rispondo distogliendo lo sguardo dal libro che ero intenta a leggere, prima che il vandalo entrasse.
"Stai preparando una seduta spiritica o sei entrata in una setta satanica?", chiede seriamente preoccupato, mentre guarda attorno a sé la stanza immersa nel buio e la candela che ho sulla scrivania.
Io sospiro stanca a causa della sua stupidità, ma decido di rispondergli lo stesso, dato che stasera avevo intenzione di parlargli di una questione importante.
"No, caro. Stavo semplicemente leggendo con la luce di una candela. È diventato proibito per caso?", chiedo con pazienza.
"No, ma va. Queste cose non sono proibite, ma altre invece sì!", risponde con un tono serio.
"Del tipo?", chiedo facendo finta di non capire.
"Del tipo innamorarsi o uscire con gli amici del proprio fratello", risponde pazientemente. Io mando giù il groppo che ho in gola, ma decido di ricompormi subito. "Certo. E quale razza di sorella, se non una sciocca, potrebbe mai provarci con gli amici stupidi di suo fratello?", chiedo con tono un po' formale.
"Esatto, deve essere proprio una sciocca in caso li guardasse con occhi diversi. Hai detto bene, mia cara", risponde lui con tono altrettanto formale.
La conversazione cade lì e io decido di continuare la mia lettura, nonostante il mio improvviso malumore.
"Daryn", mi richiama mio fratello dopo qualche minuto.
"Dimmi"
"Come sta Cornelia?", chiede piano.
Ecco, grazie ad Allah ha deciso di aprire lui l'argomento. "Bene", rispondo esitante.
"E anche Coryn sta bene", aggiungo dopo un po'. Lui sorride come per dire che ha capito il significato del nome e anche io gli rispondo con un sorriso.
"Senti un po'...", dico dopo un effimero momento.
"Sì?"
"Lo sai vero che Ceva prima o poi dovrà sapere dell'esistenza di questa bambina?", chiedo un po' esitante.
"Ovvio"
"Avevi promesso che..."
"Io e Mihrimah gliene avremmo parlato. Lo so", mi continua lui la frase.
"E allora cosa aspetti?", chiedo comprensiva, perché io so cosa aspetta.
"È più difficile di quello che pensi", si limita a rispondere. "Ti comprendo, Yousef. Ma devi affrontare la situazione come è. Tanto prima o poi tutto verrà a galla".
"Hai ragione. Bisogna parlarne. Mi piacerebbe tanto aiutare quella ragazza", afferma con un tono dolce.
"E come mai lo vorresti fare? Intendo: fino a qualche mese fa non facevi altro che umiliarla e giocare con i suoi sentimenti", gli rispondo ricordandomi l'episodio del gioco della bottiglia e tanti altri.
"Sì e premetto che me ne vergogno. E non poco. Infatti, per questo, mi piacerebbe tanto aiutarla. Insomma Daryn, qui si parla di un bambino, di un piccolo essere, di un'esistenza!", mi risponde seriamente commosso.
"Nessuno, e ribadisco nessuno, merita di crescere senza un padre. È inammissibili. Impensabile. Adesso scrivo a Ceva e gli dico che domani voglio incontrarlo e avviserò anche Maryam", dichiara prima di uscire dalla mia stanza.

Ciao!
Guardate chi si fa "vedere" la sera della vigilia di Natale? Malkyyyy.
Come state? Tutto bene?
Ecco a voi un piccolo regalino da parte mia. Premetto che non festeggio il Natale, ma mi sembrava un'idea carina scrivere un capitolo nuovo. Insomma spero vi sia piaciuto, anche perché ci ho messo tre ore precise.
Ditemi cosa ne pensate, sapete che mi fa SEMRE piacere. Scrivetemi pure su Instagram! Sapete che mi piace sempre conoscervi uno ad uno. Alcuni mi hanno già scritto (mi chiamo malkyyy_04) e devo dire che mi ha fatto solo piacere! Insomma vi aspetto hahaha
Domanda: dopo questo capitolo, avete capito perché l'intero libro si intitola "Amore Proibito"?
Un bacio virtuale a chi risponde correttamente ! Hahahahhahaha
Io vi auguro una buon Natale (anche se un po' in anticipo) e tanta felicità.
Al prossimo capitolo!
A presto.
-Malky

Amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora