Pato

164 10 7
                                    

"Hai messo tutto nella valigia?", chiede mia madre piano.
"Sì", sussurro, guardando la stanza ormai spoglia e priva di vita.
"Okay. Allora posso far portare la valigia in macchina?", chiede lei cautamente.
"Sì", mi limito a rispondere.
"Va bene, ci vediamo giù davanti alla nostra macchina tra qualche minuto"
"Se non ti dispiace, potrei andare a salutare una mia amica prima di andarmene, intendo"
"Nadia Bianchi?", chiede corrucciata.
"Sì. Ma se non vuoi, non fa nulla, mamma", rispondo piano e con educazione.
"Oh... Non ho detto che non voglio: stavo semplicemente chiedendo", dice lei sorridendo. Io la guardo ma non dico nulla.
Dopo ciò che è successo, non credo che qualcosa tornerà mai come prima. Vorrei tanto poter fermare il tempo ma... non è possibile . Mi piacerebbe davvero tanto, eppure non si può.

"Quindi te ne vai?", chiede dolcemente. Il vento che soffia è tanto delicato, ma allo stesso tempo freddo. I capelli di Nadia, ora mossi dal vento, sembrano più belli che mai.
"Sì, mi hanno dimessa ieri", rispondo tristemente.
Rimaniamo in silenzio per un breve istante, ciascuna sommersa nei suoi pensieri.
"Buona fortuna, Daryn. Per tutto", dice lei d'un tratto.
"Grazie, anche a te", rispondo con tono commosso.
"Chissà se mai potrò, io, uscire da qui...", chiede lei con un tono grave.
"Sei migliorata un sacco. A volte, spesso, sento di parlare con una persona totalmente nuova ed è davvero... sorprendente, Nard".
"Ero così terribile?", chiede aggrottando la fronte. Io medito bene sulla risposta da darle, poi dico: "Nadia cara, nessuna persona è "così terribile". Non voglio, e non posso, giudicarti mentre stavi passando quello che era l'inverno della tua vita". La mia risposta sembra piacerle, infatti sorride.
Restiamo ancora in silenzio e io, dal balcone della camera di Nadia, riesco a intravedere il mondo fuori: macchine, persone e cose. Tutto, tutto quanto, è in movimento. Tutto scorre, ma io sono ferma, immobile. A volte penso di essere l'unica nota che stona in questo cantico armonioso.
"Devi andare", dice lei ad un certo punto.
"Non ancora"
"Esci e affronta il mondo, sciocca che non sei altro", mi risponde lei alzando il tono di voce. Io annuisco, la abbraccio ed esco dal balcone.
Quando sono in camera, noto che c'è ancora il Corano e mi chiedo se me lo devo riprendere o meno. Nadia intuisce subito ciò che sto pensando, così si affretta subito a dire: "Il mio compleanno è tra poco, lo sai vero?"
"Certo! Me lo ricordo."
"Il regalo consideralo già fatto allora", dichiara lei sorridendo.
"In che senso...?", domando non capendo.
"Ormai mi hai regalato il Corano!", mi risponde facendomi l'occhiolino.

"Oh bella, Daryn!", urla mio fratello appena entro in casa accompagnata dalla mamma.
La sua voce mi urta in questo momento.
"Yousef, per amore di Allah, puoi per piacere smetterla di urlare?!", gli domanda mia madre con tono ancora più alto. La testa mi fa già male, così salgo le scale e apro la porta di camera mia, dato che non voglio sentire altre sciocchezze.
Appena entro, vedo che tutto quanto è in ordine e la stanza profuma.
Una cosa in particolare attira la mia attenzione. Vado verso il letto e prendo in mano quel peluche. È diventato molto vecchio... è passato così tanto tempo.
Sento dei passi dietro di me e subito capisco che è mia mamma.
"Hai trovato Pato", dico mentre guardo con tristezza la mia piccola scimietta.
"Non è mai stato perso, Daryn", risponde la mamma tristemente.
"Immaginavo, mamma"
"Te lo avevo nascosto, quando beh... quando tuo padre se ne era andato", dichiara lei con una voce a malapena udibile.
Io non dico nulla e continuo a fissare il piccolo pupazzo e nel frattempo, i miei primi 12 anni di vita mi passano davanti agli occhi come se fossero durati un solo minuto.
"Pensavo che saresti stata meglio se non avessi avuto più alcun ricordo di lui. Quindi, un giorno, mentre eri a scuola, l'ho presa e l'ho messa via", continua lei piano.
"Capisco", mi limito a dire.
"Sei arrabbiata?", chiede preoccupata.
"No. È che... non so come spiegarlo, ma è come se i primi dodici anni della mia vita mi stessero passando davanti agli occhi", rispondo aggrottando la fronte.
"Te lo aveva regalato quando avevi 2 anni, ricordi?", chiede lei dopo un po'.
"Perché me lo hai ridato?"
"Non lo so neanche io, però pensavo che fosse giusto e basta", mi risponde scuotendo leggermente le spalle.
Rimango ancora in silenzio a pensare e a rimuginare sul passato.
"Va Bene, grazie...", rispondo infine.
"Okay, allora ci vediamo giù per pranzare?", chiede lei volendo distaccarsi dall'argomento.
"Okay, vi raggiungo dopo".
Mia madre esce dalla mia camera e io rimango da sola. Mi guardo attorno e noto che ha apportato alcuni cambiamenti, tra l'altro anche molto carini, nella stanza. Ha messo una poltrona vicino alla finestra e sul davanzale ha messo una candela e vicino alcuni libri che amo. Penso che questa sarà il mio angolo favorito della stanza. Noto che ha anche cambiato lo specchio e ne ha messo uno più stretto con la cornice ornata in maniera elegante e sofisticata. Devo ammettere che mi piace.

"Ti vengo a prendere anche all'uscita. Stammi bene, Daryn", mi dice mia madre mentre scendo dalla macchina davanti a scuola.
"Certo, mamma. Ci vediamo dopo", rispondo piano.
"A dopo", saluta lei andandosene.
Guardo l'ingresso della scuola che, per un attimo, mi sembra tanto estraneo e... irriconoscibile.
Sembrano passati anni dall'ultima volta in cui sono stata in quell'edificio. E, se prima mi piaceva, ora mi spaventa soltanto. Mi spaventa il pensiero di ritornare alla normalità: il riposo, la consapevolezza di non avere preoccupazioni, quello mi manca.
Attraverso l'ingresso principale, beggio e mi dirigo in classe.
Entro piano e spero di non essere notata, ma ovviamente non è possibile.
"Daryn! Come mai eri assente? Stai bene?"
"Ciao, Angela. Sono stata un po' male ultimamente, ma ora va meglio. Grazie per l'interesse mostrato, cara", rispondo cercando di essere il più cortese possibile.
Nel frattempo vado a sedermi al mio posto e Cornelia, Ilena e Daria vengono a starmi accanto.
"Ma tu come fai ad essere così gentile con tutti? Cioè, voglio dire, ogni tanto non ti viene voglia di prendere Angela per i capelli e sbatterle la testa contro il muro un paio di volte? Ma quanto può essere invadente quella ragazza?!", inizia Corny facendoci ridere tutti.
"Come stai, Daryn? Quando siamo venute a trovarti, non eri nelle condizioni migliori", chiede Ilena.
"Meglio, cara. Mi sono ripresa. Grazie mille per la visita e, mi dispiace per il contegno che ho assunto nei vostri confronti. Ero un po' rude e maleducata, però stavo male e non ho badato tanto alle mie azioni", le rispondo, ricordando la loro visita.
"Stai tranquilla, Daryn, avevamo capito", dice Daria sorridendomi.
La nostra piacevole conversazione viene interrotta dalla sua entrata.
Ethan viene a sedersi vicino a me e saluta educatamente tutte noi. Le ragazze capiscono la situazione, così se ne vanno ai loro posti.
"Ciao, Daryn", inizia lui.
"Ciao", rispondo in un sussurro.
"Come ti senti ora?", chiede piano.
"Bene, grazie e tu?", chiedo distogliendo lo sguardo da lui. È ancora più bello di prima... Però ha gli occhi tristi... Odio vederlo così.
"Ora che ci sei tu, bene", sussurra sorridendomi malinconicamente. Stiamo un po' in silenzio, poi lui dice: "ti va se facessimo Italiano assieme, oggi?".
La sua richiesta mi urta: davvero intende tornare così come se nulla fosse successo?!
"Dopodomani c'è una verifica sulla Divina commedia e tu non sai nulla: dobbiamo per forza studiare assieme. Ti dò una mano io, non ti preoccupare", dice subito appena nota il mio disappunto.
"Il tuo italiano è migliorato un sacco: complimenti", dichiaro notando che il suo accento americano è quasi sparito e che la grammatica è del tutto corretta.
"Be'... se devo stare qui per sempre, vuol dire che dovrò pur parlare sta benedetta lingua, no?", chiede sorridendo. Io lo guardo sbalordita e non riesco a dire nulla.
"Quindi, oggi va bene alle quattro? Facciamo a casa mia", dichiara lui infine.
Io sorrido.

          

Ciao a tutti!
Come state? Tutto bene? Spero di sì.
Come vi sembra questo capitolo? Devo ammettere che anche io mi sto innamorando di Ethan 😂. Ce ne fossero di ragazzi come lui!
Ditemi cosa ne pensate del capitolo e, per favore, votate la storia!
Al prossimo capitolo.
Ps. Ricordo di seguirmi su IG, mi chiamo malkyyy_04.
-Malky

Amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora