Pentimento e dignità

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I ragazzi se ne sono andati da un pezzo, Yousef, invece, si è rinchiuso in camera sua e non è sceso nemmeno a mangiare, nonostante i suoi amici si siano fermati a cenare con me e la mamma.
Nessuno ha approvato la sua scelta e, effettivamente, non hanno tutti i torti. Persino le due scimmie erano contrarie... Dai, buono a sapersi che per la prima volta nella loro vita hanno ragionato.
Ora sono le undici di sera, io mi sono cambiata e sono quasi pronta per andare a letto, ma non me la sento se devo essere sincera. No, non me la sento di posare la testa sul cuscino, mentre mio fratello è depresso nell'altra stanza. L'istinto umano prende il sopravvento sulla pigrizia, così mi alzo, metto la vestaglia ed esco dalla mia stanza.
Busso alla porta di mio fratello un paio di volte, ma non ottengo risposta. Decido di entrare lo stesso.
Trovo Yousef è seduto sulla scrivania davanti allo schermo del computer e pare molto assorto nei suoi pensieri. Sembra davvero concentrato, infatti è proprio per questo che penso che non mi abbia sentito. Non nota nemmeno la mia presenza, così decido di parlare.
"Sei ancora sveglio...?", inizio io.
"No, sto dormendo", mi risponde secco.
"Simpatico come sempre tu, vero?", continuo, " Posso sapere cosa stai facendo a quest'ora?".
"Sto guardando un porno, tu?", risponde ancora concentratissimo.
"Smettila! Sono seria", dichiaro abbastanza infastidita.
"Sto cercando un lavoro... Finora, mi sono accorto che non ho nessuna qualifica e l'unica cosa che potrei fare è stare al McDonalds", risponde alla fine rassegnato.
"Non penso che sia il lavoro adatto per te...", dico pensando alla dieta totalmente sana di mio fratello.
"Già...", si limita a dire, prima di chiudere il pc.
"Non penso che troverai un lavoro che ti piaccia davvero o che sia adatto a te a quest'età. Infondo sei solo un liceale", dichiaro riflettendo bene.
"Ed è un bel problema.... Non ho abbastanza soldi in banca, non abbastanza da mantenere un neonato", dice tristemente.
"Yousef, non dei lavorare", dichiaro fermamente.
"E invece dev-"
"Ti aiuterò io con le spese", lo interrompo seriamente.
"In che senso...?", mi chiede corrugando la fronte.
"Hai forse dimenticato che, come la mamma ha aperto un conto in banca per te, lo ha fatto anche per me?", gli chiedo sorridendo.
"Daryn..."
"Il problema non è questo però ora... La cosa che ci ostacola è la mia età: sai che devo avere almeno 18 anni per poter prelevare i soldi. Di solito quando ne avevo bisogni, chiedevo alla mamma e me li prelevava lei, oppure mi dava il permesso, ma ora se voglio aiutarti non posso di certo usare la scusa del "Voglio comprare un rossetto, mi servono 50 euro", perché ci serviranno molti più soldi", continuo io mentre sto riflettendo.
"Guarda che non devi spendere i tuoi soldi perché io voglio adottare un bambino. Non devi assumerti le responsabilità di qualcun altro...", mi dice Yousef preoccupato.
"Be' se vogliamo metterla proprio così, su questo livello, nemmeno tu dovresti assumerti certe responsabilità...", dichiaro io e lui capisce subito cosa sto insinuando, quindi sospira.
"Comunque, se proprio non te la senti di prendermi i soldi così, potresti restituirmeli in futuro", suggerisco io dato che so bene che mio fratello è tanto orgoglioso e quindi, di conseguenza, sarà poco probabile che possa accettare dei soldi così.
Lui continua a rifletterci sù, così parlo di nuovo: "Guarda che ti conviene accettare. Metti il tuo orgoglio da parte e lasciati aiutare".
"Va bene...", continua, "Ma come farai a darmeli...? Insomma come hai detto tu, la scusa del "mi servono cinquanta euro, devo prendermi un rossetto", non penso che potrà funzionare".
"Ci penso io, stai tranquillo. L'importante, Yousef, è che tu non molli la scuola e nemmeno il calcio. Non lo fare. Non lo fare perché non è giusto. Non è giusto che una persone come te, così brava e dotata di talento, butti via il suo futuro e tutta la sua carriera. Capisci...?", dichiaro seriamente dispiaciuta.
Lui pare rifletterci sù un attimo e poi dice: "Hai ragione anche tu e, inoltre, ritengo che anche gli altri abbiano ragione ma, Daryn, io lo faccio perché è come se, in un qualche modo, io mi sentissi in dovere di farlo. C'è una vocina qui e qui che non fa altro che urlarmi di farlo", mi risponde indicando sia la testa che il cuore. "E vorrei tanto che questa vocina smettesse, ma nulla... Come ho già detto, io mi sento in dovere di farlo, mi sento obbligato", finisce lui e io vedo una lacrima scendergli sulla guancia, quindi guardo altrove. Non mi è mai piaciuto vedere una persone in lacrime. Non mi piace guardare una persona piangere: il momento del pianto è un momento privato, un momento in cui uno viene spogliato delle sue debolezze e dei suoi dolori; e per questo ritengo che attimi di totale fragilità, come questo, non debbano essere condivisi con nessuno.
"E poi cosa avresti intenzione di fare?", chiedo provando a cambiare questo scenario a dir poco straziante.
"Crescere il bambino o la... bambina", risponde semplicemente.
"Intendo con la tua vita sentimentale... Mi è sorto un dubbio ieri", dichiaro cautamente.
"Che dubbio?", chiede asciugandosi le lacrime e ritornando in sé.
"Hai intenzione per caso di... metterti con Cornelia?", chiedo con un tono preoccupato.
"Ti sembra che uno come me, possa davvero stare con una come Cornelia?", chiede palesemente annoiato.
"La reputi una persone dai costumi troppo liberi in ambito sessuale o ritieni che sia..."
"Ma Daryn ma come parli?! Tesoro mio, non siamo nell'ottocento", mi interrompe ridendo così del mio "registro alto", come lo definisce lui. "Comunque no, non la reputo una troia, ma ritengo che sia semplicemente una sciocca irresponsabile. Però non la reputo una troia, non mi permetterei mai: tutti sbagliano alla fine", continua lui.
"Be'... ma è una bella ragazza e ti va dietro da tanto tempo ormai", proseguo io.
"Non c'entra, Daryn. Non c'entra un tubo tutto questo. Se una persona non ti piace, non ti piace e basta. Ma il problema non è questo, il problema è che la maggior parte delle volte, ci piace qualcuno a cui noi non piacciamo e non credo di dire una sciocchezza o di affermare una condizione infondata. Ti faccio un semplice esempio: Io amo Mihrimah, mentre lei ama Marco, invece lui è perso per Cornelia, quando lei mi va dietro da anni. Mi sarebbe piaciuto che fosse più semplice di così, però se ci penso bene, se fosse facile, non sarebbe nemmeno bello né divertente, sarebbe comodo ma in tal caso saremmo sottoposti a una vita priva di sofferenze, alternata a una continua monotonia; e questo ci porterebbe a stare malissimo, fidati", mi risponde saggiamente. Io lo ascolto attentamente e comprendo che ha pienamente ragione.
"Quindi diciamo che per te una relazione con Cornelia è solo un pensiero inconcepibile, giusto?", chiedo piano.
"Esatto, ma vorrei anche chiarire con lei questa cosa, perché non voglio che si faccia strani film mentali"
"Del tipo?", chiedo non capendo.
"Del tipo che io mia sia innamorato di lei ed è per questo che voglio adottare il bambino", mi risponde seccato.
"Oh... capisco", mi limito a dire.
"Senti, volevo chiederti una cosa...", mi parla pensieroso.
"Dimmi pure, fratellone"
"Tu, per caso, sai chi potrebbe essere la nuova tipa che piace a Ceva?", chiede lui piazzandomi davanti alla brutta realtà.
"No, Yousef. E non voglio nemmeno saperlo, perché una verità così crudele distruggerebbe il nostro gruppo di amiche", rispondo pensando a Ilena, Cornelia, Daria, Will, Nadia e me.
"Lo so, Daryn ma la verità prima o poi salterà fuori", dichiara lui fermo. Io mi limito a non rispondere. Non voglio nemmeno immaginare in che situazione sarà il nostro gruppo, quando una realtà così triste salterà fuori.
"Io escluderei Ilena e Nadia", dichiara lui convinto.
"Perché?", chiedo perplessa.
"Be'... tanto per cominciare, Ilena si sta sentendo con il fratello di Ethan, Jared Smith da quello che so". Io mi ricordo che tanto tempo fa, quando Ethan era appena partito senza avvisare, Ilena mi aveva accennato qualcosa. Mi aveva detto che le aveva scritto, ma nulla di più, quindi difatti io non so nemmeno se, ora come ora, si sentano ancora o meno.
"Non so se si sentono davvero o..."
"Sì, Daryn, si sentono da un bel pezzo ormai. Me lo ha detto Jared stesso, quindi non credo mi abbia riferito una sciocchezza", mi interrompe sicuro di quello che sta dicendo.
"Oh...", mi limito a dire.
"Quindi come dicevo, direi che è proprio da escludere. Mentre Nadia invece non credo che abbia tempo per queste cose, dato che prima deve pensare a rimettersi completamente in sesto", continua mio fratello corrucciato.
"E' sensato il tuo ragionamento", affermo del tutto convinta di quello che lui sta dicendo.
"Ci rimangono solo Daria e Will...", dichiara infine. Io mi sento il cuore in gola: non posso pensare che una delle nostre amiche si stia sentendo con Marco Ceva, nonostante sia completamente a conoscenza del fatto che è stato proprio lui a mettere incinta Cornelia.

Amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora