Amore proibito

Scontri

Mi giro piano dall'altra parte, senza proferire parola. Lo guardo attentamente per vedere se è cambiato o meno: mi manca.
I capelli sono un po' più corti di prima, e gli zigomi sono più sporgenti del solito. Credo sia dimagrito un po' rispetto a... due mesi fa.
È comunque bellissimo, lo è sempre stato d'altronde.

La guardo bene per vedere se è cambiata o se è rimasta sempre la stessa.
È dimagrita... e anche tanto. Le si vedono le ossa. I capelli sono più lunghi rispetto a prima. Gli occhi invece sono tristi.
Sembra che sia invecchiata, in un certo senso.
Ma per me rimane bellissima lo stesso e, lo rimarrà sempre.
Lei non fa altro che fissarmi, aspetto che reagisca o che faccia qualcosa, ma nulla. A momenti sembra che fatichi persino a... respirare.
"Ciao, Daryn... come stai?", chiedo io dopo un po'.

Alla sua domanda, vengo un attimo riscossa. Cerco di tornare lucida, ma nulla.

Vedo che continua a non rispondere quindi la fisso per un po' . In attimi come questi, di solito scoppiava a piangere commossa; però adesso sembra... calma.
"Ti vedo cambiata", riprovo mentre mi avvicino a lei. L'acqua è gelida, ho paura che si possa prendere una polmonite o un che di simile. Ha la faccia pallida e le labbra blu: è matta a fare il bagno con cinque gradi; e anche io lo sono. Lo siamo un po' tutti d'altronde, se ci penso bene.
Continuo ad avvicinarmi, finché mi ritrovo a un centimetro dal suo volto. Alzo la mano per provare a toccarglielo, ma lei sgrana gli occhi e mi spinge all'indietro.

Comincio a nuotare velocemente per riuscire a raggiungere la riva e fare in tempo a vestirmi.
"Daryn! Non uscire dall'acqua così: ti ammalerai!", mi urla Ethan. Troppo tardi.
Salgo e mi metto subito la camicia senza neanche asciugarmi, poi comincio e infilare i pantaloni. Cavolo: fa freddo. Gelo.

Comincio a nuotare per raggiungerla e per fermarla, ma nulla. Questa si è già abbottonata la camicia. Cazzarola: non ho neanche fatto in tempo a guardare, penso tra me e me. Ma subito mi riscuoto da questi "pensieri poco nobili", come direbbe lei.
Raggiungo la riva e prendo L'asciugamano che mi ero portato dietro. Mi copro bene per non rischiare di morire di freddo.
Vedo che lei si abbassa per prendere il suo velo, infatti se lo lega subito dietro, come è solita a fare. Le si vedono un po' di ciocche di capelli, quasi gelate ormai. Le afferro il polso e la faccio rimanere ferma, lei si oppone ma io non la lascio.
"Puoi stare ferma almeno un secondo, Daryn?!", chiedo con poca pazienza ormai.
"Mi lasci parlare?",domando tornando calmo.
"No, che non ti lascio! Vattene!", urla lei con le lacrime agli occhi.
Finalmente inizia a reagire: per un attimo ho pensato che sarebbe rimasta impassibile per sempre.
"Sono tornato, Daryn! Come puoi, tu, dirmi di andarmene, quando finalmente sono tornato?!", domando corrugando la fronte.
"Due mesi, Ethan. Sono passati due mesi: sembrano pochi ma... hai solo la minima idea di quanto mi abbia fatto male la tua assenza?! Riesci a pensare che... che a momenti pensavo di morirci su?!", chiede con la voce rotta e con le lacrime soffocate.
Mi fa pietà e, io, mi dispiaccio per averla ridotta così. Se passasse qualcuno in questo momento e la vedesse in questo stato pietoso, la compatirebbe. Qualsiasi essere umano, chiunque, la vedesse così, piangerebbe all'istante. Ma la cosa che mi addolora di più è che sono io la causa di questo suo stato.
Una volta mi ero promesso che non l'avrei mai fatta soffrire e che l'avrei trattata come una principessa, ma ora che la guardo bene, capisco che forse era meglio se non fossi mai entrato nella sua vita.
Stava bene prima che io arrivassi. Non era felice, ma stava bene, sicuramente meglio di adesso.
Che razza di uomo di senza valore sono?!
"Me ne sono andato, è vero, ma ora sono tornato e per di più, sono tornato per chiederti scusa", provo a giustificarmi. Lei sgrana gli occhi, per non piangere ancora, ma nulla: le lacrime le scendono lo stesso. "Ma che bella persona che sei! Pensi davvero che puoi andartene e ritornare quando vuoi?! Mi fai ridere, davvero, sei ridicolo. Te ne sai andato, non ti sei fatto sentire per ben due mesi, hai ignorato qualsiasi mio messaggio o qualunque modo con cui cercavo di mettermi a contatto con te: ora puoi continuare a starmi lontano"
"Ma io non voglio starti lontano!", esclamo deciso.
"Lo hai fatto per due mesi, non vedo perché non puoi continuare a farlo per tutta la vita!", dice lei ridendo. La sua, però, sembra una risata da... pazzi. Inquietante questa situazione.
"Senti: mi dispiace! Adesso, se ti calmi e ti siedi, e mi lasci vestire, facciamo una chiacchierata e ti spiego tutto", propongo calmamente.
"Che stupido che sei, Ethan Smith! Non ho intenzione di fermarmi qui a parlare, neanche per un secondo! Non voglio le tue giustificazioni e non voglio neanche tornare con te", dichiara lei con la rabbia negli occhi.
"Cosa intendi dire con "non voglio tornare con te"?", domando spaventato.
"Che non avrebbe mai potuto funzionare, doveva finire prima o poi. Era solo una leggera inclinazione, ed ora, è finita. Semplice, non credi?!"
Rimango scioccato davanti a quella risposta, avrei preferito che non avesse mai parlato. Ora sono io a stare male, ora è il mio cuore a spezzarsi.
"Leggera inclinazione?", chiedo non riuscendo a credere alle sue orecchie.
"Sì, una cotta, e, ora è passata!"
"Mi stai dicendo che... che è finita?!", chiedo incredulo.
"Hai fatto tutto tu...", dichiara lei alzando le spalle.
"Daryn...", sussurro mentre le lascio il polso.
"Io devo andare.", dichiara prendendo lo zaino da terra.
"Lascia almeno che ti dia un passaggio", propongo ma lei è già lontana.

Quante cavolate ho detto?! Non avrei mai immaginato, di potergli dire cose simili. Sono stata cattiva, ma... volevo farlo un po' soffrire come lui mi ha fatta soffrire.
A questo punto, però, mi chiedo se mai io e lui torneremo assieme.

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