Amore

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"Non capisco Daryn... Sono due giorni che questa febbre non ti passa. Cosa hai fatto ?!", chiede mia madre passandomi lo straccio bagnato sulla fronte per l'ennesima volta. "Che poi guardati, hai gli occhi così rossi che continuano a lacrimare e sei caldissima", osserva ancora con aria preoccupata.
Io non riesco neanche a rispondere dato che mi mancano completamente le forze. La febbre è altissima e io ho un sacco di brividi. Non voglio mangiare, bere e nemmeno respirare. Provo un disinteresse totale per la mia vita, che se smettessi di respirare da un momento all'altro, non mi dispiacerebbe. "Mama, gaiz è maglio portarla in ospedale", suggerisce mio fratello. "Se non migliora entro oggi, domani la porto con me anche perché dovrebbe togliere il gesso", risponde lei uscendo dalla stanza e chiudendo la luce.
Rimango da sola in camera, così chiudo gli occhi e cado in un sonno inquieto.

"Tu mi hai tradito. Io mi fidavo di te... Perché lo hai fatto?"
"Non ti ho tradito. Giuro che non l'ho fatto. Lasciami spiegare...", dico provando ad andargli incontro ma lui sparisce.

Mi sveglio urlando e mi ritrovo per terra vicino al mio letto. Sono tutta sudata e mi fa male la testa.
"Daryn, che è successo?", chiede mio fratello entrando preoccupato nella mia stanza. Quando mi trova per terra, corre subito vicino al mio letto per farmi alzare, ma vede che io non riesco a stare in piedi così, mi prende in braccio e mi adagia sul letto.
"Tesoro che è successo?", chiede lui sedendosi vicino a me.
"Nulla You, credo di essere caduta durante il sonno. Non ti preoccupare", sussurro piano.
"Vuoi un bicchiere d'acqua?", chiede corrugando la fronte ancora preoccupato.
"No, vai pure a dormire"
"La febbre è ancora alta. Appena torna mama, le dico di portarti in ospedale"
"Va Bene", biascico socchiudendo gli occhi.
"Adesso continua a dormire perché sono le due del mattino", dice lui infine e io chiudo gli occhi sperando di non rivedere Ethan ancora nei miei sogni.

Apro gli occhi e vedo Yousef seduto sulla poltrona vicino al mio letto. "Ho passato tutta la notte qui, vicino a te, perché avevo paura che ti succedesse qualcosa", inizia lui sussurrando.
"Sei stato sveglio tutta la notte?", domando incredula. "Sì. Vado a prepararti la colazione. Stai pure a letto", conclude lui uscendo dalla stanza. Dopo un po' torna con un vassoio, sopra il quale ci sono le cose che mi piacciono di solito. "A lei principessa", dice sorridendo e mettendomi il vassoio sul letto.
"Grazie, You", dico provando ad alzarmi per mangiare qualcosa dato che non ho mangiato nulla da giorni. "Vado a cambiarmi un attimo, tu nel frattempo mangia", conclude lui infine.
Io rimango da sola e prendo il vassoio, ma prima di toccare le mandorle, noto che c'è una lettera. Così apro la busta e ci trovo un foglio. Comincio a leggere.
"Prima di cominciare, ti prego gentilmente di leggere questa lettera non in qualità di "Daryn la giovane scrittrice", ma in qualità di mia sorella. Ci ho messo tanto tempo per riuscire a scriverla e... spero che ti arrivi il mio messaggio.
Daryn, tesoro, ormai sono giorni che stai male. E tu stai male probabilmente perché sei triste dentro. A volte ti guardo negli occhi e, con mio grande dispiacere, mi sembra di intravedere un totale disinteresse verso la vita e verso tutto ciò che ti circonda. Il tuo sguardo sembra così distaccato, così... lontano dal mondo.
Ho provato varie volte a convincerti a parlarne con me, ma nulla. Ovviamente non ti posso obbligare a dire gli affari tuoi, però devi capire che noi siamo umani e quindi siamo deboli. E devi capire anche che noi viviamo in una società perché abbiamo tutti bisogno l'uno dell'altro. Le persone hanno bisogno delle persone, Daryn. Credo che non sia un peccato sfogarsi e piangere ogni tanto davanti agli altri. È con te che parlo quando sto male Daryn, ma tu non parli mai con me dei tuoi problemi. Mi tormenta, e mi distrugge dentro, vederti così e... non sapere cosa fare.
Posso tirare ad indovinare per capire quale sia la ragione di questo tuo continuo malessere...
Hai forse litigato con una tua amica? Se è così sappi che se entrambi ci tenete veramente, alla fine tutto si risolverà.
Ti sei forse innamorata di un ragazzo...? Se è così, sappi solo che se ti fa stare male, vuol dire che non ti merita affatto. Davvero non lo merita.
Daryn, tutto passa. Magari non ora, ma sicuramente tra un po'. Adesso ti sembrerà che il mondo ti stia crollando addosso, e ti sembrerà anche di non potercela fare; ma se ci pensi bene, tante prima di te sono state in questa situazione e ne sono uscite, quindi... lascia che il tempo ripari le tue ferite.
Buona fortuna, sorellina.
Ci sarò sempre per te, sappilo.
Yousef".
Poso la lettera sul vassoio e rifletto su tutto ciò che ha scritto mio fratello.
Io vorrei parlagliene, però se scoprisse che io stavo con uno dei suoi migliori amici, non so come la prenderebbe. Probabilmente smetterebbe di parlarmi e nel peggiore dei casi magari non mi guarderebbe più in faccia e questo potrebbe farmi stare ancora peggio.
"Cosa ne pensi? Mi sono impegnato tanto per scriverla... sai sono un matematico, non uno scrittore come te". Yousef parla e mi riscuote dai miei pensieri. Sposto il vassoio e provo a scendere dal letto piano.
"Smettila, Yousef!"
"Cosa...?", chiede corrucciato.
"Io non sono una scrittrice e non lo sarò mai", dichiaro con tono arrabbiato mentre mi metto in piedi un po' barcollando. "Certo che lo sarai, cara. Devi cre..."
"Ti ho detto di smetterla! Non darmi false speranze... lo sai benissimo che mamma non lo permetterà mai. Quindi smettila", lo interrompo bruscamente mentre vado a mettermi davanti alla finestra. "Cosa te ne frega di quello che vuole la mamma? Fai quello che ti piace", ribatte lui dolcemente.
"Yousef, basta! Smettila di sparare cazzate. Non è così facile. Il mio è un sogno bellissimo, ma purtroppo è poco realizzabile. Sicuramente non sono come te", gli rispondo stizzita.
"In che senso, scusa?", chiede lui.
"Nel senso che non sono una persona egocentrica, che non fa altro che dire "hey guardate i miei pettorali. Ma quanto sono figo!"", gli rispondo imitando la sua voce.
"Non sapevo che pensassi questo di me"
"Bene adesso lo sai, e ora levati", concludo continuando a fissare la casa di Ethan.
Yousef sospira e se ne va in silenzio lasciando la porta della stanza aperta.
Ma... perché mi sono rivolta così a lui? Cosa ha fatto di male? Perché mi sto comportando così...?
Oh Allah aiutami, ti prego. Oh Allah fai che tutto questo sia meno doloroso, perché davvero mi sembra ogni giorno di sentire il mio cuore spezzarsi sempre di più.
Mentre faccio queste preghiere le lacrime cominciano a scendermi di nuovo.

"Adesso togliamo il gesso poi ti portiamo nell'altro reparto per vedere come mai hai la febbre così alta", dice la dottoressa Samantha che è una delle migliori amiche di mamma.
"Va Bene", le rispondo con un tono un po' assente. La dottoressa comincia a togliere il gesso con uno strano aggeggio che fortunatamente non fa male e io sto immobile, finché finisca. "Fatto!", dice lei dopo qualche minuto. "Oh grazie...", dico cominciando a muovere un po' il polso.
"Senti cara, per quanto riguarda la febbre, devi aspettare un attimo affinché il dottore finisca con tutti i suoi pazienti. Quindi devi aspettare il tuo turno", dichiara la dottoressa.
"E per quanto dovrei aspettare?"
"Sei la solita impaziente, Daryn. Comunque circa due ore come minimo", dice sorridendo.
"Oh... va bene aspetterò fuori. Grazie dottoressa Samantha"
"Prego, tesoro. Dirò a Karma che sei fuori neh. Arrivederci!", conclude lei infine. Io la saluto poi esco e mi siedo per aspettare il mio turno.
Però la noia è troppo forte e subito mi ricordo che in questo ospedale c'è Nadia...
Mi alzo e mi dirigo verso l'ascensore, fortunatamente mi ricordo ancora dove si trovava la sua camera.
Busso alla porta piano e subito ottengo il permesso di entrare, mi guardo attorno e controllo che non mi veda nessuno, poi entro.
Vedo la mia amica seduta a gambe incrociate sul letto con addosso un pigiama bianco pulito. I capelli sono raccolti in un semplice chignon che la rende bellissima come al solito.
"Daryn...", inizia lei sussurrando.
"Ciao, Nadia. Tutto bene?", chiedo andando a sedermi vicino a lei sul letto.
"Sì, sto molto meglio grazie. E tu? Come ti va la vita? Com'è diventato il mondo là fuori?", chiede piano.
"Va...", mi limito a rispondere. Entrambi stiamo zitte per qualche minuto, e finalmente per la prima volta dopo giorni, comincio a sentire un po' di pace.
"È partito per l'America", sussurro d'un tratto.
"E tu cosa gli hai fatto?"
"Non gli ho fatto niente"
"Tutti sbagliamo... cosa gli hai fatto?", chiede ancora con pazienza.
"Zayn, il fratello di Maryam Gheddari, mi ha baciata davanti a lui... nella mia stanza", confesso addolorata. Lei sta zitta per qualche secondo, poi sorride. "È abbastanza grave. È un errore abbastanza grave, presumo", dichiara lei infine. Io socchiudo gli occhi a causa della stanchezza provocata sia dalla febbre che dal dolore. "Ritornerà vero?", chiedo con ansia.
"Chi ama torna. Non te lo hanno mai detto?"
"Sì, ma mi avevano anche detto che chi ama resta e che chi si pente torna", rispondo dopo aver riflettuto bene.
"Allora lui sarà un innamorato pentito".
"Cosa posso fare?", le chiedo dato che in questo momento, mi sembra l'unica che mi può capire. "Io fossi in te, gli manderei un audio e gli spiegherei come stanno le cose", dice lei prendendo un piatto di fragole da sopra il comodino.
"Ascolterà quell'audio secondo te?"
"Va bene che vedo le allucinazioni, ma mica sono una veggente", risponde facendo un mezzo sorriso, e anche io mi accorgo che per la prima volta dopo tanti giorni sto sorridendo.
"Come va con la terapia?", chiedo piano.
"Sto prendendo parecchi farmaci e sonniferi. Diciamo che non mi interessa tanto la mia vita", risponde concentrando tutta la sua attenzione sulle fragole.
"La mia ha perso tutto il suo senso...", sussurro con un sospiro... stanco.
"Non l'ha perso, sei semplicemente in un momento di stallo. Tutto intorno a te è come se avesse smesso di muoversi, ma vedrai che prima o poi tornerai alla normalità", dice continuando a fissare le fragole.
"Grazie, per... darmi conforto.", dico sorridendole davvero grata, ma lei continua a fissare le fragole.
"E scusa", dico d'un tratto.
"Per cosa?", chiede lei smettendo di fissare le fragole. Io sospiro per poi dire: "Per averti parlato di Ethan, sapendo che comunque piace anche a te, ma non avevo nessuno con cui sfogarmi".
"Sì, ma non ha senso, perché non è di me che è innamorato, capisci? Un'amore non corrisposto è un amore senza senso, anzi ti dirò di più: non può essere neanche definito amore", risponde facendomi un mezzo sorriso.

Ciao a tutti, come va?! Spero bene!
Ho inserito una parola "strana" nel testo, ovvero "gaiz". No, non è un errore, ma è una parola araba che significa "forse". Spero vi sia chiara hahahahahah.
Come vi sembra questo capitolo? Potete VOTARE I CAPITOLI che leggete per favore? Grazie!
Ciauuu ❤️

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