Pure io

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Entro in classe con Ethan di fianco e mi ritrovo tutti gli occhi addosso. Così capisco che probabilmente sono stata oggetto di vari pettegolezzi, durante la mia assenza.
Alla mia vista le mie amiche Daria, Cornelia e Ilena vengono subito ad abbracciarmi. Premetto che mi avevano chiamata più volte per capire cosa fosse successo, ma io non avevo mai risposto dato che non ero nelle condizioni migliori. "Daryn, che ti era successo?! Perché non ci rispondevi gli scorsi giorni?", chiede Corny per prima. "Abbiamo anche provato a venirti a trovare ma a quanto pare non c'era nessuno in casa", continua Daria. "E poi non abbiamo voluto parlare con Yousef dato che non era dell'umore giusto...", dice infine Ilena.
"Ragazze, dopo le lezioni venite a casa mia e vi spiego tutto così ci sarà anche Will e ne potremo parlare tutte assieme. Adesso andiamo ai nostri posti, visto che è arrivata la prof", dico infine andando a sedermi vicino ad Ethan.

"Sì, raga è una depressione molto grave. Ve l'ho detto, ha le allucinazioni", dico posando la tazzina di tè sul tavolo.
"Io non ne sapevo nulla... Cioé sì, sapevo che i suoi mostravano un totale disinteresse nei suoi confronti, ma non pensavo così tanto", dichiara Will con estrema tristezza.
"Beh... poi quella cosa di Ethan dovrebbe averla proprio rovinata eh", aggiunge Ilena.
"Sì, ma ci sta sotto di più sicuramente. Insomma voglio dire: le volte in cui io andavo in discoteca con lei, mi sono accorta che tutti la guardavano e appena si ubriacava le mettevano le mani addosso e la toccavano dappertutto anche se lei non voleva. Io provavo a tirarla via, ma alla fine finiva sempre col farsi qualche ragazzo a caso", dichiara Cornelia. Adesso capisco perché continuava a dire "vogliono toccarmi".
"Comunque ragazze, sta di fatto che dobbiamo starle vicine il più possibile", interviene Ilena.
"Concordo. Io direi che magari settimana prossima, se mi è possibile e se mi sarà concesso, andrò a trovarla. Poi magari prossimamente ci andremo assieme.", finisco io prendendo un biscotto.
Nella stanza c'è un'aria piuttosto strana e nessuno parla. Io osservo Cornelia e purtroppo la vedo tanto dimagrita e anche molto stanca.
"Io sono incinta".
La frase di Cornelia lascia le ragazze a bocca aperta, come se fossero in preda ad un grave stato di shock.
Per un attimo mi sembra che il tempo si sia totalmente fermato e la terra, in un certo senso, pare che abbia smesso di ruotare.
"Chi è il padre?", chiede dopo un po' Daria.
"Non si sa", sussurra di rimando Corny.
"Invece sì...", intervengo io.
"Cosa?", chiede Cornelia alzandosi in piedi d'un tratto.
"So chi è il padre. È Marco... Marco Ceva".

"Quindi dici che è meglio la camicia bianca ?", chiede mio fratello per l'ennesima volte.
"Sì, Yousef va bene", rispondo sorridendo.
Finalmente ha il suo primo appuntamento con Mihrimah. Inutile dire che è felicissimo, infatti, si sta preparando da due ore e non ha ancora finito. "Sai una cosa Daryn?", chiede lui togliendosi la maglietta.
"Dimmi You...", rispondo sedendomi sul letto.
"Pensavo... potrei andare a petto nudo, che ne pensi ?", chiede lui esibendosi davanti allo specchio e mostrandomi la sua tartaruga. Io gli lancio un cuscino addosso per farlo smettere e lui si mette a ridere. "Eh fide è vero! Guarda che addominali che ho... per non parlare poi dei pettorali che non sono da meno...", dice facendomi l'occhiolino. "Ho capito, Yousef, ma andare al primo appuntamento mezzi nudi non credo che sia proprio la cosa migliore", dico alzando gli occhi al cielo. "Già, hai ragione. Scherzi a parte, sorellina, non hai idea di quanto io sia contento. È da tanto che aspettavo questa ragazza, e ora che l'ho avuta, mi sembra di essere in un sogno. Tutto questo è così... irreale!". D'un tratto Yousef mi prende in braccio a comincia a farmi girare per tutta la stanza. "Daryn, questo deve essere proprio un sogno! Ti rendi conto che sto per uscire con Mariam Gheddari?! Sarà mia finalmente", urla mio fratello tra le risate. "Va Bene, You ma adesso mettimi giù perché mi gira la testa!", esclamo ridendo anche io. "Daryn, ti giuro, Io questa ragazza la sposo. E non sto scherzando", dice lui dopo avermi messo giù.
"E quando avresti intenzione di farlo?", chiedo ironicamente.
"Appena finisco il liceo!", esclama lui iniziando a sistemarsi i capelli. Smetto di ridere e mi accorgo che lui sta parlando seriamente, così gli chiedo: "Yousef, stai scherzando, vero?! Spero che tu non abbia intenzione davvero di sposarti a soli diciannove anni...".
"E perché no? Mi troverò un lavoro e mi sposerò!", dice mettendosi il profumo.
"Ma Yousef, sarete troppo giovani. E poi non credo che nessuno approverà questa cosa, né mamma né il papà di Mariam"
"Fa niente, scapperemo assieme. Ti giuro Daryn, io morirei  per lei"
"Yousef, non voglio scoraggiarti ma... è solo il primo appuntamento e tu già pensi al matrimonio?!"
"Si pensa in grande. Comunque, le tue amiche sono andate via ?", chiede cambiando argomento. "Sì, se ne sono andate", rispondo ancora turbata a causa della faccenda del matrimonio. "E mamma Cornelia come sta?", chiede con poco interesse.
"Bene... Oggi ha detto alle ragazze che è incinta".
"E come l'hanno presa?"
"Non benissimo. All'inizio sono rimaste paralizzate e poi hanno cominciato a darle dell'irresponsabile", rispondo ricordando la scena accaduta qualche ora prima.
"Eh beh non hanno tutti i torti neh. Le hai detto che il padre è quel porco di Ceva?", chiede Yousef irritato.
"Sì, Yousef."
"E come l'ha presa?", chiede ancora lui.
"Non bene. Si è messa a piangere e per un momento ho pensato che non riuscisse più a respirare. Povera ragazza"
"E vuole ancora tenerlo ?", chiede corrucciato.
"Sì, vuole ancora tenerlo e mi sembra anche giusto. Se ci pensi bene, il bambino non deve pagare per i suoi errori".
"Hai ragione, ma deve dirlo ai suoi"
"Lo ha già detto alla madre e diciamo che non l'ha presa benissimo neh"
"Immagino... mi dispiace, però doveva comunque stare attenta", dice mettendosi il cappotto. "Già, ma ora è inutile stare a rimpiangere i propri errori, non credi?"
"Sì, hai ragione. Comunque, come va il polso?", chiede guardando il gesso.
"Bene bene. Sta migliorando."
"Meglio. Sabato sera c'è il ballo di metà anno, lo sai vero?", domanda lui.
"Sì, lo so. Tu ci vai con Mariam?", chiedo preoccupata.
"No, io pensavo di uscire con Mariam e andare un poco in giro, ma non mi va di andare al ballo", risponde lui nulla curante.
"Ah okay..." Perfetto: via libera per me ed Ethan.
"Tu ci vai?", chiede lui di botto.
"Sì...", rispondo dopo un attimo di esitazione.
"E con chi?"
"Pensavo di andare con le mie amiche...", rispondo mentendo.
"Ah bene! Almeno così ti diverti un po', però attenta al polso neh", mi ammonisce allegramente.
"Già...", rispondo sentendomi in colpa per avergli mentito.
"È ora di trovarti un ragazzo, signorina. Hai a disposizione tutti i ragazzi del mondo a parte Andrea, Kevin e Ethan", dice lui prendendo il portafoglio.
"Perché loro no?", chiedo ironicamente.
"Perché sono i miei migliori amici e non voglio che mia sorella ci stia assieme, te lo avevo già detto. Non mi sembra di chiedere tanto, non pensi?".
"Beh ma non è che perché sono i tuoi amici allora sono un tabù", rispondo con tono di sfida.
"Daryn, io ti lascio uscire con loro tranquillamente perché mi fido di te, però se mai venissi a sapere che tu stai con qualcuno di loro, non saprei come potrei prenderla.", conclude lui serissimo. 
Quando vede che io non parlo, dice: "Ma poi scusa, perché ne stiamo parlando? Nel senso: a te non piace nessuno di loro quindi non capisco neanche perché io ti stia facendo questo discorso".
No ma va figurati, a me non piace nessuno di loro; semplicemente sto con Ethan.
"Già, hai ragione. Comunque buona fortuna per l'appuntamento neh. Poi fammi sapere!", concludo sorridendo, nonostante io abbia il cuore a pezzi.
"Daryn...", mi chiama lui prima che io esca dalla stanza.
"Sì, Yousef?"
"Sono... bello? Cioè voglio dire: le piacerò?", chiede con uno sguardo ansioso.
"Tu piaci a tutti, Yousef. Hai un fascino che è indescrivibile, quindi non fare più questa domanda perché sei bellissimo", risponde io e infine vado ad abbraccialo.

"Quindi tuo fratello dove è andato?", chiede mia madre entrando in casa. "È uscito con dei suoi amici, credo...", mento io.
"Quel ragazzo è così irresponsabile! Mi chiedo quando crescerà".
"Mama, Yousef msh irresponsabile. Semplicemente lui non voleva lasciarmi a casa da sola, bas non lo ha fatto con cattiveria", parlo io difendendo mio fratello.
"Sì, ma io avevo detto di non farti uscire di casa e lui non doveva farlo. E poi da quand'è che mischi l'arabo con l'italiano?", chiede lei ridacchiando.
"Ogni tanto ci sta parlarlo e poi non me lo devo dimenticare, dato che è la mia lingua", rispondo ricordandomi di tutti i libri di letteratura araba che leggo.
"Bene, sono proprio contenta. Comunque dovevo dirti una cosa....".
"Ti ascolto..."
"Domenica sera vengono i Gheddari a mangiare da noi". Io rimango di stucco davanti a lei, per il semplice fatto che questo vorrà dire che sarò costretta a passare una serata assieme a... Zayn!
"Non ne sei contenta?", chiede lei sorridente.
"Sì... cioè vorrei capire per quale motivo li hai invitati?".
"No, nulla... era da tanto che non passavamo del tempo con persone della nostra comunità, quindi ho capito che sarebbe stato bello riunirci insomma, non pensi?"
"Sì... è un'idea molto carina", concludo io alla fine. "Cosa c'è ?", chiede ancora mia madre notando che non sono per nulla entusiasta.
Esito prima di dirglielo ma poi cedo. "Mamma... questo fine settimana, non posso stare a cena con i Gheddari".
"E perché mai?", chiede lei corrugando la fronte.
"Perché... perché c'è il ballo. Insomma si farà la festa prima delle vacanze natalizie. E io ci tenevo tanto ad andarci, infatti avevo già organizzato tutto con le mie amiche", rispondo con tono pacato.
"Oddio, mi hai fatto prendere un colpo! Pensavo che ci fosse qualcosa di importante".
"Ma è importante!", esclamo un poco arrabbiata.
"Non più importante della cena con i Gheddari", dice lei cominciando a togliersi il velo.
"Cosa vorresti dire?"
"Niente. Voglio solo dire che tu starai a casa perché abbiamo ospiti, semplice no?", chiede lei nulla curante.
"Ma io..."
"Niente ma. Resti a casa e basta. Fine discussione.", conclude andando in cucina.
Così, salgo in camera mia e chiamo Ethan per annullare il tutto, sia con lui che con sua madre.
"Hello darling. What's up?", inizia lui parlando in inglese. "Ciao, Ethan", rispondo tristemente.
Lui capisce che è successo qualcosa, così dice: "Perché sei triste...? Dovresti essere contenta. Domani vai a prendere il vestito con mia mamma. Io ho già preso lo smoking!".
"Ethan... non posso venire alle festa", sussurro tristemente.
"Perché ?", chiede lui.
"Perché... perché non posso", mi limito a rispondere dato che non ho voglia di spiegargli tutto.
"Capisco..."
"Ethan, puoi andarci anche senza di me. Ti divertirai lo stesso. Vai pure", lo incito sapendo che lui non ha colpe.
"No. Senza di te non si va da nessuna parte, con te invece si va dappertutto".
A quella frase il cuore mi si riscalda e mi sento al settimo cielo.
Oh Allah... cosa ho fatto per meritarmi tutto questo amore? Che bene ho fatto per meritarmi questa persona?
"Ti amo", dico io con gli occhi pieni di lacrime.
"Pure io".

Ciao a tutti!
Ecco a voi il capitolo. Scusate se lo pubblico solo ora, ma la didattica a distanza non sta migliorando tanto le cose. Voi come state? Come vanno le lezioni online?
Vi è piaciuto il capitolo? Come vi sembra il rapporto tra Daryn e Yousef?
Fatemelo sapere nei commenti!
-Ciao.
Malky

Amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora