Rinnegazioni

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"Ethan, quello lì ha perso completamente sia la ragione che il buonsenso", dichiaro urlando al telefono.
"Stai calma, Daryn. Magari..."
"No che non sto calma, Ethan. Mi chiedo: come si fa ad essere così sciocchi?! Ethan, ma ti rendi conto a che livelli siamo? Cioè, ti rendi conto della situazione?", lo interrompo basita e arrabbiata allo stesso tempo.
"Daryn, mi lasci finire di..."
"Ah ma certo che non ti rendi conto della situazione, manco c'eri. Dovevi vedere come la baciava e come la consolava. Era come sei lei non lo avesse mai preso in giro o non lo avesse trattato con poca sensibilità", lo interrompo di nuovo con più foga rispetto a prima.
"Okay, ma..."
"Ah poi non hai visto come la baciava agli angoli della bocca neh. Guarda, ti dico solo che sono tanto delusa quanto scandalizzata... Lo sa benissimo che è pure haram!"
"Posso finire di parlare? Mi lasci dire quello che voglio, per favore?", questa volta è lui ad interrompermi e devo dire che è abbastanza arrabbiato.
"Sì, dimmi pure", dico infine rassegnata.
"Okay, io mi sono lavato e sono appena uscito dallo spogliatoio. Tempo di prendere la moto, lasciare il campo e sono da te", dichiara infine.
"Okay...", mi limito a dire prima di riattaccare. Non so se provare rabbia, delusione o pietà...

"Si può sapere cosa ti è saltato in mente?", chiede Ethan entrando in camera mia.
"Cosa?", chiedo facendo avanti e indietro nella stanza.
"Daryn, io mi sono preoccupato. Perché hai lasciato il posto così senza dire nulla? A volte davvero certi tuoi comportamenti mi innervosiscono e il bello che non hai nemmeno visto la fine della partita.", mi risponde corrucciato.
"Scusami davvero, Ethan, però ero tanto arrabbiata. E' stato brutto vedere che mio fratello ha perso sia la testa che la dignità: una cosa vergognosa, devo ammettere", dichiaro piano.
"Non ho ancora capito cosa ha fatto, se ora me lo racconti piano e con calma, mi faresti un gran favore", propone gentilmente. Io gli racconto la storia in breve e lui mi ascolta attentamente. "E io non capisco perché lui si comporta così con lei, Ethan. Io mi arrabbio perché lui non merita di essere trattato in questo modo eppure accetta di essere trattato così...", dichiaro infine concludendo così il mio discorso.
"Ma non è una cosa che lui fa apposta, Daryn: è semplicemente innamorato e quando si è innamorati si perde la testa...", ribatte provando a farmi riflettere. "Ma io lo so, Ethan. Lo so bene. Ricordati che stai parlando con una persona che si è fatta settimane in ospedale per amore, per un dolore che per certi versi sembrava infinito. Ma ciò che io sto cercando di dire, è che non bisogna far prevalere la parte irrazionale, la parte sensibile, ovvero quella che ci fa diventare deboli", dico facendo anche riferimento alla sua partenza, infatti lui abbassa la testa.
"Senti, io direi di non trarre conclusioni affrettate e di aspettare che lui torni, così gliene parliamo per bene e cerchiamo di capire cosa ha intenzione di fare", propone infine un po' turbato.

La porta di casa si apre e finalmente Yousef entra.
"Yousef...", lo chiamo io. Ethan sta in silenzio affianco a me sul divano.
"Ciao, ragazzi. Cosa ci fate qui di bello?", chiede lui guardando me e Ethan sospettosamente.
"Di bello niente. Volevamo solo parlare con te", ribatto io freddamente.
"Parlate. Vi ascolto", dice lui prendendo una sedia e mettendosi così al centro del salotto. Io guardo Ethan un po' preoccupata, dal momento che sono totalmente consapevole della delicatezza dell'argomento che sto andando ad affrontare. Il mio "amico" mi rassicura con lo sguardo e mi sorride piano.
"Non mi è piaciuto per nulla ciò che ho visto nello spogliatoio. Non mi è piaciuto il fatto che tu l'abbia consolata così in quel modo, come se non ti avesse mai fatto stare male. Non mi piace. Mi fa rabbia e mi rode dentro", inizio io cercando di essere il meno irascibile possibile. Lui continua a stare zitto e si limita ad annuire, come se volesse dirmi "Vai pure avanti". Così continuo: "A volte mi sembra che tu quasi ti scordi di avere una dignità, di essere un uomo..."
"Adesso ti plachi e ti fermi. L'ultima frase che hai detto è davvero tanto cattiva. Io non penso che mostrare affetto o amore ad una persona possa venire a mancare alla mia dignità o alla mia virilità", sbotta lui abbastanza arrabbiato.
"Yousef..."
"Io non lo nego. Nel senso: Io la amo ancora e forse anche più di prima. Non oso rinnegare questo sentimento adesso e non intendo rinnegarlo nemmeno in futuro.
Se rinnegassi i miei sentimenti ora, sarei semplicemente un bugiardo e se in futuro provassi a rinnegare ciò che ho provato in passato, sarei solo un ingrato; perché è vero che Mihrimah mi ha fatto del male, ma alla fine, se ci penso bene, mi ha regalato anche piccole gioie che, nonostante lo scorrere del tempo, mi rimarranno dentro, incise", dichiara interrompendomi. Segue un momento di silenzio e io quasi mi sento in colpa per ciò che ho detto prima. "Non è così facile, Daryn. Non lo è e non lo sarà mai. Immagina, tu, di voler bene a una persona, di volerle tanto bene, e poi all'improvviso questa persona sembra finalmente ricambiare tutto questo bene, quindi tu cominci a dare ancora di più e a mettere tutta te stessa in questo rapporto. Ma poi comprendi che tutto questo era un gioco, un sogno, una bugia e che nulla era reale. Il colpo di grazia ti viene inflitto, quando capisci che neanche la metà del bene che volevi a quella persona è stato ricambiato e quindi cominci a pensare "Peccato: tempo sprecato". E' difficile, tanto difficile. A volte mi piacerebbe provare odio nei suoi confronti, eppure, ora come ora, mi pare impossibile. Non ci riesco, Daryn. Odio e amore sono sentimenti tanto lontani quanto contrastanti tra di loro ed è impossibile trasformare uno nell'altro in poco tempo. Capisci?", mi chiede. Io distolgo lo sguardo così lui continua. "Hai tutte le ragioni per arrabbiarti. Hai anche ragione a pensare "Mio fratello o è masochista o è uno senza dignità. Come può trattarla così bene dopo quello che gli ha fatto?". E' una domanda sensata la tua, ma ti dico solo che io non ti so rispondere, dal momento che la risposta è ignota anche al mio io. L'unica cosa che so però, è che non sono riuscito a trattenermi, quando l'ho vista in quello stato. Io le voglio troppo bene". Ethan si alza ad abbracciare Yousef, io invece rimango sconvolta.

Cari lettori,
Questo è un capitolo un poco particolare, ma allo stesso tempo tanto speciale per me.
Ho scritto tutto con le lacrime agli occhi e per un attimo ho pensato di cancellare il tutto e di riscrivere un qualcosa di meno... deprimente!
Sostanzialmente, mi sono ritrovata in una situazione piuttosto simile a quella di Yousef . Non auguro a nessuno di voi di trovarsi in una situazione tale, perché vi posso assicurare che non è bello. No, direi proprio che non è bello, siccome uno poi si sente un po'... privo di forze, ecco tutto.
Bene, ma ora passiamo alla parte meno deprimente della faccenda!
Il secondo motivo per cui questo capitolo è importante per me, è perché finalmente, oggi, abbiamo raggiunto i 10k!!!
Io vi ringrazio tutti, perché infondo è solo grazie a voi se ora siamo qui. Grazie per il sostegno e per tutto l'amore e l'affetto che mi trasmettete quando leggo i vostri messaggi. Siete davvero l'unico bagliore di luce in questo momento buio e se potessi, vi manderei un bacio uno ad uno.
Grazie di tutto. Davvero grazie.
-Malky

IG: Malkyyy_04

Amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora