Ragionamenti

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"Dì ai miscredenti, Mohammad:
In verità, io non adoro i vostri feticci
e voi non adorate il Dio che io adoro.
Io rifiuto la mia adorazione ai vostri feticci
e voi la rifiutate al Dio che io adoro.
Che ognuno di noi segua dunque la propria religione!", legge Nadia piano.
"Ma... sta esprimendo una sorta di... di laicità, in questo verso", commenta lei rileggendo l'ultimo verso della sura.
"Sì, esattamente", le rispondo.
"Non lo sapevo... Questo concetto mi è nuovo. Pensavo tipo che l'Islam teneva come fondamento ciò che voi chiamate "jihad". O meglio io sentivo sempre questo".
"Non dovresti usare solo le tue orecchie per sentire e poi la tua bocca per trasmettere ciò che hai sentito. Dovresti, in primo luogo leggere, ma prima ancora devi assicurarti che ciò che stai leggendo è un qualcosa di... di neutrale"
"In che senso? Cosa intendi con "neutrale" ?"
"Nel senso che devi leggere una traduzione del Corano che non sia né positiva né negativa. Ergo dire: leggi qualcosa che sia tradotto così come è scritto e non che raffiguri l'Islam né in modo negativo né in modo positivo, perché é a te che spetta il compito di pensare bene se è positivo o male se è negativo!"
"Intendi che non dovrei farmi influenzare, vero?", chiede di nuovo lei.
"Sí. Infatti la versione che ti ho portato è totalmente neutrale: il significato è quello e non prende nessuna sfumatura".
Continuiamo a leggere insieme per un po' ma poi ad un certo punto lei mi interrompe.
"Posso chiederti una cosa?", domanda piano.
"Certo!"
"Come va con... Ethan?"
Io alzo gli occhi dal Sacro Libro e li socchiudo piano.
Già, come va con Ethan? Beh... devo ammettere che non lo so nemmeno io.
"È venuto a trovarmi, ieri tipo"
"È un bel gesto, no?"
"Ormai da parte sua non so più cosa sia bello e cosa sia brutto: non riesco nemmeno a guardarlo in faccia", sussurro sospirando.
"Ragionaci su piano, Daryn. Okay, lui ha sbagliato ad andarsene così, senza dire nulla, senza segnare una data di ritorno, però, non è bello vedere la propria fidanzata baciare un altro. No, sicuramente non è un bello spettacolo. Tu, Daryn, se fossi entrata nella sua stanza e avessi visto tale scena, cosa avresti fatto: come avresti reagito?", chiede lei corrugando la fronte.
"Perché lo stai giustificando, Nard?", domando sbuffando.
"Perché io l'ho conosciuto, Daryn. È tanto bello e tanto simpatico e, merita il meglio di ogni cosa. Non ho mai visto una persona così... così pura ecco. Mi vengono spesso le lacrime agli occhi quando parlo di lui perché, ancora, non mi capacito del suo essere così perfetto.
È semplicemente meraviglioso e, la sua esistenza mi dà una lieve speranza facendomi meditare sul fatto che, forse, il mondo non è poi così fatuo e superficiale come appare sempre ai miei occhi."
Mentre parla di lui, Nadia, sembra che ogni pensiero e ogni parola provengano dal profondo del suo cuore. Allora, mi ritrovo subito a ripensare a loro due che si baciano e, immediatamente sento un nodo allo stomaco. Lei nota questo mio malessere, più che altro lo percepisce. D'altronde è sempre stata una ragazza piuttosto sensibile, anche se tale caratteristica preferiva sempre nasconderla a coloro che le stavano attorno.
"Oh, no, non pensare male, amica cara. Non intendo nulla di male con ciò che ho detto. Se stai pensando che io provi ancora qualcosa per lui, allora mi rincresce dirti che ti sbagli. Non mi piace. Neanche un po'", dichiara lei con tutta la dolcezza di cui è
capace.
"Una volta avevi detto che..."
"Sì, lo avevo detto, ma non so fino a che punto fosse vera questa cosa. E ricorda che io rimango sempre la stessa: il mio io non cambia con il passare del tempo. Nemmeno se venisse a contatto con l'anima più buona del mondo", mi interrompe lei.
"In che senso?", chiedo capendo poco del suo discorso.
"Nel senso che, io di natura non riesco a stare con una persona per tanto tempo. Non sono in grado di farlo. Sembrerà superficiale da dire ma, per me, le persone sono traguardi, più che altro oggetti, che vanno superati. Non attribuisco a nessuna persona il valore che merita e, non bado a quanto quest'ultima può tenerci a me. Anzi, ti dirò di più: io più vedo che una persona mi ama e mi vuole bene, più tendo ad allontanarla, a eliminarla dalla mia vita. E, quando invece vedo che una persona mi odia e non mi sopporta, faccio il possibile per rientrare nelle sue grazie. Non so perché io faccia così, ma sembra proprio che questa sia la mia dannazione.".
Io ascolto tutta quell'ondata di parole e provo a dare un senso al contenuto che trasportano, ma nulla. È tutto quanto così... complicato! La testa di questa ragazza è complicata.
"A volte penso che mia madre mi abbia fatta all'incontrario: le persone che mi amano e, farebbero di tutto per ottenere un briciolo d'amore da parte mia, le odio. Le persone, invece, che mi odiano e che farebbero di tutto per vedermi sottoterra, le amo e potrei fare di tutto per loro. È così dannatamente strano, ma allo stesso tempo normale. Ormai convivo da 17 anni con questa sensazione e quindi la devo accettare", riprende lei a parlare dal nulla.
"Nadia, tutto questo non ha senso. Non può avere senso. Io penso semplicemente che tu non abbia ancora incontrato le persone giuste nella tua vita e, stando a tutto ciò che hai vissuto, mi pare piuttosto normale che tu parli in questo modo", le rispondo, non volendo più ascoltare quel discorse. Lo trovo tanto sciocco quanto surreale: come può una persona pensare in tal modo?!
"Pensavo che almeno tu mi avresti capita", dichiara lei con un poco di delusione negli occhi.
"Non c'è nulla da capire, anche perché è un ragionamento piuttosto insensibile. Come puoi, tu, solo pensare che io possa stare a sentire così tante sciocchezze messe assieme?!", le chiedo spazientita. Se continua a ragionare in questo modo, le voci nella sua testa la porteranno a una fine tanto brutta quanto vicina.
Lei socchiude gli occhi e sta zitta. Cavolo... sembra così stanca!
La fisso bene e, solo ora, mi accorgo che è tanto bambina.
Non resisto e la compassione che provo, e che ho sempre provato, nei suoi confronti; mi porta ad abbracciarla piano. Sembra così fragile, a tal punto che ho paura di farle del male anche con un semplice abbraccio.
Rimaniamo così per per un po' e, per la prima volta nella mia vita, mi sembra che il silenzio stia, in qualche modo, facendo un discorso che solo io e lei possiamo comprendere. 
"Prima o poi ti dimetteranno", inizia lei, rompendo quel silenzio e quella pace tanto confortante.
"Lo so", rispondo staccandomi da lei.
"E sai anche che questo vuol dire che devi prepararti per ricominciare a vivere, vero?"
"In che senso?"
"Daryn, finché stai in questo posto non vivi davvero. Ti sembrerà di vivere, ma quello che stai facendo è semplicemente buttare via un respiro dopo l'altro. Qui, tutto quanto scorre. Il tempo, la vita le persone. Tutto. Nulla ha davvero senso in questo posto. Se stai qui, è come se ti stessi totalmente distaccando dal mondo. Capisci che non si può vivere sempre così? Prima o poi dovrai uscire. Sì, dovrai uscire lì fuori e affrontare il mondo e la vita. Dovrai riprendere tutto ciò che hai lasciato in sospeso, oppure dovrai ricominciare tutto daccapo."
"Ho tanta paura. Non voglio uscire di qui.
È tutto così calmo e così sereno e mi trovo in pace con il mondo e con me stessa", rispondo tristemente.
"Non devi stare qui tu. Tra poco starai bene e sarai obbligata a ritornare e non puoi impedire ciò, nemmeno se lo volessi. Io sto solo dicendo che ti devi preparare per affrontare la situazione lì fuori. Prima o poi dovrai ritornare in quella scuola e appena entrerai ti ritroverai di nuovo nella tua vita. Dovrai sistemare la situazione con Ethan e chiarire tutto con Zayn. Sarai obbligata a sistemare tutto con Cornelia e dovrai aiutarla con la gravidanza..."
"Basta, basta, basta! È così stressante che appena il pensiero mi sfiora, mi sento impazzire", dico tappandomi le orecchie come se ciò potesse, in qualche modo, impedire che ciò possa accadere.
"Che strana che è questa vita! C'è gente che pagherebbe per uscire di qui e rivedere il mondo e tutto quanto e tu invece cosa fai?! Ti rifiuti solo perché "è così stressante che appena il pensiero mi sfiora, mi sento impazzire"?"
Stiamo zitte per un po' e io rifletto su tutto ciò che ha detto. Ha ragione, prima o poi dovrò ritornare e prima o poi dovrò affrontare tutto e riprendere la mia vita come se nulla fosse successo.
"Dici che andrà bene?", chiedo d'un tratto.
Lei mi guarda e sorride per poi dire: "Inshallah".
Io rimango sorpresa quando mi risponde al che lei mi chiede: "Oddio, cosa? Ho sbagliato a dirlo?".
"No...", rispondo piano e allo stesso tempo meravigliata.
Lei si limita a sorridermi e va avanti a recitare i versetti del Corano.

Ciao!
Come state? Tutto bene? Come procede questa quarantena? Io personalmente mi deprimo se sto a casa: mi manca la mia vita, ecco tutto.
Stavamo meglio quando stavamo peggio.
Speriamo che tutto ciò finisca il più presto possibile.
Come vi sembra questo capitolo? Come sempre, se avete qualcosa da dirmi, scrivetelo pure nei commenti, se no anche su Instagram! (Mi chiamo malkyyy_04).
Mi fa sempre piacere sentirvi, e sapere il vostro parere, perché è tanto prezioso per me.
Al prossimo capitolo, amici!
-malky

Amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora