Ribellione

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"Allora... come è andata la giornata oggi ?", chiede mia madre quando vede che sono rientrata in silenzio senza salutarla. "Bene", mi limito a rispondere. "Come mai hai questo bel colorito sul viso?", chiede lei guardandomi attentamente. Mi ritorna subito alla mente il bacio di Ethan e vengo sommersa dal panico. "È il nuovo blush che ho comprato da Sephora", rispondo cercando di calmarmi. "Ti sta molto bene, comunque. Ti va di... farmelo provare?", chiede lei con un piccolo sorriso. "No", mi limito a dire, inorridendo solo al pensiero di stare con lei in un'unica stanza. Lei tace per un po' e io nel frattempo prendo il portatile per lavorare in camera  mia. "Mi dispiace, Daryn...", dice lei d'un tratto. Io mi fermo e poso con rabbia il portatile sul tavolo. "Ti dispiace?! Ti dispiace ?! Ma sei seria... tu mi hai distrutta e non poco. Mamma, tu mi hai... umiliata!", parlo con rabbia senza accorgermi neanche del tono di voce con cui mi sto esprimendo. "Ho detto che mi dispiace,Daryn", dice lei iniziando ad agitarsi.
"Per cosa precisamente? Ti dispiace per avermi picchiata o per avermi cacciata via come se non fossi neanche tua figlia? O forse ti dispiace per avermi fatto una visita in ospedale, per verificare la veridicità di quello che ho detto a Yousef?", chiedo mentre urlo dalla rabbia. Vedo che lei non risponde, così continuo: "Hai idea di quello che ho passato negli scorsi giorni ? Hai idea di come ci si sente ad essere picchiati dalla persona che dovrebbe amarti e proteggerti? Hai idea di quello che ho provato nelle scorse notti ?" La mia voce si mescola con il pianto e di conseguenza non riesco più a continuare, così mi nascondo il viso tra le mani. Mia madre mi si avvicina e prova ad abbracciarmi ma io mi allontano immediatamente. "Stammi lontana!", dico asciugandomi le lacrime e riprendendo il portatile pronta a salire in camera. "Tutti sbagliano e tutti possono ricominciare", dice mia madre prima che io me ne vada. "È troppo tardi per ricominciare mamma... capisci che dico ?!"
"Non è questione di non capire, Daryn. Ho sbagliato e ho compreso di averlo fatto, ma devi capire che, per me, sarebbe stato a dir poco scandaloso avere una figlia incinta a soli diciassette anni. Io per te voglio un buon futuro", dichiara lei incrociando le braccia. Io sospiro profondamente a causa della stanchezza. "Io non ero incinta, e tu non mi hai neanche lasciato la possibilità di spiegarti tutto. Mi hai delusa davvero parecchio. E se prima ti reputavo come una sorta di migliore amica, ora sei semplicemente un essere totalmente estraneo al mio io"
"Cosa vorresti dire con questo, Daryn?", chiede lei aggrottando la fronte. Io prendo un respiro profondo e decido di dire ciò che penso. "Mamma, io non riesco più neanche a guardarti in faccia, figuriamoci a stare con te nella stessa casa. Quindi, per il mio bene e per il tuo, appena compiuti i diciott'anni, ho deciso che me ne andrò di casa. Ci ho pensato parecchio, so che sarà difficile e so che sarà anche scandaloso, come dici sempre tu, ma non è impossibile", dichiaro io con calma. Mia mamma trasalisce e per un attimo mi sembra che lei non riesca a dire nulla a causa della notizia. "E come pensi di gestire il tutto ?! E con quali soldi?! Perché io ovviamente non avrò intenzione di darti neanche un euro..."
"Tranquilla... non ho bisogno dei tuoi soldi, me la caverò. Questo era solo per avvisarti", affermo gustandomi il panico e la sofferenza che le sto causando. Credo che deve essere proprio difficile per lei questo momento...  Lo vedo dal suo sguardo che è disperata e che è sul punto di crollare, visto che probabilmente questo le ricorda l'abbandono di mio padre. Magari qualche mese fa, sarei stata la prima a consolarla, ma adesso sono troppo arrabbiata e ferita e per farlo e credo che lo rimarrò per un po'. "Non ti permetterò di andartene... Tu starai qui, in questa casa, con me. Ti laureerai in medicina e lavorerai in ospedale come me. È questo il tuo futuro, ho programmato tutto", afferma lei con le lacrime agli occhi. "E se ti dicessi che io me ne andrò da questa casa, che non studierò medicina; e che non lavorerò in ospedale?", dico sfidandola. Mia madre mi si avvicina e mi prende i capelli e me li tira per poi dire: "Stupida ragazzina... tu non te ne andrai di qui! Io non te lo permetterò."
"Non sto chiedendo il tuo permesso... e se mi farai qualcos'altro, io ti denuncerò, come avrei già dovuto fare", dichiaro scansandomi dalla sua presa. "Vedremo, Daryn. L'hai scelto tu. Guerra vuoi e guerra avrai", dichiara ricomponendosi. Io prendo il portatile e salgo subito in camera.
Sorrido pienamente appena entro nella mia stanza. Incredibile... per la prima volta, sono riuscita a sfidarla, dicendole pure che non avrei mai fatto medicina e che me ne sarei andata via il prima possibile. Comincio a guardare la mia libreria e accarezzo tutti i libri come se fossero tesori. Appena passo la mano sulle singole copertine, sembra che ogni libro mi sussurri la propria storia, invitandomi a leggerlo e ad appassionarmene. Sin da piccola mi è sempre piaciuto leggere, e anche scrivere. Fingevo di interessarmi alla medicina solo per accontentare mia madre, mentre invece a me di medicina non me ne è mai fregato nulla.
Mi guardo attorno e vedo che sulla mia scrivania ci sono solo praticamente giornali che parlano di mia madre e di come la medicina l'avesse resa importante e rispettabile. Ogni volta che lei finiva su un giornale me ne parlava, e mi diceva quanto fosse bello essere ammirati in questo modo e mi diceva sempre che prima o poi sarei diventata come lei. Ma è solo adesso che mi sono accorta che a me di essere come lei, mi importa ben poco. Io non sono lei. I figli non sono e non devono neanche assomigliare ai loro genitori. Il fatto di generare un figlio non ti dà il diritto di controllare sempre le sue scelte e le sue azioni.
Io sono stata sempre stata sorvegliata da mia madre e, ora che ci penso bene, non mi sono mai goduta la vita appieno. Invece ho sempre cercato di accontentarla e di soddisfarla per il semplice fatto che non volevo essere una delusione. Ma adesso basta, non sarò più la sua marionetta. Ora voglio vivere la mia vita.
Ora voglio essere io: Daryn Hassan.

Ciao a tutti... come va?
Cosa ne pensate di questo capitolo? Cosa ne pensate di tutto il libro in generale (accetto le critiche tanto volentieri, se sono costruttive)? Spero vi stia piacendo.... come vi sembra La mamma di Daryn?
Fatemelo sapere in un commento e per favore votate la storia. ❤️

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