Musica

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La mattina dopo mi sveglio di buon umore, infatti ci metto poco a prepararmi e, stranamente, mi sento più rilassata. In casa non c'è nessuno. La mamma è già andata al lavoro e Yousef ha gli allenamenti di prima mattina. Mio fratello è bravissimo a calcio, si allena di mattina prima di andare a scuola e anche di pomeriggio. Vado sempre a vedere le sue partite e devo ammettere che gioca da Dio.
Chiudo la porta di casa e cammino per attraversare la strada. C'è un sole bellissimo e non fa caldo. È proprio una bella mattinata. "Buongiorno". Sento una voce dietro di me: è Ethan. Mi concedo di guardarlo negli occhi per un attimo. Caspita... è proprio bello. I capelli lunghi gli donano tantissimo, poi con quegli occhi verdi potrebbero fare strage di cuori. "Buongiorno", rispondo mentre torno a fissare la strada. "Allora, sei pronta per la verifica di matematica? Hai ripassato qualcosa ieri?", chiede Ethan mentre attraversiamo la strada. "No, mi sento abbastanza sicura quindi non ho ripassato", rispondo rilassata.
"Bene!"
"Tu invece?", chiedo io camminando più lentamente.
"No, non ho aperto libro. Mi sento pronto", risponde lui con sicurezza.
Continuiamo a camminare in silenzio e io sento il suo sguardo addosso. "Perché mi guardi?", chiedo alla fine dal momento che mi mettono ansia i suoi sguardi. Lui rimane in silenzio per un momento e poi dice: "No, niente. È che sei bella. Questo velo bianco ti sta da Dio"
"Lo so, grazie. Me lo ha comprato la mamma", rispondo io tagliando corto, visto che questi complimenti mi mettono solo in soggezione. Rimaniamo in silenzio fino a quando arriviamo davanti a scuola, allora lo saluto e vado dalle mie amiche.
"Ciao, Daryn", dicono tutte in coro. Io le saluto di rimando e, così, iniziamo a dirigerci verso l'ingresso della scuola. "Daria, Ilena avete superato i debiti?", chiedo alle mie amiche che purtroppo l'anno scorso hanno avuto qualche difficoltà. "Sì!", esclamano entrambe entusiaste.
"Bene! Will e Nadia sono ancora in vacanza?"
"Sì, Daryn. Mi sa che tornano domani", risponde Cornelia. "A proposito, come va con il tuo amichetto fighissimo?", chiede d'un tratto Ilena. "Intendi Ethan?"
"Sì, proprio lui... Tutta la scuola ne parla. Persino le ragazze di quinta lo guardano", risponde Ilena.
"Beh.... non hanno tutti torti. È uno schianto quel ragazzo", le fa eco Cornelia squadrandolo da capo a piedi.
"Dary, se fossi in te mi metterei con lui. Approfittane. Insomma poi si vede che ti guarda un po'..."
"Un po' come, Daria?", chiedo io abbastanza infastidita.
"Insomma... voglio dire che secondo me gli piaci", dichiara Daria tutta convinta.
Io sto zitta e non dico nulla anche perché so che non hanno tutti i torti. "Ma sì ragazze, tanto sapete che appena arriva Nadia se lo farà di sicuro. Le ho mandato una sua foto su WhatsApp e ha detto che le interessa", continua Daria.
"Smettila!"
Tutto il gruppo si volta a guardarmi e solo in quel momento mi accorgo di aver alzato un po' troppo la voce. "Scusate ragazze, ma adesso devo andare", dico io uscendo dalla classe imbarazzata.
Mi guardo attentamente allo specchio e mi sistemo il velo per cercare di distrarmi, visto che bollo di rabbia. Non capisco perché sono così tanto infastidita. Insomma... Daria non ha detto nulla di male, ha ragione. Nadia appena tornerà si farà Ethan, come fa sempre, no? Lei è nostra amica, ma purtroppo ha il brutto vizio, di cambiare ragazzo ogni sera.
Sento il telefono vibrare, così mi riscuoto dai miei pensieri. È un messaggio Whatsapp, però arriva da un numero non registrato. Nel messaggio è scritto "Hey". Io rispondo con un semplice "Chi sei?". Subito dopo mi arriva un altro messaggio "Sono Ethan. Dove sei? La campanella è suonata e la prof è in classe".
Leggo il messaggio ed esco subito dal bagno. Come ho fatto a non accorgermene?! Possibile che la campanella sia suonata, senza che io l'abbia sentita? Busso alla porta ed entro subito. "Buongiorno, prof. Scusi per il ritardo", inizio io mentre sono sulla soglia della porta.
"Daryn.... non è da te fare tardi...", dichiara la prof guardandomi corrucciata.
"Sì... mi scusi prof", rispondo io con la faccia tutta rossa.
"Mentre tu non c'eri, abbiamo cambiato i posti. Tu sarai la vicina di banco di Ethan. Adesso puoi andare a sederti"
Mi sento un po'... umiliata. Vado a sedermi in fondo all'aula, vicino al mio nuovo compagno di banco. Non dico nulla e non faccio altro che guardare davanti a me, mentre la prof inizia a spiegare e io faccio finta di ascoltare. Un attimo dopo vedo che Ethan mi passa un biglietto. Lo apro e leggo: Che succede? Come mai hai fatto tardi?
Sono talmente seccata e arrabbiata, che senza accorgermene prendo il biglietto e lo schiaccio forte in mano fino a stropicciarlo. Ethan nota il mio comportamento e subito dopo il suo viso assume un'espressione interrogativa. Mi limito a guardarlo diritto negli occhi senza dire nulla.

Abbiamo diviso i banchi perché adesso c'è la verifica di matematica. La professoressa entra in classe e comincia a distribuire subito le verifiche. "Bene, ragazzi. La prova non è facile, ma nemmeno impossibile. Fate quello che sapete. Buon lavoro". Detto così, la Kofler ci lascia al nostro incubo. Comincio a fare la verifica, ma senza essere davvero concentrata. Sento lo sguardo di Ethan addosso per tutti il tempo. A volte vedo Daria che mi guarda di sottecchi, ma non ci faccio tanto caso. Mi ha dato fastidio il modo in cui aveva parlato prima. Sì... è vero, non ha detto nulla di male ma io mi sono arrabbiata comunque. Il solo immaginare Nadia e Ethan insieme mi ha fatto molta impressione, nonostante io sappia benissimo che io e lui non siamo e non saremo altro che compagni di classe.

Il resto della giornata passa tranquillamente. Ho dovuto fare pace con Daria, perché mi ha chiesto scusa un sacco di volte, mentre Ethan ha continuato a chiedermi se andasse tutto bene e io non ho fatto altro che rispondere di sì.
Appena apro la porta di casa vedo che non c'è nessuno, così salgo in camera mia, tolgo il velo e mi stendo sul letto provando a chiudere gli occhi e dormire. Non passa tanto tempo però prima di sentire una musica a tutto volume. Che piacere essere svegliati da Sfera Ebbasta che dice "Ti ho colpita, sono Cupido. Una tipa chic come te, vuole un trap boy come me"!
Mi alzo dal letto completamente stordita ed esco dalla mia stanza da letto arrabbiatissima. La musica arriva dalla camera di Yousef, allora mi dirigo verso la sua stanza e apro la porta urlando: "Yousef, ma che cazzo fai? Ti rendi conto che la musica è..."
Non riesco a finire la frase, perché mio fratello non è da solo in camera.
Con lui c'è anche Ethan.

Amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora