Silenzio

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La signora Rossi mi apre la porta con un sorriso forzato. "Salve, Francesca!", provo a dire con un tono allegro. "Ciao, Daryn. Entra pure", risponde lei facendomi spazio per entrare in casa. "Cornelia è sù, in camera sua, puoi raggiungerla se vuoi", dichiara d'un tratto.
"Oh certo... Grazie". L'aria in casa è molto tesa e questo lo si può percepire subito.
Busso alla camera di Cornelia e entro.
"Daryn!", esclama lasciando il letto e venendo ad abbracciarmi. Io ricambio l'abbraccio e le sorrido cercando di confortarla. "Cornelia, amore, come stai?", chiedo accarezzandole i capelli. "Bene... hai visto quanto è cresciuto?", chiede indicando la sua pancetta. "Oddio" le accarezzo piano la pancia e nel frattempo penso a quanto sia emozionante tenere in grembo un bambino. Più ci penso e più mi sembra incredibile, e addirittura anche anormale, il fatto che all'interno del corpo di una donna si possa formare un'altra creatura.
Davvero, incredibile come sia fatto il corpo della donna, come sia così preciso e... complesso. Più mi guardo attorno, più sento che tutto quanto sia studiato, sia in un qualche modo... progettato. Dio... come fanno le persone a non credere in un Dio?!
"Sono già al terzo mese! Ti rendi conto?!", chiede incredula. "No, non ci sto ancora credendo".
"Nascerà a luglio. Sarò mamma a luglio, Daryn!", esclama girando per la stanza.
"Non ne hai parlato con Ceva, vero?", chiedo con cautela e lì la sua faccia cambia subito impressione. Cornelia si rabbuia e il sorriso le sparisce dal viso. "No", si limita a dire dopo un po'. "Non ne vuoi parlare?", domando piano.
"No... è solo che, insomma voglio dire, come può un porco come Ceva essere il padre di mio figlio?!", chiede di rimando ancora più triste di prima.
"Lo so, Cornelia. Sono totalmente consapevole del fatto che Ceva non abbia una bellissima reputazione, e so anche che è un certino ma... devi dirglielo. Deve assumersi le proprie responsabilità. Inoltre, non per dire, ma ha il diritto di saperlo", le rispondo cauta.
"Cosa?! Ma che diavolo stai dicendo, Daryn?! Stai impazzendo, vero?"
"No, Corny, non sto impazzendo. Sto solo dicendo che è suo figlio, e come tale, essendo il padre legittimo, ha diritto almeno di venire a conoscenza della tua gravidanza. Ecco tutto."
"Ma come? E poi... e poi anche se lo venisse a sapere; ti sembra, forse, che uno come Ceva possa prendersi le sue responsabilità?!", chiede un po' perplessa.
"Non lo so. Non te lo so dire, perché lo non lo conosco ma... può darsi". Lei rimane un attimo in silenzio e sembra che ci stia pensando davvero. "E poi, se ci pensi bene, tu lo odi senza motivo: non è che perché girano cattive voci su di lui, allora significa che è una pessima persona. Non lo conosci, quindi non giudicarlo", riprendo io dopo qualche attimo, anche se sono poco convinta.
"Hai ragione...", dice lei pensierosa. "E... E se non dovesse credermi?!", chiede ancora.
"Esistono le analisi!", esclamo sorridendo.
"E... E se non dovesse assumersi le sue responsabilità?!", chiede ancora preoccupata.
"Allora questo vorrà dire che cresceremo assieme la nostra piccola... o il nostro piccolo", dichiaro con un mezzo sorriso.
I suoi occhi si riempiono di lacrime e comincia a guardarmi con amore. "Sei un angelo, Daryn", dice tra le lacrime.
"I know!", esclamo cercando di alleggerire l'atmosfera. Lei mi sorride e si asciuga le lacrime cercando di farsi forza.
"A proposito di inglese, dov'è il tuo fidanzato americano, babe?", chiede lei d'un tratto con un sorriso da ebete.
Il mio corpo sussulta, e la mia anima ricade di nuovo nel suo silenzio. Vorrei tanto che non mi avesse fatto questa domanda...
"È partito", mi limito a dire. Lei sta in silenzio per qualche secondo poi dice: "ecco perché..."
"Cosa intendi con "ecco perché"?", provo a chiederle non capendo.
"No, intendo per le storie su Instagram!"
"Quali storie?", chiedo corrucciata.
"Le storie di Instagram, Daryn! Quelle con la biondina"
"Ma di cosa stai parlando?!"
"Oh... credo che tu non le abbia viste. Mi sa che ti ha tolto la visualizzazione alle storie... Beh, comunque è questa la foto", dichiara mostrandomi il cellulare. "Avevo fatto lo screen alla storia, perché mi sembrava strana come cosa", continua dopo un po'.
Io rimango senza parole davanti all'immagine, vorrei dire qualcosa ma... non ho né voce né fiato. In questo momento vorrei solo... disapparire.
Nella foto ci sono Ethan e una ragazza bionda che stanno dormendo abbracciati. Sulla foto, inoltre, c'è scritto "thanks for everything". Non so se la frase sia stata scritta da Ethan o dalla ragazza e, adesso, poco importa onestamente. La foto è quella, e credo che dica tutto.
Ci ha messo poco a rimpiazzarmi. Che delusione.
Non sento di essere triste, no davvero, non sento tristezza. Ma non sono neanche felice.
Credo che la mia sia, quello che gli altri chiamano delusione. Prima di allora non l'avevo mai provata, ma ora, in questo preciso istante, posso dire che suono abbia.
Il suono della delusione è il silenzio.

È un capitolo breve, ma spero che vi piaccia! Scrivetemi pure cosa ne pensate (apprezzo ogni commento e ogni critica!) perché mi fa SMEPRE piacere, e votate i capitoli per favore.
MALKY

Amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora