Dubbi

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"Ethan ti dò sette. Mentre, Daryn, direi che basta un otto", dichiara la Rinò alla fine dell'interrogazione. Io e Ethan sorridiamo, come per ringraziarla e lei nel frattempo registra i voti.
"Sono molto felice. Mi sento un letterato! Sette con la Bricco è più che buono. Ti rendi conto?!", mi chiede a bassa voce lui molto felice.
"Certo che me ne rendo conto! Devo ammettere che sei migliorato nell'esposizione e nel parlare in generale", sussurro altrettanto felice.
"Già, me ne rendo conto anche io. Attualmente sto studiando e leggendo molto con mia mamma. Voglio migliorare la lingua italiana il più possibile", afferma lui ancora sussurrando. Io gli prendo la mano e sorrido, siccome sono davvero felice di questo.
"Bene, ora andiamo avanti con Lui, il mio uomo: Cesare", dichiara la prof allegramente dopo aver finito di registrare i voti.

"Daryn, posso parlarti un secondo?", mi chiede Ilena prima che possa uscire dalla classe. Io faccio cenno ad Ethan di andare pure alle macchinette e vado a vedere di cosa ha bisogno.
"Dimmi pure", rispondo secca.
"Ti disturbo?", chiede lei quando siamo finalmente sole. La risposta sarebbe "sì", ma decido di non sconfinare nella maleducazione e opto per un "No, non disturbi".
"So che attualmente non siamo in rapporti buoni ma... insomma, conto sulla tua bontà", dichiara con voce spezzata. Io decido di non parlare, così lei continua: "Mi daresti una mano in Latino?". Io rimango allibita a causa di tanta superficialità, ma riprendo subito e rispondo: "Ilena, io a dir la verità non so se..."
"Daryn, rischio la bocciatura. Siamo a tre settimane dalla fine della scuola e io ho ancora sei materie giù. Per favore", mi interrompe lei senza scrupoli.
"Va bene", continuo, "Facciamo che ci vediamo in biblioteca oggi per fare il punto della situazione", finisco io girandole le spalle.
"In biblioteca?"
"Sì, in biblioteca", rispondo rigirandomi.
"Ma lì studieremo e basta. Cioè... non riusciremo nemmeno a parlare", mormora corrucciata.
"E non è forse quello che dobbiamo fare?", chiedo alzando le sopracciglia.
"Sì, ma..."
"Niente "ma", Ilena. E' già tanto se ti sto guardando in faccia in questo momento", la interrompo e poi me ne vado lasciandola sola in classe.

"Ma quindi sei a casa nostra oggi?", chiedo mentre rimetto il tablet nello zaino.
"Sì, Yousef mi ha invitato per giocare alla Play. Ha detto che ci sarà anche quello là...", risponde Ethan.
" "Quello là" chi?", chiedo ridendo.
"Yassin", risponde lui indifferente.
"Mi dispiace per te"
"Perché?", chiede non capendo.
"Vedrai...", rispondo io ripensando agli episodi accaduti l'ultima volta che lui era venuto a casa mia.
"Va bene. Tieniti pure i tuoi segreti", dice un poco offeso. "Ma riesco a beccarti oggi?", chiede di nuovo.
"Non credo, Ethan. Oggi devo dare una mano a Ilena", affermo con decisione.
"Ah...", si limita a dire facendo una smorfia.
"Lo so, lo so. Però io non voglio che lei venga bocciata, ecco tutto", dichiaro tristemente.
"E' vero. Hai ragione pure tu", concorda lui infine.
"Jared come sta ora?", chiedo davvero interessata.
"Mah si ci passerà su. Si va avanti, Daryn. Vabbè attualmente sarà un po' triste, logicamente, ma poi vedrai che si riprenderà", risponde lui alla fine.
"Senz'altro Ethan".
"Va bene allora ci si vede, piccola", dice lui.
" "piccola"?", chiedo corrucciata ma allo stesso tempo compiaciuta.
"Sì, Yousef mi ha detto che chiamava sempre Mihrimah in questo modo", dichiara lui tranquillamente.
"Sì, ma Yousef e Mihrimah erano fidanzati, mentre noi..."
"Anche noi lo siamo", mi interrompe sorridendo.
"Da quando, scusa?"
"Beh... da tre secondi circa", risponde sorridendo. Ethan si guarda attorno e quando vede che quasi tutti sono usciti dalla classe, mi dà un bacio lieve sulle labbra e poi mi abbraccia. Il tutto avviene molto velocemente e io a questo punto mi chiedo perché i momenti più belli passano sempre così in fretta.
Nonostante io sia contenta, il mio sguardo tradisce una certa perplessità. Vedendomi così poco convinta, lui mi prende per i fianchi e mi fissa.
"Pensavo che io e te non stessimo assieme. Avevamo detto che c'erano tante cose da chiarire", dico provando a rimanere lucida.
"Be'... se c'è ancora qualcos'altro da chiarire, dimmi pure. Ti ascolto", propone lui mentre continua a fissarmi.
Ero totalmente conscia del fatto che noi due non fossimo solo amici, ma non sapevo che lui la pensasse altrettanto. Abbiamo voluto aspettare prima di far ritornare le cose come erano prima, perché non volevamo che nessuno dei due soffrisse di nuovo, come era successo la prima volta. Ma devo ammettere che, da quando lui è tornato, abbiamo avuto più possibilità di passare tempo assieme, e abbiamo imparato a capirci sempre di più.
"No, non ho niente da chiarire Ethan. Davvero non ho nulla da chiarire", rispondo alla fine alla sua domanda di prima.

Amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora