Confusione

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Rimango in silenzio sulla soglia della porta. Mi rendo conto che sono entrata nella camera di mio fratello, senza bussare e urlando pure una parolaccia! Ah... e per giunta mi accorgo di essere senza velo davanti ad uno "sconosciuto".
"Scusate. Non sapevo avessi ospiti, Yousef", dico io chiudendo la porta e correndo in camera mia imbarazzata. Mi guardo allo specchio per vedere in che stato sono: i capelli lunghi fino al sedere e lisci incorniciano il viso tondo, mentre gli occhi sono leggermente definiti da una linea di eye-liner che si è un po' sciolto a causa del sonno.
Vado a sedermi sul letto, non sapendo cosa fare. Non so perché ma oggi non ho fatto altro che combinare guai. Sono davvero molto confusa in questo periodo. Mi sembra che ci sia qualcosa che non vada... sembra tutto così fuori posto.
"Ya Allah*, ti prego, aiutami", sussurro io guardando fuori dalla finestra come se stessi cercando davvero Dio.
Prendo il telefono e scrivo a Cornelia. Le propongo di cenare fuori e di passarmi a prendere per le 7, lei accetta subito. Guardo l'orologio e mi accorgo che sono solo le cinque, allora entro a fare una doccia.

Mi guardo allo specchio e sono pronta per uscire. Ho messo un paio di pantaloni neri a vita alta e una maglietta bianca con sopra un cardigan beige, infine, opto per un velo sempre nero. Ho deciso di fare un trucco leggero perché non dobbiamo andare chissà dove. Metto le scarpe, prendo la borsa ed esco dalla stanza. Scendo le scale e sento delle voci provenire dalla sala, così mi fermo davanti ad essa per vedere chi c'è dentro.
"Tesoro... vieni pure". Mia madre mi ha notato: ottimo! Sono costretta ad entrare e a salutare tutti. "Ciao...", comincio un po' imbarazzata. "Daryn, abbiamo ospiti sta sera. Ethan è un nuovo amico di tuo fratello. È anche in classe con te, se non sbaglio"
"Sì... mamma. Ethan è anche il nostro nuovo compagno di classe", ribatto spazientita e guardandolo un po' storto.
"Bene... non me ne avevi mai parlato però", dichiara mia madre un po' offesa. Non dico nulla e guardo Ethan per un attimo e vedo che è completamente a suo agio. Stronzo! Perché non mi aveva avvertita che sarebbe venuto a far visita a mio fratello?!
"Mamma... io esco. Vado a mangiare fuori con Cornelia", dico io d'un tratto.
"Daryn.... abbiamo ospiti. Sai benissimo che è vietato uscire quando abbiamo ospiti in casa. Non è educato. Non ti ho insegnato a comportarti così"
"Mamma... tra un po' passa Corny, glielo avevo promesso!", ribatto io.
"Perché non dici a Cornelia di passare la serata qui. Magari potete anche mangiare quello che volete e guardare un film, no?", ad un tratto mio fratello si intromette nel discorso.
Prima che io possa dire qualcosa, suona il campanello. Vado subito ad aprire, sapendo già che è Cornelia. "Ciao, Dary", dice lei abbracciandomi. "Ciao, Corny", dico io con tristezza. "Mi dispiace, ma non posso uscire", sussurro. "Come?! Ma perché ?", chiede lei. "Ethan è a casa"
"Cosa?!"
"È il nuovo amico di mio fratello e a mia madre non piace che noi usciamo di casa quando ci sono ospiti, lo sai".
"Ma con che cazzo di regole tiene la casa tua madre ?", chiede lei parecchio infastidita.
"Però... possiamo passare la serata a casa mia. Possiamo guardare un film, mangiare e fare di tutto e di più", propongo io con un po' più di allegria.
"Non ci penso proprio"
"Yousef è in casa"
"Beh... magari possiamo guardare "The Nun""
"Entra", dico io ridendo e lasciandola entrare. Caspita è proprio persa per lui...
Cornelia è decisa ad andare a salutare mia madre. Così, entra nella sala da pranzo con me. "Ciao, Kharma! Come va?", chiede Corny abbracciando mia madre. "Ciao,Ethan"
"Ciao, Cornelia", la saluta lui educatamente con un sorriso. Cornelia guarda per un po' Yousef e poi dice in un sussurro: "Ciao... Yousef". Lui si limita a fissarla, senza salutare. Che stronzo! Cornelia diventa tutta rossa e si limita a fissare il pavimento. Per fortuna, nessuno ha notato niente. "Va bene, mamma. Io e Cornelia andiamo di su", dico io trascinando la mia amica fuori dalla sala da pranzo.
Saliamo le scale e la faccio entrare in camera mia per poi chiudere la porta.
Guardo Cornelia, che si è già seduta sul letto e sta fissando il vuoto. "Corny... va tutto bene. Dai lo sai che mio fratello è stronzo. Insomma, non capisco perché hai scelto proprio lui", inizio io. Non risponde. La guardo bene: le lacrime cominciano a scendere, segnando così la fine dello shock e l'inizio della disperazione. Vado ad abbracciarla e non dico nulla.

La serata non è andata proprio come immaginavo. Alla fine, Cornelia si è addormentato e io mi sono messa a leggere.
Ho iniziato a leggere quando avevo sei anni. Mia madre mi comprava delle piccole storielle e io, pian piano, provavo a leggere. Ero felicissima quando riuscivo a leggere una parola. Rimanevo sui libri ore e ore, il problema era che il tempo passava e io non me ne accorgevo. Per me la lettura è più un rifugio che un passatempo.
Lascio i miei pensieri da parte e inizio a guardare Cornelia. È così serena mentre dorme. Non capisco come una ragazza così bella, possa innamorarsi di un cretino  come mio fratello. Gli va dietro dalla prima superiore. A lui non so se piace o meno, ma sono sicura che la sta trattando come un gioco.
Sento qualcuno bussare alla porta, così vado ad aprire piano. È Yousef.
"O Dary, la mamma è andata a trovare delle sue amiche. Vi va di venire giù a giocare con noi?", chiede lui ad alta voce.
"Abbassa la voce, cretino. Cornelia sta dormendo"
"O o fa veda com'è quando dorme", dice mio fratello cercando di guardare dentro la camera.
"Smettila! Sta fermo", dico io ad alta voce, iniziando a litigare con lui.
"Che succede?"  Perfetto! Cornelia si è svegliata.
Apro la porta della mia camera e faccio entrare il mio nuovo compagno di classe e Yousef. Ethan comincia a guardare la camera e ad esaminarla pezzo per pezzo, ma si sofferma sulla libreria gigante, posizionata davanti al letto. Yousef, invece, sorride a Cornelia come un'ebete e lei ovviamente muore.
"Corny, vero che vi va di giocare con noi?", domanda mio fratello.
"Che gioco?", chiede lei di rimando.
"Ma si giocheremo un po' di tutto. Che ne so... obbligo o verità... robe così. Se vuoi facciamo anche il gioco della bottiglia", propone lui sghignazzando, come un'idiota.
"Yousef! Fuori di qui. Non vogliamo giocare", grido io. Caspita... la sta umiliando.
"No, Daryn. Giochiamo", dice Cornelia d'un tratto tutta seria. L'atmosfera è tesa.
"Va Bene. Allora è fatta per obbligo o verità", dice Yousef, "vi aspettiamo giù in sala".
Così dicendo, i due lasciano in stanza da sole.
"Ma... Cornelia, perché vuoi giocare con loro? Sai che Yousef è un perfetto stronzo e sai anche che ti umilierà per bene", inizio io con tono pacato e sincero.
"Non ti preoccupare. Questa volta non sarà così. Dai su scendiamo", mi risponde lei fiduciosa. Cominciamo a scendere le scale e io nel frattempo penso che sarà una lunghissima serata.

Ciao! Vi piace il libro ? Spero di sì. Oggi ho deciso di pubblicare una foto della protagonista (Daryn).
Mi raccomando, votate la mia storia e incoraggiatemi con commenti.
Grazie!
~Malky

Amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora