Senso di colpa

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"Preparatevi per stasera perché vengono i Gheddari da noi neh", ci raccomanda mia madre mentre prende la borsa  per andare a lavoro.
Io rimango da sola con Yousef e continuiamo a fare colazione.
"Non è fantastico ?", chiede mio fratello d'un tratto.
"Cosa precisamente?", domando annoiata.
"Il fatto che i Gheddari vengano a casa nostra! E questo vorrà dire che passerò un'altra serata con Mariam", risponde esaltato. "Sì... è una cosa proprio fantastica", dichiaro con poco entusiasmo. Yousef smette di mangiare e mi fissa per qualche secondo. "Daryn... c'è qualcosa che non va?", chiede poi preoccupato.
"No, va tutto bene. Sto bene".
"Non è vero. Dimmi subito che hai. Perché non sei felice ? Ti preoccupa il fatto che Zayn venga da noi?", chiede mio fratello continuando a fissarmi. "No, non è questo. È solo che... Oh Yousef, non sai quanto ci tenevo ad andare al ballo di stasera!", rispondo sospirando fortemente. "Ah... mi dispiace. Se vuoi, posso provare a convincere la mamma a mandarti", propone lui gentilmente. "No, va bene così".
Rimaniamo in silenzio per alcuni minuti e entrambi smettiamo di mangiare.
"Perché alle persone non importa di me, Yousef?", inizio, "Nel senso... tutto quello che faccio, tutto quello che dico e tutto quello che io sento, non interessa a nessuno. E in un qualche modo, spesso, mi sembra di essere ignorata da quest'umanità".
"Daryn, tesoro, stai tranquilla e non ti affliggere così tanto. Non è vero che a nessuno importa di te. A me importa di te. Guarda che se vuoi andare a quella festa, troverò il modo per mandarti. Ma non devi essere triste, perché io sono triste quando tu sei triste.", risponde lui venendo a baciarmi la testa.
"No, Yousef... va bene così", dichiaro infine.
"Sei sicura?"
"Sì, ora andiamo a scuola", concludo finalmente.

"Ethan... se vuoi andare a quel ballo, vai pure. Non è colpa tua se io non ci posso andare.", sussurro durante la lezione di matematica.
"Baby, che festa di senza valore sarebbe senza di te?", mi chiede lui, mentre ricopia la disequazione sul quaderno.
"Va Bene... prometto che rimedierò!", sussurro mettendo la mia mano sopra la sua.

"Salam aleikum, Mohammad!", sento mia madre salutare allegramente. Così finisco di mettermi il velo e scendo per la cena. Trovo tutti in sala che sorridono felicemente e c'è un'aria a dir poco strepitosa. "Salam aleikum", saluto io per prima. "Salam aleikum! Tu dovresti essere Daryn, giusto?", chiede il papà di Mariam e Zayn. "Sì, sono io", rispondo educatamente. "Ah! Zayn mi ha parlato tanto di te e anche Mariam non fa altro che nominarti.", dichiara il signor Mohammad allegramente. "È veramente un piacere per me conoscere i suoi figli!", dichiaro cercando di sorridere. "Andiamo pure a tavola, è già pronto!", dichiara mia madre andando nella sala pranzo. Noto subito che Mariam e Yousef hanno intenzione di mettersi vicini. La cosa non mi stupisce più di tanto dato che, da come mi ha raccontato Yousef, l'appuntamento è andato "da Dio". Così io mi siedo vicino a Zayn, mentre mamma e il signor Gheddari su siedono a capo tavola. Guardo bene Zayn di sottecchi e vedo che si è vestito benissimo. Porta una camicia nera attillata che mette in risalto sia le spalle larghe che i pettorali. I Jeans invece sono di un blu scuro e sono abbastanza attillati. Quando cominciamo a mangiare mia madre dice: "Quindi Zayn tu sei in quinta quest'anno, giusto?".
"Sì, tant karma", risponde lui educatamente.
"E cosa avresti intenzione di fare l'anno prossimo?", chiede ancora mia madre.
"Sarei interessato alla facoltà di ingegneria..."
"Vuoi intraprendere lo stesso percorso che ha intrapreso tuo padre dunque..."
"Direi proprio di sì! Anche Mariam vuole accedere ad ingegneria", interviene il signor Gheddari. "Complimenti allora!", esulta mia madre come una bambina.
"Tu invece Yousef, cosa vorresti fare? Se non sbaglio tu e Mariam siete coetanei", chiede il signor Gheddari.
"Anche io pensavo ad ingegneria. Mi interessa quell'ambito!", risponde Yousef.
"Bravo, figliolo! Tu invece Daryn ?"
Nella stanza cala un silenzio tombale e noto lo sguardo di mia madre addosso.
"Daryn vorrebbe fare medicina", interviene mia madre dopo un po'.
"A dir la verità io pensavo di fare letteratura italiana...", la correggo con un sorriso.
"Oh... carino, Daryn. Originale, ma è strano ecco", risponde il signor Gheddari poco convinto.
"A me piace"
"Sì.. non ho detto niente figliola, ma potresti fare di meglio, date le tue capacità".
"Non vedo dove sia il problema. Lei ha fatto la facoltà di ingegneria solo perché le piace, è io farò letteratura perché mi piace".
"Sei tremenda neh", dichiara lui guardandomi storto.
"Sto solo esprimendo la mia opinione!", esclamo cercando di sorridere.
Nel frattempo Zayn mi pesta un piede sotto il tavolo, come per dirmi "smettila subito!".
"Sì, ma dovresti ascoltare le persone più grandi di te e ti conviene anche seguire le orme di tua madre", dichiara infine.
"Io sono io, e mia madre è mia madre".
Tutti smettono di mangiare e noto Mariam e Yousef che mi supplicano con lo sguardo di smetterla immediatamente. Mia madre invece è arrabbiatissima.
"Con te non si può discutere, mia cara. Hai una testa tutta tua e io non voglio di certo intromettermi", dichiara alla fine Mohammad.
"Daryn... mi sa che sta suonando il cellulare di sopra. Vai a vedere chi è", interviene mia madre prima che io possa ribattere. Io capisco subito che mi vuole mandare via, così salgo e vado in camera mia soddisfatta.
Non potevo più farcela a stare in mezzo a quelli, ma ovviamente mi preoccupa la reazione di mia madre, una volta che se ne saranno andati. Comincio a togliermi le scarpe e gli accessori, dato che ho intenzione di andare a letto molto presto.
"Daryn..."
Mi giro e vedo Zayn alla porta.
"Zayn..."
"Come ti va?"
"Bene, e a te come va?", chiedo provando a essere un po' carina almeno con quel povero ragazzo.
"Perché hai risposto così a papà?", chiede corrucciato.
"Non mi sembra di aver riposto male, ho espresso solo la mia opinione".
"Capisco...", dice lui avvicinandosi a me, "come va il polso? Mi dispiace di non essere venuto a trovarti ma Yousef mi ha detto che non eri nelle condizioni migliori".
"Sto bene, tra qualche giorno dovrei togliere il gesso", rispondo educatamente.
Zayn prende la mia mano tra le sue e la accarezza dolcemente. "Mi manca parlare con te...".
"Sì... era bello parlare assieme. Ma cosa ci fai nella mia camera ?", chiedo volendo cambiare discorso. Lui mi fissa per un po' e dice: "Dovevo andare in bagno...".
"Ah okay, è infondo al corridoio!", dico con tono un po' più allegro.
Zayn mi fissa per un po' e senza darmi il tempo di reagire, mi prende il viso tra le mani e poggia le sue labbra sulle mie. Provo a tirarmi indietro o a divincolarmi, ma nulla.
"Daryn...", sussurra una voce.
Zayn si ritira subito ed entrambi vediamo Ethan alla porta.
Il mio fidanzato mi guarda deluso ma non dice nulla. Io provo a parlare ma la voce mi si ferma in gola. Siamo tutti zitti e fermi.
"Sono venuto a restituirti i Promessi Sposi. Li avevi dimenticati a casa mia", dice ad un tratto Ethan mentre poggia il libro con forza sulla scrivania. Poi mi volta le spalle e senza neanche guardarmi, se ne va.
Vorrei rincorrerlo per le scale, ma non è una delle idee migliori dato che sono tutti giù e in più abbiamo anche ospiti.
Comincia a mancarmi il respiro e per un momento mi sembra di svenire.
Ethan mi ha appena vista baciare un altro... com'è possibile che sia successo ciò ?!
Mi siedo sul letto e mi tengo la testa tra le mani dato che sembra che mi possa esplodere da un momento all'altro.
"Va tutto bene?", chiede d'un tratto Zayn ma io non gli rispondo. Così lui mi si avvicina e prova a mettermi una mano sulla spalla in segno di conforto. "Vuoi levarti dal cazzo sì o no?!", sbraito d'un tratto alzando il tono della voce.
Lui si spaventa e si tira indietro, io comincio a piangere come una disperata.
Le labbra mi tremano e le lacrime scendono come non hanno mai fatto prima.
Ho tradito... Ethan.
"Daryn... mi dispiace. Non sapevo steste assieme.", prova a difendersi lui.
"Vattene!", sussurro tra le lacrime.
"Ma io non.."
"Ho detto vattene !".
Zayn lascia la stanza e io rimango da sola con il mio senso di colpa.

Buon Ramadan a tutti !
Come sta andando il digiuno ? Io mangio alle 8:30 e voi?
Quest'anno il Ramadan lo stiamo passando a casa, il che è molto triste, m c'è un lato positivo: potremmo finalmente evitare le domande stupide su questo benedetto mese!
Fatemi sapere come vi sta andando e ditemi anche se vi piace il capitolo o meno.
Malky

Amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora