Presentazioni

828 30 5
                                    

"Daryn, la preside ti aspetta nel suo ufficio". Detto questo, la bidella esce dall'aula e se ne va. "È solo il secondo giorno di scuola, e già la preside ti vuole nel suo ufficio?", mi bisbiglia Cornelia mentre mi alzo.
Una volta fuori dalla classe, non vedo nessuno e non sento nessun rumore, a parte il tacco delle mie scarpe. Comincio a dirigermi verso l'ufficio della preside per nulla preoccupata. Busso e ricevo subito una risposta, quindi entro. "Buongiorno, Prof.", inizio io guardando la preside. Mi accorgo che c'è un ragazzo seduto davanti alla cattedra della preside. È moro con gli occhi verdi: mi dispiace ammetterlo, ma è proprio carino.
La preside mi invita a sedere e io lo faccio. "Bene, Ethan. Questa è Daryn. È una delle mie migliori studentesse. Lei ti aiuterà ad ambientarti e ti spiegherà come funziona il nostro liceo", continua con un sorriso, "Ti prego di rivolgerti a lei per qualsiasi cosa, perché sono sicura, che non esiterà ad aiutarti. Vero, Daryn?".
"Certamente", confermo io cercando di sembrare convincente. Se devo essere completamente sincera, mi ero proprio dimenticata di quello che aveva detto la preside il giorno prima. Però fa niente. Che sarà mai uno studente nuovo?!
Subito dopo, la preside mi suggerisce di far vedere al nuovo ragazzo la scuola e io accetto.
Così, usciamo dall'ufficio della preside. Appena fuori, guardo il ragazzo e dico: "Ciao, io sono Daryn. Piacere di conoscerti". Lui mi tende subito la mano e risponde: "Ciao, Daryn. Il piacere è mio". Ha un leggero accento americano ma, per essere appena arrivato, parla l'italiano abbastanza bene. Comincio a fargli vedere la scuola e a presentargli tutti i progetti, lui sembra molto interessato e questo mi rende contenta.
Suona la campanella e io dico ad Ethan che questo significa che c'è l'intervallo. "Durante la ricreazione puoi uscire dalla classe, andare nei corridoio e prendere la merenda alle macchinette. Qui, diversamente dall'America, non abbiamo la mensa".
"Beh... meglio. Da noi il cibo della mensa faceva veramente schifo. Direi che è meglio così. Comunque, la scuola è molto bella. Mi piace. Spero di potermi  ambientare bene.", dice lui sorridendo.
"Certamente, Ethan. Sono contenta che la scuola ti piaccia. Noi due saremo in classe insieme quindi, per qualsiasi cosa, puoi chiedere aiuto a me", dico io cominciando ad andare verso Daria, dal momento che la vedo in corridoio.
"Daryn.... "
Vengo fermata dalla sua voce così mi giro.
"Si?"
"Grazie...", sussurra Ethan.
Mi limito a sorridergli e vado verso Daria.

"Quindi, è questo il nuovo ragazzo?", chiede Daria. "Si", rispondo io. "È... fighissimo. Caspita, è proprio uno schianto!", dichiara lei in preda ad un attacco di ormoni. Io rido. "Ma, ascolta, Will e Nadia dove sono ?", chiedo io d'un tratto. Will e Nadia sono nostre amiche e fanno parte del nostro gruppo, però loro due sono nella classe davanti alla nostra. In tutto siamo in sei: Io, Cornelia, Ilena, Daria, Will e Nadia.
"Allora: Will è ancora in Australia con i suoi, mentre Nadia è in vacanza anche lei, però in Spagna", mi risponde lei. "Ah... ecco perché non le abbiamo ancora viste. Corny e Ile dove sono, Daria ?", domando ancora. "Ah Corny è uscita alla seconda ora, prima che suonasse la campanella. Voleva salutarti, ma non ti ha trovato. Invece, Ile come avrai già notato non è proprio venuta" Nel frattempo, mentre lei parla, iniziamo a dirigerci verso la classe, perché è suonata la campanella.

"Bene, ragazzi, tirate fuori i libri di matematica, così possiamo fare degli esercizi per la verifica di Giovedì", dice la professoressa Kofler. Nella classe si leva un leggero mormorio di "no", ma la prof. non ci bada.
Mi guardo attorno e vedo che il posto vicino a me è libero. Mi manca Cornelia.
"Oh... tu dovresti essere Ethan. Benvenuto nella tua nuova classe. Spero ti piaccia l'ambiente. Mi hanno detto che Daryn ti ha fatto vedere la scuola. Spero che anche questa ti sia piaciuta", dice la Kofler guardando nella direzione di Ethan. Me ne ero dimenticata completamente e ora che me ne ricordo, guardo nella sua direzione. È seduto vicino a Daniele: non poteva capitare in un posto peggiore. "Sì, professoressa. Mi è piaciuto tutto qui. L'ambiente mi sembra carino. La scuola, pure. Grazie", risponde lui educatamente. Daniele lo guarda male. Non so nemmeno il perché, ma lo guarda male e basta. "Bene! Senti un po'... Dato che Cornelia, la compagnia di banco di Daryn, è assente a quanto pare... Che ne dici di andare vicino a lei, in modo che lei possa aiutarti?", propone la prof sorridendomi. Io ricambio il sorriso e sposto le mie cose dal banco di Cornelia, pronta ad "ospitare" Ethan. Lui si sposta subito, senza esitare. Mi sorride e poi si siede vicino a me. Così, iniziamo le nostre lunghe due ore di matematica.

Sto tornando a casa da sola. Non c'è anima viva. Oggi ho ritardato a scuola, perché avevo il progetto di recitazione. Non abbiamo fatto molto, abbiamo solo parlato del successo avuto l'anno scorso, grazia alla nostra recita: l'infinito. Parlava di matematica e fisica, insomma... una recita molto carina, devo ammettere.
"Daryn..."
Sento una voce chiamarmi, così mi giro. È Ethan. "Ciao... hai bisogno?", chiedo io un po' infastidita. Per un attimo valuto l'idea che lui mi abbia seguita, ma poi mi sembra stupida così mi ricompongo subito. "No... è che io abito da queste parti", risponde lui imbarazzato. "Ah... Anche io se per questo", dico attraversando la strada e fermandomi davanti a casa mia. "Io, invece, abito in quella casa in fondo alla via.", dice lui indicando la villa bianca, poco distante dalla mia. "Bene", mi limito a rispondere, dato che trovo la conversazione molto inutile. "Se ti va, possiamo fare la strada assieme per andare a scuola intendo", proporne lui imbarazzantissimo mentre arruffa i capelli mori. Ora che li guardo bene, sono lunghi e gli arrivano a metà collo circa e sono molto lisci. "Vedremo. Grazie, Eth..."
"We Daryn. Aspetta... abbiamo nuove conoscenze a quanto pare!". Non riesco a finire la frase che Yousef mi interrompe. "Piacere. Sono Yousef", dice mio fratello tendendo la mano al mio nuovo compagno di classe. "Piacere mio. Sono Ethan", dice lui ricambiando il saluto.
Vedo che cominciano già a parlare, così io saluto ed entro in casa.

Amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora