Comunicazione

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"Bene, ragazzi, per la prossima volta, ripassate tutto il programma di seconda, perché farò il test di ingresso", dichiara la prof di inglese.
Non è ancora finita la prima ora e si parla già di verifiche ma, per me, non è un problema, anche perché io l'inglese l'ho sempre amato. "Dio mio... Parliamo già di verifiche ?! Io quest'anno verrò bocciata sicuro", dice Cornelia mentre io metto a posto i libri nello zaino. "Cornelia, non verrai bocciata", la consolo io. "Certo, facile parlare per una che ha tutti dieci". Alzo gli occhi al cielo e non rispondo. "Raga io vi giuro che non ce la faccio", dichiara Ilena lamentandosi.
"Boh, Ile, magari quest'anno avremo qualche debito", le risponde Daria.
Io, Cornelia, Ilena e Daria siamo sempre insieme. Siamo molto amiche e ci vogliamo tanto bene. Abbiamo iniziato ad avere un bel rapporto a metà del primo anno.
Inizialmente, c'eravamo solo io e Cornelia, odiavamo Daria e Ilena poi però, con il passare del tempo, non so come, abbiamo formato un gruppo; ed eccoci qui più unite che mai. Io le amo queste ragazze, sono come sorelle per me. Anche perché io non ho sorelle, ho solo un fratello, Yousef. È più grande di me di un anno. Frequentiamo la stessa scuola e lui è in quarta.
Mentre le altre ragazze stanno parlando entra la Gori, la nostra prof di scienze.
Lei è decisamente una delle migliori che abbiamo, infatti è come un'amica per noi. Spesso ci troviamo a raccontarle i nostri segreti. O meglio, le mie amiche le raccontano tutti i loro segreti, perché io non racconto mai nulla a nessuno: sono una persona molto riservate e, alle volte, è difficile pretendere di avere un approccio con me.
La prof ci saluta e comincia a spiegarci il programma di quest'anno e noi la ascoltiamo.

"No, raga. Prima andiamo in bagno poi alle macchinette", propone Ilena. È suonata la campanella e adesso c'è l'intervallo. "Si, credo che sia una buona idea. Poi, la merenda la possiamo prendere anche alla fine dell'intervallo, così, possiamo girare un po' per i corridoio", dichiaro io.
"Hai ragione, Daryn. Ci può stare", risponde Daria. Così, andiamo in bagno per sistemarci il trucco, poi ci dirigiamo verso il corridoio delle quarte. "Ciao, Daryn", dice una ragazza bionda e alta dai lineamenti molto fini. "Ciao...", mi limito a rispondere dal momento che non so come si chiami.
"Bello il tuo make-up. Mi piace la gradazione dell'ombretto", si complimenta con me. "Grazie...", mi limito a risponderle con un sorriso. Andiamo avanti a camminare e sempre più gente mi saluta, la maggior parte non li conosco, ma li saluto sempre educatamente. "Incredibile! Ma quanta gente ti saluta?!", dice Cornelia ad un tratto. "A quanto pare la nostra Daryn è famosa", le risponde Ilena. Io in tutto questo, mi limito a sorridere. Di tutte queste persone che mi salutano, se devo essere sincera, non me ne importa nulla. Le saluto così per buona educazione, niente di più.
"Guarda chi si fa vedere!", sento dire ad alta voce.
Yousef e il suo gruppo si sono fermati. "Cornelia, Ilena, Daria", le saluta lui con un cenno del capo. "Cosa vuoi ,Yousef ?", taglio corto io.
"Calma neh. Volevo solo chiederti se avevi dei soldi da prestarmi. I miei li ho dimenticati a casa e Andrea e Kevin non li hanno portati. Giusto?", chiede lui rivolgendosi ai due biondini che gli stanno affianco. "Non ho soldi, Yousef. E, adesso, lasciaci in pace.", concludo io andandomene seguita dalle mie amiche.
"Tuo fratello è proprio un modello, Dary. È troppo attraente", dichiara Cornelia con aria sognante. "Sí, ma hai dimenticato una cosa", le rispondo cercando di rimanere calma.
"Ovvero?", domanda interessata.
"Ovvero che fa letteralmente schifo!", dichiaro un po' infastidita. Io e Yousef, non abbiamo avuto un buon rapporto negli ultimi anni, ed è per questo che non mi piace parlare con lui. "Ma i due biondini che erano con Yousef, quanto erano fighi ?!", chiede Daria con gli armoni alle stelle. "Tanto", risponde Ilena. Ad un certo punto, sentiamo il suono della campanella, così prendiamo la merenda e andiamo subito in classe. Prima che la professoressa arrivi però, vediamo entrare la preside nella nostra aula. Ci alziamo tutti e aspettiamo che parli. "Ragazzi, buongiorno! Spero che abbiate passato buone vacanze. Volevo comunicarvi che, da domani, avrete un nuovo compagno di classe. Esigo da voi una buona condotta nei suoi confronti ed rigo anche un po' di empatia ed interesse, per farlo stare bene", continua, "Daryn, tu ti occuperai di fargli vedere la scuola e gli darai una mano, finché non si ambienterà", dice la preside rivolgendosi a me.
"A proposito, lui è americano. Sa parlare abbastanza bene l'italiano. È vero che sarete in grado di comunicare con lui, ma è vero anche che ha ancora parecchie difficoltà. Quindi, come ho già detto, dovrete cercare in tutti i modi di avere un giusto approccio con lui", finisce la preside guardandoci uno ad uno prima di lasciare la classe.

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