Morire piano

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In classe guardo il posto vuoto di Cornelia e non faccio altro che pensare a lei, visto che dopo avermi dato la notizia ha deciso di ritornare a casa perché era veramente in pessime condizioni. Manca un'ora alla fine della giornata scolastica, io sto progettando di andare a trovarla a casa sua, tanto i suoi genitori non sono mai a casa dal momento che devono lavorare in più sono sempre fuori città. Il problema è che la casa di Corny dista dalla scuola e attualmente non ci sono pullman.
"Quindi studiatevi bene i promessi sposi perché ho preparato una verifica abbastanza difficile, infatti inciderà molto sul voto finale in pagella", dichiara la professoressa Rossi, mentre mette via le sue cose. "Mi aiuteresti a preparami per questo test?", chiede Ethan a bassa voce. "Si dice "verifica" e non "test". Comunque sì, volentieri", rispondo io distratta. "Allora ci vediamo a casa mia dopo scuola giovedì?", chiede lui piano. "Sì..", rispondo io fissandolo un po' titubante.
"Va Bene... allora mangi da me, ok?", propone gentilmente. "Se non è un peso per te, allora sì", dico io guardando altrove. "Ma va... anzi mi farebbe tanto piacere se mangiassimo assieme, a te no?", chiede lui.
"Certo...", rispondo io ponendo le mie cose nello zaino. La campanella suona e io mi precipito subito fuori scuola per andare alla fermata. Una volta arrivata guardo gli orari dei prossimi pullman ma sono tutti troppo tardi. Mentre me ne sto in piedi indecisa sul cosa fare, una macchina si ferma proprio davanti a me, e il finestrino si abbassa. "Serve un passaggio?"
Rimango di stucco perché mi ritrovo davanti il fratello di Mariam, Zayn.
Rimango a fissarlo e non dico nulla perché non so cosa rispondere. "Oggi c'è lo sciopero dei pullman, sali, non ti mangio mica", propone lui aprendomi la portiera. Alla fine decido di salire nonostante io non lo conosca bene. "Grazie", rispondo una volta dentro la macchina. "Allora dove devo andare?", chiede lui girandosi a guardarmi. "Via vittoria magna, vicino a piazza Broletto", sussurro io piano. "Subito allora", dice lui facendomi l'occhiolino.
Mi sento all'insicuro con uno sconosciuto vicino a me eppure decido di non farci troppo caso a questa mia sensazione. Alla fine è il fratello di Mariam, non credo ci sia nulla di male.

"A che ora finisci con la tua amica?", chiede lui dopo che io sono scesa davanti alla casa di Corny. "No, tranquillo non ti devi preoccupare di venirmi a prendere. Andrò a casa da sola", dico io piano.
"Non se ne parla neanche. Finisco gli allenamenti e vengo a prenderti, dimmi a che ora finisci", dice lui con tono perentorio.
"Ma Zayn... davvero non ce n'è bisogno. Magari chiedo a Yousef o alla mamma", dico io imbarazzata.
"Lascia stare il povero Yousef che ha gli allenamenti tutto il giorno. A che ora ti vengo a prendere? ", chiede lui ancora.
"Va Bene, vieni per le sei e mezza", rispondo io sorridendo. "Lui mi saluta con un'occhiolino poi esce subito dal viale.
Citofono a Cornelia e lei mi apre subito il cancello, entro e salgo le scale.
"Cornelia... sono qui", dico io piano. Sono ancora arrabbiata con lei, ma la devo aiutare... è una mia amica nonostante tutto.
"Daryn...", sussurra lei un po' imbarazzata. "Ciao...", ribatto io con altrettanto imbarazzo.
"Sei venuta...", dice cercando di sorridere.
"A quanto pare...", rispondo piano, "Quindi cosa ti fa pensare di essere incinta?", chiedo io piano.
"Non mi viene il mar rosso da due settimane e... ti avevo raccontato no di quello che era successo in disco, di cui io però non mi ricordo nulla", dice lei piano.
Cavolo... è questo ciò di cui avevo paura, spero solo che non sia incinta.
"Ok... non facciamoci prendere dal panico e facciamo sto test"
"Usi ancora il "noi" nonostante tutto", dice lei sorridendo piena di gratitudine.
Io decido di non risponderle e di andare in bagno, lei subito dopo mi raggiunge con un test di gravidanza tra le mani. Ha tanta paura e io lo posso percepire: tutta la sua vita andrebbe a rotoli se fosse veramente incinta. È ancora troppo giovane per avere un bambino, non mi sembra nemmeno l'età giusta, ma d'altronde doveva stare attenta.
Cornelia comincia ad abbassarsi i pantaloni e io faccio per uscire dal bagno ma lei ferma dicendo: "Ma dai Daryn... che cazzo esci?! Tanto la vagina me l'hai vista tre mila volte"
A me scappa subito un sorriso, Cornelia è sempre stata così. Un po'... pervertita.

Stiamo aspettando il risultato del test e siamo troppo ansiose. Cornelia ha fatto tenere a me il test e lei si è seduta sulla tazza del water per cercare di farsi scivolare l'ansia di dosso. Mi dispiace tantissimo per lei, però doveva pensarci prima però.
"Quindi... quest'anno ti candidi come rappresentante d'istituto?", chiede lei cercando di alleviare la tensione.
"Sì... anche se sarà impegnativo", dico io guardando fuori dalla finestra.
"Effettivamente... sei già rappresentante di classe e direttrice del giornalino"
"Eh vabbè... tanto per tenermi impegnata", dico io piano.
"Da cosa scappi Daryn?", chiede Cornelia, "Perché cerchi sempre di distrarti e di tenere la tua mente impegnata? A cosa non devi pensare?"
Cornelia ha fatto centro. Non credevo che avrebbe mai potuto capirmi sotto questo punto.
Già... da cosa scappo?
Guardo il test di gravidanza che ho tra le mani e mi blocco letteralmente. Sembra che il sangue mi si sia gelato nelle le vene e per un attimo smetto completamente di respirare. Sembra che il mondo stia per implodere all'improvviso.
Smetto di vedere tutto tranne le due linee presenti sul test. Noto lo sguardo di Cornelia addosso a me, e non posso fare altro che passarle il test e vederla morire dentro piano.

Amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora