21 maggio 1579
A raccogliere il rapporto di Larenc e Kerol non fu l'Alto Imperatore in persona, ma un suo funzionario. Non si trattava di un Halosat, ma di un Orsem Guardia, come contrassegnato dal simbolo dei carcerieri di Gejta – tre linee verticali nere su sfondo argento.
Larenc si chiese quale fosse il suo ruolo, in quel colloquio. Persino se si fossero trovati di fronte a un Paranx avrebbe capito – perlomeno, gli Esploratori avevano qualcosa a che fare con il Vuoto e i suoi mostri – ma questo Orsem che cosa poteva avere a che fare con la loro spedizione? Forse la loro prossima missione si sarebbe svolta proprio a Gejta?
Larenc sperò di no. Odiava quel posto. Vi si era recato solo una o due volte, durante i suoi studi, quando insieme ai suoi compagni del centocinquantunesimo corso aveva vagato in lungo e in largo per tutta la dimensione di Zena – o almeno, ciò che l'Imperatore permetteva ai suoi sudditi di credere che fosse tutta la dimensione di Zena.
Gejta era una distesa di sabbia e terra arida. Era un deserto, accessibile solo tramite un portale onirico situato a Fogad, nel quartier generale dell'Accademia della Guerra. Ora, Larenc sapeva che a est di Gejta si trovava la cittadina di Herenthel, e ancora più a est vi era Noomadel. Era stato così vicino al regno degli Yksan, senza saperlo. E quell'Orsem, che ora stringeva il suo rapporto tra le mani e fingeva di leggerlo, avrebbe passato a Gejta la maggior parte della sua vita, proprio come un prigioniero, a due passi dal nemico, ignaro di tutto.
«Come avete ricevuto queste informazioni?» La voce dell'Orsem era profonda e possente, e ben si combinava con la sua corporatura. La Guardia era un tipo grande, grosso, e muscoloso. Conveniva rispondere alle sue domande senza giri di parole e senza mentire. «Siete andati per sentito dire, oppure avete visto con i vostri occhi ciò che è successo?»
Larenc deglutì, nervoso, e lanciò uno sguardo a Kerol, come a chiederle il permesso di poter parlare. L'Orsem sembrava già abbastanza ostile – Larenc non avrebbe mai voluto ritrovarsi circondato da due bestie inferocite, con l'Imperatore a qualche passo da lui, sempre sul suo trono, a guardarlo soffrire.
Ne sarebbe stato capace. Soltanto il ricordo di ciò che aveva lasciato che accadesse ad Aryusz Leonhart mandò un brivido lungo la schiena di Larenc.
Kerol annuì, sorprendentemente calma.
«Il documento nelle Vostre mani è la nostra intera testimonianza, riguardante tutto il viaggio» rivelò Larenc, mentre la guardia continuava a sfogliare le pagine della relazione, fino ad arrivare a un punto in cui si bloccò, e spalancò gli occhi turchesi, incredulo, prendendo poi di nuovo a leggere, interessato.
Kerol si guardava attorno, alla ricerca di un funzionario vero e proprio. Non c'era nessun altro, nella sala del trono, oltre a lei, Larenc, quell'Orsem, e l'Imperatore. C'era silenzio, disturbato solo da quel lieve brusio di sottofondo che sembrava provenire dalle colonne di ossidiana tutt'attorno, o da sotto il pavimento di vetro che nemmeno lei aveva il coraggio di guardare.
La giovane donna capì quindi che almeno parte del motivo per cui si trovavano lì era perché l'Imperatore voleva che lei e Larenc conoscessero quell'uomo.
L'Orsem aveva l'aspetto di un enorme scimmione – Kerol si stupì che sapesse leggere, infatti. La sua pelle era scura, le sue labbra piene e leggermente cadenti, i capelli neri tagliati corti, delle basette, l'ombra di una barba. Poi, in netto contrasto, occhi di un verde acqua acceso, ora spalancati. Doveva essere arrivato alla parte in cui si rivelava la verità sui mostri, e in seguito il modo in cui Larenc aveva ucciso Sagi.
Avevano scritto la verità. Dopotutto, che senso avrebbe avuto mentire di fronte all'Imperatore? Sapeva che avrebbero agito in quel modo, quando li aveva incaricati di recarsi nel Vuoto.
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Ember
Science Fiction[Fantascientifico/Distopico] 🏆VINCITRICE WATTYS 2021🏆 Serie "Ember" - Libro 1 Ember è il nuovo nome che l'umanità ha assegnato a se stessa, dopo la Grande Catastrofe, ed è stata sua la scelta di sottomettersi all'Alto Imperatore, un essere onnisci...