15 aprile 1579
Venne il giorno della riconvocazione di Larenc e Kerol.
Nessuno dei due era entusiasta. Larenc aveva passato i giorni successivi allo scontro con Aryusz a chiedere spiegazioni a Kerol, e lei li aveva passati sostenendo di non dovergli alcuna spiegazione.
Lo aveva fatto perché era giusto, e perché quell'uomo stava offendendo lei e la sua famiglia. Poco importava che ne fosse l'unico membro rimasto. E poco importava che quell'uomo fosse uno degli Halosat più vicini all'Imperatore.
Larenc riuscì comunque a farsi promettere da Kerol un maggiore autocontrollo, nel caso in cui Aryusz Leonhart fosse stato presente anche a questo incontro. Kerol aveva accettato, vedendo nel proprio interesse l'andamento pacifico del loro colloquio con l'Imperatore.
Ora teneva lo sguardo dritto davanti a sé, come Larenc, e non verso l'alto. Era più rispettosa. O più probabilmente era brava nel dare l'impressione di esserlo, pensò Larenc.
Fecero il loro ingresso i due Halosat, che si posizionarono ai lati del trono. Khilents Chayon alla sinistra dell'Imperatore, e Aryusz Leonhart alla sua destra.
Lo sguardo di Chayon era fisso sui due giovani, ostinato, traboccante di sfiducia, ma oltre la superficie nascondeva qualcosa.
Nascondeva una ferita aperta, fresca, ancora sanguinante. Nascondeva le lacrime che non avrebbe mai versato in presenza di nessuno, nemmeno della persona a lui più cara. Nascondeva il dolore. Ma lo nascondeva troppo bene perché qualcuno in quella stanza potesse capirlo.
Larenc cercò di occultare il proprio disagio, posando gli occhi sull'altro Halosat. Lo sguardo di Leonhart non era né gentile, né offensivo. Né cortese, né sprezzante. Né garbato, né presuntuoso.
Semplicemente, non c'era.
Una benda nera copriva i suoi occhi. La curva delle sue labbra cadeva verso il basso, ed era spezzata da piaghe che doveva essersi procurato da solo, con i denti. Le rughe ora non passavano più inosservate, e accentuavano la rottura della sua figura.
Coprire i suoi occhi portava via l'unico bagliore di giovinezza e bellezza rimasto al vecchio Halosat. Era come spegnere l'ultima luce in un angusto e lungo corridoio, e renderlo buio.
L'Imperatore rispose alla domanda che né Kerol né Larenc avevano avuto il tempo di formulare. «Non era in grado di vedere oltre a ciò che gli stava di fronte» disse. «Non ne aveva bisogno,» e poi, spostando lo sguardo su Kerol, «quindi gli sono stati cavati.»
Larenc rimase a bocca aperta, a metà fra il disgustato e il terrorizzato. Nonostante Aryusz Leonhart fosse un Halosat e fosse stato fedele all'Imperatore per molti anni, era stato sottoposto a una tortura tanto brutale? L'Impero di Zena utilizzava ancora questi barbarici metodi, per punire i delinquenti?
E poi, che cosa aveva fatto di male Aryusz? Questo significava forse, da parte dell'Alto Imperatore, ammettere che Kerol aveva avuto ragione di agire in quel modo, durante il loro ultimo incontro?
No, non era possibile. Il comportamento di Kerol andava contro ogni regola. Se c'era qualcuno che avrebbe meritato una punizione, quella era lei. Ma mai qualcosa di tanto crudele.
Forse un'ammonizione, una sospensione. E nemmeno era corretto giustificare una tale mancanza di rispetto. Perché l'Alto Imperatore aveva agito in quel modo? Che cosa stava cercando di ottenere? Forse il favore di Kerol? Non l'avrebbe mai avuto. E se c'era qualcuno che avrebbe potuto prevederlo, quello era proprio l'Imperatore.
Non aveva senso, per Larenc, perdere tempo e cercare di comprendere i suoi ragionamenti. Aveva molto più senso osservare Kerol, cercare di comprendere lei, capire il suo modo di ragionare e di agire, in modo da poterla prevedere, aiutare, e forse anche manipolare, se fosse stato necessario.
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Ember
Science Fiction[Fantascientifico/Distopico] 🏆VINCITRICE WATTYS 2021🏆 Serie "Ember" - Libro 1 Ember è il nuovo nome che l'umanità ha assegnato a se stessa, dopo la Grande Catastrofe, ed è stata sua la scelta di sottomettersi all'Alto Imperatore, un essere onnisci...