19 novembre 1581
Il sole si levava pigro dall'orizzonte a est, proiettando le ombre degli alti alberi della foresta che precedeva la pianura. Oltre all'immensa distesa di erba alta si trovava Noomadel.
Rozsalia inspirò l'aria fredda del mattino, rabbrividì per la sua umidità, e fu svelta ad agguantare la sua pesante pelliccia di yak. Si coprì in fretta, e altrettanto rapidamente ripose i suoi averi nella borsa.
Da quando era partita da Telei, oltre un anno prima, aveva conosciuto differenti stili di vita, paesaggi, popoli. Ed Ember. Ogni essere umano con cui aveva fatto conoscenza era citato, anche solo una volta, nel libro del destino.
I popoli delle montagne a sud del deserto le avevano offerto quella pelliccia, ad esempio, dopo che era rimasta per qualche mese ferma a causa di una tempesta invernale. Aveva preso parte alla loro vita quotidiana, aiutandoli a prendersi cura dei campi e degli animali, e l'esperienza si era rivelata essere più piacevole di quanto avesse previsto – Rozsalia non aveva mai visto di buon occhio i braccianti dei laghi di Klar e di Lefordy.
Il suo viaggio l'aveva fatta ricredere. In un primo momento, aveva seguito i rimasugli di rotaie sulle quali, secoli prima, passavano treni che collegavano il continente da nord-est a sud-ovest. Giunta alle rovine di una grande città, aveva incontrato alcune comunità esterne, costituite da coloro che non prendevano parte alla Guerra di Zena. Era difficile comunicare con loro, poiché parlavano lingue diverse da quella dell'Impero.
Recuperati alcuni strumenti che le sarebbero stati utili, Rozsalia era partita di nuovo verso sud, senza più seguire le antiche rotaie, che alla lunga l'avrebbero condotta troppo vicina a Gejta. Seguendo un fiume, aveva sfiorato un gigantesco lago di sale, per poi virare verso est. Era rimasta a sud del deserto, incontrando quindi i popoli delle montagne più alte che esistessero su Zena. Questi parlavano una lingua senza tempo, e mantenevano tradizioni altrettanto antiche. Ma erano un popolo pacifico e gentile. Rozsalia temette che un giorno la guerra avrebbe potuto raggiungerli.
Aveva lasciato i picchi innevati nell'estate, e si era incamminata in direzione nord-est, verso Noomadel, seguendo un altro enorme fiume, ma evitando un'ansa gigantesca, che serpeggiava verso nord per tornare poi a sud. Aveva proseguito dritta, ormai sola, senza più bisogno di nessuno a guidarla e ad assisterla.
Aveva imparato a cacciare, ad accendere un fuoco utilizzando la sua Fenice – metodo con il quale aveva incantato i popoli delle montagne. Invece di chiamarla una strega, tuttavia, l'avevano venerata come una divinità.
Entro la sera, avrebbe raggiunto Noomadel, o almeno sperava. Forse sarebbe stata costretta a fermarsi a metà strada. Avrebbe consultato il libro del destino, per averne la certezza, in caso di bisogno. Lo aveva letto il meno possibile, come aveva promesso di fare. Due anni avevano cambiato tutto in lei, tranne l'avversione che provava per quelle pesanti pagine di storia inevitabile che stava ancora andando scrivendosi e rivelandosi.
Rozsalia si lasciò alle spalle la piccola foresta, prendendo a camminare di lena. Ora era pronta a compiere l'ultimo sforzo.
Ora era pronta a riabbracciare Solean.
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Ember
Science Fiction[Fantascientifico/Distopico] 🏆VINCITRICE WATTYS 2021🏆 Serie "Ember" - Libro 1 Ember è il nuovo nome che l'umanità ha assegnato a se stessa, dopo la Grande Catastrofe, ed è stata sua la scelta di sottomettersi all'Alto Imperatore, un essere onnisci...