Rozsalia si allontanò dal parapetto, portandosi entrambe le mani alla bocca, come a soffocare un grido di gioia. I suoi occhi rimanevano fissi sulla figura che era appena entrata dal portone. Coperto da una pesante giacca nera con cappuccio, dalla quale però faceva capolino un ciuffo di capelli biondi, Solean camminava lentamente, in direzione della fontana.
Larenc seguì lo sguardo di Rozsalia, e appena posò gli occhi sull'amico, un sorriso illuminò il suo volto.
«Solean!» chiamò il suo nome la ragazza, precipitandosi giù per le scale.
Il giovane alzò lo sguardo, soffermandosi solo per un secondo a chiedersi come mai tutti e quattro – Rozsalia, Loura, Larenc e Kerol – si fossero radunati, proprio come se sapessero del suo imminente arrivo.
Ogni pensiero, però, venne rapidamente accantonato, alla vista di Rozsalia, che correva verso di lui.
«Rozsa!» la chiamò, abbassando il cappuccio, ricambiando il suo sorriso, e aprendo le braccia, nelle quali la giovane si gettò.
Ad appena un secondo da quella stretta, entrambi si resero conto di quanto fosse strano, abbracciarsi. Non fuori luogo, ma strano. Non lo avevano mai fatto. Solo in sogno erano stati così vicini.
Rozsalia si distaccò dall'abbraccio, arrossendo e abbassando lo sguardo. Tutt'a un tratto, quella stretta e quella vicinanza le sembravano inopportune.
«Ti ho sognata» rivelò Solean, senza rendersi conto di quanto quelle parole alimentassero l'imbarazzo della giovane. «Ogni notte.»
Gli occhi di Rozsalia scattarono verso l'alto, ma la sua testa rimase abbassata, come in segno di pentimento. «Anche io» ammise lei, balbettando. «Dicevi sempre...» mormorò, ancora più insicura.
«Devi andartene» dissero insieme.
Rozsalia spalancò gli occhi, incredula. Che quei sogni fossero stati, in qualche modo, condivisi?
«Sì» confermò Solean, come leggendo i suoi pensieri, sorridendo di nuovo. «Ho mantenuto la mia promessa» disse, fiero. «Scusami se ci ho messo tanto.»
Rozsalia scosse la testa, come a dirgli di non preoccuparsi. Ancora non capiva come fosse possibile avere incontrato Solean in sogno. O forse le loro preoccupazioni si erano accavallate tanto alla perfezione da far loro avere incubi tanto simili?
Tuttavia, ora accettava il suo abbraccio come qualcosa di naturale, ed era certa che la persona che la stringeva a sé volesse solo il suo bene. Si fidava di Solean, del suo partner, con o senza i suoi ricordi. E questa sicurezza la fece sospirare di sollievo. E permise a Solean di accarezzarle i capelli e lasciare un bacio sulla sua fronte, mentre posò la testa sul suo petto, e lasciò che il battito del suo cuore la cullasse, per qualche momento. Era come se fossero ancora in quel sogno.
Dall'alto del colonnato, gli altri tre osservavano. Loura appariva indifferente, eppure era chiaro che fosse felice per la sorella. Lo sguardo di Larenc era spento, e la luce che il ritorno di Solean aveva dato ai suoi occhi era stata sostituita da una cortina di oscurità.
Solo Kerol sembrava davvero soddisfatta, mentre si appoggiava al parapetto, sostenendosi il mento con una mano. «E ora dimmi che non sono due innamorati» mormorò, forse a se stessa.
Ma no, pensò Larenc, era ovvio che voleva che lui la sentisse. Era a Loura che voleva celare i suoi pensieri, ma se solo avesse saputo, non avrebbe tentato inutilmente di nascondersi, come da tempo non nascondeva più nulla all'Imperatore.
Le sue parole erano vere, ma anche se Larenc era solito apprezzare l'onestà, questa volta la verità lo lasciò con una sensazione di totale sconforto, tanta che il giovane si ritrovò a desiderare di non aver mai udito quelle velenose parole.
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Ember
Science Fiction[Fantascientifico/Distopico] 🏆VINCITRICE WATTYS 2021🏆 Serie "Ember" - Libro 1 Ember è il nuovo nome che l'umanità ha assegnato a se stessa, dopo la Grande Catastrofe, ed è stata sua la scelta di sottomettersi all'Alto Imperatore, un essere onnisci...