17 maggio 1579
Il suono degli spari riecheggiò per la vallata, i prati verdi poco lontani da Noomadel. Il paesaggio che circondava la capitale del regno degli Yksan era naturale, il cielo era azzurro, le nuvole così bianche che avrebbero potuto essere fatte di latte.
Era l'opposto di Neza.
Solean cominciava a chiedersi se non fosse proprio così, e Noomadel si trovasse agli antipodi rispetto a Neza, su Zena. Questo avrebbe spiegato perché non era riuscito a sognare Rozsalia nemmeno una volta, da quando aveva lasciato Neza. Perché mentre lui stava dormendo, Rozsalia era sveglia, e viceversa.
Hann Solean era ormai riconosciuto come il Comandante dell'Esercito dei Tesrat, ossia degli Yksan, che avevano dimenticato quale fosse la differenza tra un fronte e l'altro. Vi era chi si riferiva alle sue stanze come al Palazzo Imperiale. Alcune tra le stesse stanze che, scoprì, erano appartenute a Lady Kerol.
Il suo compito era di addestrare gli Yksan, o meglio, dare l'illusione di starli addestrando. L'Imperatore non era stato molto chiaro, come suo solito, ma gli aveva assicurato che qualsiasi scelta avesse compiuto sarebbe stata la migliore, per Neza e i Tesrat.
Solean li faceva sparare a vuoto, e loro eseguivano, come dei pazzi. Proiettili su proiettili sparati letteralmente all'aria.
Si pentiva di ciò che stava facendo. Li stava imbrogliando. Li stava condannando a morire sul campo. Cercava di convincersi che il fatto di essersi ricongiunto con suo padre ne valesse la pena – sua madre, gli aveva rivelato l'Imperatore, era morta quando lui era ancora molto piccolo.
Hann Marszen, alla fin fine, non era né un morto né un disperso. Era un Yksan, un Djabel del Lupo che era stato portato a Noomadel, e che a causa dello sfregio ogni tanto perdeva il controllo del lobo cerebrale destro. Camminava aiutandosi con un bastone, a causa del quasi costante malfunzionamento della sua gamba sinistra.
Ma lo amava. Il suo era l'amore di un padre.
Per sollevarsi dal senso di colpa, Solean organizzava anche delle sessioni di addestramento finalizzate ad aiutare gli Yksan a recuperare il controllo delle loro illusioni. Molti di loro ancora ricordavano quale fosse la loro illusione quando combattevano come Djabel, e alcuni erano provenienti da famiglie importanti, che Solean conosceva grazie al suo contatto con Larenc – come gli Shaor, Djabel della Tigre, della cui discendenza anche Larenc stesso faceva parte, o i Barnamed, Djabel dell'Orso.
I ricordi che Solean stava recuperando stavano aiutando gli Yksan a recuperare i loro. Molti stavano davvero facendo progressi.
Le illusioni non sarebbero servite a molto, contro i Tesrat, ma avrebbero avuto l'effetto di spaventarli, come minimo. Sarebbero state viste come la prova che gli Yksan ora erano più forti di prima, mentre l'illusione era proprio quella.
Larenc l'avrebbe capito, si disse Solean, quindi non avrebbe corso rischi.
Ciò di cui Solean stava cercando di convincersi, in effetti, era di stare lavorando per il bene dei Tesrat, di stare aiutando il suo stesso esercito. Proprio per questo, tuttavia, viveva nel costante timore di venire scoperto, nonostante si trovasse circondato da Djabel che avevano ricevuto sfregi cerebrali, o membri stessi del complotto – come, ad esempio, i Megert di Noomadel.
Pensò a Rozsalia, come faceva in ogni momento in cui la sua mente non era focalizzata su qualcosa di diverso. Si promise che l'avrebbe vista di nuovo, e cercò di escogitare un modo.
Avrebbe potuto cambiare gli orari degli addestramenti, convincendo gli Yksan a doversi esercitare per attacchi notturni. In quel modo, avrebbe potuto dormire di giorno, e potenzialmente incontrare Rozsalia in sogno. Tutto ciò che voleva era vederla di nuovo.
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Ember
Science Fiction[Fantascientifico/Distopico] 🏆VINCITRICE WATTYS 2021🏆 Serie "Ember" - Libro 1 Ember è il nuovo nome che l'umanità ha assegnato a se stessa, dopo la Grande Catastrofe, ed è stata sua la scelta di sottomettersi all'Alto Imperatore, un essere onnisci...