8 marzo 1579
Kerol riposava nelle sue stanze, al Palazzo di Noomadel. Era distesa sul suo letto, il suo corpo a malapena coperto dalle lenzuola che ancora effondevano note floreali, di gelsomino e vaniglia.
Un Yksan senza nome giaceva al suo fianco, beatamente addormentato. Di certo aveva un nome, ma Kerol non lo ricordava. Forse non glielo aveva neanche domandato. Era giovane, prestante e, come ogni Yksan, falliva nel reprimere i suoi istinti. Arrendevoli e stupidi, ma al contempo giovani e belli. Kerol non avrebbe mai potuto sperare in una combinazione migliore.
La luce del sole di mezzogiorno inondava la stanza, filtrando dalle tende di raso dorato e dalle alte finestre rivolte verso est, verso l'oceano. Non Tenger, il mare grigio, ma la distesa blu e sconfinata che sfumava all'orizzonte, confondendosi con il cielo. Una brezza che preannunciava la primavera si infiltrava dai serramenti, portando il profumo dei fiori e rinfrescando la stanza.
Ai lati del letto a due piazze si trovavano due comodini identici, su ognuno dei quali torreggiava una lampada, ora spenta, ma che di notte irradiava una luce calda e soffusa. Le pareti erano di un bianco panna, e il colore era ulteriormente addolcito dalla presenza di una striscia orizzontale, di un beige leggero, che costeggiava il bordo inferiore. La parete retrostante il letto, invece, riprendeva quel colore per fare da sfondo a un motivo floreale – iris di un lilla leggero, dalle foglie bianche e dorate nei contorni, la adornavano, donando eleganza all'intera stanza.
L'unico elemento d'arredo presente, oltre all'armadio in legno di betulla, era una poltrona, nell'angolo, vicino alla porta finestra. Kerol vi si sedeva spesso, a rimirare il paesaggio, quando non usciva sul balcone per respirare anche l'odore del mare.
Quel mondo era bello, pacifico, ameno, e anche se non era quello in cui era cresciuta, a Kerol non importava. Non esistevano sentimenti al di fuori del mero piacere, per lei, ormai. E quel suo stile di vita non poteva certo dirsi morale, ma la morale era qualcosa che Kerol aveva abbandonato ormai da tempo. Da anni. Ora si era data la libertà di essere egoista.
Sorrise a se stessa e si tirò a sedere. Il leggero fruscio delle coperte non sembrò turbare minimamente il giovane Yksan. Kerol gli lanciò uno sguardo da sopra la spalla, e trovò quel suo viso ingenuo e pacifico, che rischiò di farle sciogliere il cuore.
Il suo braccio sinistro era abbandonato sul cuscino al suo fianco, come a cercare lei. I suoi capelli biondi e corti cadevano in modo scomposto sul suo viso, nascondendo l'occhio sinistro. Le sue labbra carnose erano appena dischiuse, e da esse, ogni volta che il suo petto si abbassava, fuoriusciva un flebile sibilo, che Kerol avrebbe giurato essersi appena trasformato in un sussurro, che la invitava ad avvicinarsi di nuovo, a baciarle ancora, e ancora, e ancora...
Kerol distolse lo sguardo. Non aveva tempo né spazio per i sentimenti. Il suo cuore era colmo di odio, e di odio soltanto.
Odio verso Zena, un mondo abitato da ipocriti. Odio verso il suo partner, che l'aveva tradita.
Era venuto meno al Patto, era venuto meno al suo giuramento. Era un traditore dell'Impero. E ancora non lo avevano accusato di nulla. Avevano accusato lei, al suo posto.
Non era stata agli ordini, a quella che era stata mascherata con il nome di ritirata strategica, ma che per Kerol rimaneva un atto di pura vigliaccheria, al quale non aveva voluto prendere parte. Aveva combattuto, da sola, creando l'illusione più gigantesca che si fosse mai vista, un Dragone tanto grande da spaventare anche gli stessi Tesrat, e aveva allontanato buona parte degli Yksan. Poi era arrivato il dolore. Un fischio continuo alle orecchie. Poi la paura, il terrore di aver subito uno sfregio cerebrale.
Si era inginocchiata a terra, portandosi entrambe le mani alle orecchie, tentando di far smettere quel fischio insistente. Aveva urlato, ma non aveva sentito nemmeno la propria voce. Il fischio continuo sovrastava ogni cosa, e lei era sola, nel mezzo del campo di battaglia.
STAI LEGGENDO
Ember
Science Fiction[Fantascientifico/Distopico] 🏆VINCITRICE WATTYS 2021🏆 Serie "Ember" - Libro 1 Ember è il nuovo nome che l'umanità ha assegnato a se stessa, dopo la Grande Catastrofe, ed è stata sua la scelta di sottomettersi all'Alto Imperatore, un essere onnisci...