Lungo il sentiero, tra gli alberi, Lara camminava a passo spedito arrabbiata con Sam e Kyle. Non voleva un confronto con Alex.
Il ragazzo, invece, camminava dietro, un po' più distante da lei e la osservava. Voleva parlarle, ma stava uscendo pazzo da quella situazione.
Quando arrivarono alla moto, Alex prese il casco per la ragazza ma lo tenne in mano.
-Che c'è?- chiese Lara aspettando che le passasse il casco.
-Si può sapere che ti prende?- chiese serio, guardandola dritta negli occhi.
-Niente- rispose scorbutica, evitando il suo sguardo.
-Non mi sembra che non ci sia niente. Ieri hai detto che mi odi e ora mi eviti-
Lara distolse lo sguardo e fissò la moto, stringendo i pugni -Non ho niente da dirti-
-Lara, per favore, guardami- disse piano -Cosa ti ho fatto?-
La ragazza puntò gli occhi verdi fiammeggianti e pieni di lacrime su di lui -E me lo chiedi pure? Fai tanto il carino con me, fingi di preoccuparti e poi vai dietro a Melissa. Ma non è colpa tua, sono io ad essermi illusa- disse a denti stretti -Te l'ho già detto l'altro giorno al Campo, ritorna con Melissa e finiscila con questo teatrino, faresti un favore a tutti-
Alex la guardò per qualche secondo, contraendo i muscoli della mascella. Solo di una cosa si incolpava, di non aver allontanato Melissa e di non aver messo in chiaro le cose con lei subito. Ma adesso Lara stava esagerando, lui non aveva mai finto con lei.
Non aveva voglia di continuare quella discussione assurda, così le porse il casco e lei se lo mise velocemente per nascondere il viso.
Durante il viaggio, Lara dovette tenersi ad Alex anche se in quel momento ne avrebbe fatto a meno.
Non voleva dire quelle cose. Sapeva che Alex non stava fingendo e di certo lei non voleva che si mettesse con Melissa. Eppure in quel momento le aveva dette, perché voleva ferirlo come si sentiva ferita lei. Quando Melissa gli era saltata addosso aveva sentito un moto di gelosia dentro di sé che in un primo momento non aveva capito cosa fosse e che non aveva mai provato per nessuno, non in quel modo almeno. Aveva paura. Aveva paura di soffrire, ma anche di perderlo. Aveva paura che lei non fosse niente per lui, non come lui lo era per lei.Non si dissero niente nemmeno quando scesero dalla moto e si incamminarono in silenzio verso il Quartier Generale.
Ogni volta Lara si meravigliava sempre quando vedeva l'incantesimo mostrarle un altro aspetto dell'edificio.
Non c'era nessuno ad aspettarli, perché ovviamente nessuno sapeva che sarebbero tornati il giorno dopo.
-Gran Maestro- chiamò Lara, sperando che fosse nelle vicinanze.
L'uomo comparve dal corridoio di sinistra al primo piano, quello che portava alle camere.
-Oh, ragazzi. Che ci fate qui? Non vi aspettavo- chiese confuso.
-Volevo prendere qualche libro dalla biblioteca e portarli da Tisha per studiarli. Se non è un problema-
-Certo fate pure. Io ho molto da fare, quindi mi scuserete se non vi accompagno- disse sorridendo.
-Grazie, conosco la strada- disse Lara con un sorriso gentile.
I due ragazzi salirono al piano superiore e si avviarono verso il corridoio di destra. Appena varcarono la porta della biblioteca, il profumo inebriante dei vecchi libri li investì. Lara respirò a pieni polmoni quel odore che la mandava in estasi.
Si diresse verso la pedana e ci salì sopra, ma non sapeva che fare.
-Sei mai stato qui? Sai come cercare un libro?- chiese Lara, rompendo il silenzio tra i due.
-Questo è l'unico posto in cui non sono mai stato- disse serio.
-Allora dovrò improvvisare- disse Lara un po' delusa, poi ragionò ad alta voce, guardandosi intorno -Il Gran Maestro ha detto che la biblioteca mi avrebbe indicato dove trovare il libro che voglio, ma come? Forse funziona come al Padiglione. Devo chiedere il libro che voglio e vediamo che succede-
Chiuse gli occhi, strizzandoli forte e pensò a un libro che avesse una mappa delle Terre Antiche.
-Lara- chiamò Alex con una voce incredula.
-Che c'è?- la ragazza aprì gli occhi che sgranò subito dopo. Una piccola pallina di luce gialla fluttuava davanti al suo naso. Poi si mosse in avanti e scomparve dietro un angolo, lasciando una scia luminosa dietro di sé.
-Credo che dovremmo seguirla- cominciò a camminare a passo svelto seguendo la scia, con Alex al suo fianco.
Quando la ritrovarono, videro che era sopra a un tavolo inclinato in avanti, su cui c'erano diverse pergamene arrotolate. La luce ne toccò una che si illuminò e poi scomparve. Lara prese la pergamena al suo tocco si spense. L'aprì con delicatezza e vide che era proprio quello che aveva chiesto: una mappa delle Terre Antiche.
La richiuse e tornò sulla pedana. L'avrebbe studiata in camera sua da Tisha.
Seguirono la luce per altre due volte, perché Lara chiese un libro in cui erano raffigurate tutte le Creature esistenti con le loro storie e informazioni e un libro sugli Zemit, sulla loro cultura, tradizioni, prima che Targom distruggesse tutto.
Mentre uscivano, trovarono il Gran Maestro all'enorme vetrata, con le mani dietro la schiena, che scrutava il Campo.
-Avete trovato quello che cercavate?- chiese girando la testa verso di loro.
-Sì. Abbiamo avuto qualche difficoltà all'inizio, ma abbiamo trovato tutto- rispose Lara.
-Giusto, non ti ho detto come funziona. Mi dimentico che tu sei nuova qui- disse con lo sguardo rivolto verso il Campo, poi chiese -Volete rimanere a pranzo con noi?-
-Un'altra volta. Credo sia meglio tornare da Tisha-
-Va bene, allora spero di rivedervi presto-
I due ragazzi salutarono il Gran Maestro poi mentre scendevano le scale, Lara sussurrò -L'ultima cosa che voglio è rivedere Melissa dopo nemmeno un giorno-
Alex l'aveva sentita ma non disse niente, il fatto che Lara fosse gelosa gli fece nascere un piccolo sorriso divertito sulle labbra.
I libri erano polverosi e grossi, per questo Alex l'aiutò a portarne uno. Quando però arrivarono alla moto si accorsero che c'era un problema.
-Come pensi di tenere questi cosi enormi mentre siamo sulla moto?- chiese Alex, sbuffando.
-Non pensavo fossero così grossi, ma mi è venuta un'idea. Lo infilerò sotto il giacchetto e tu farai lo stesso, così potrò tenere la pergamena in mano e tu potrai guidare tranquillamente-
Alex alzò un sopracciglio un po' scettico, mentre Lara si infilava sotto il giacchetto il libro, in modo che stesse contro la sua pancia. Il libro formava uno strano rigonfiamento spigoloso, che faceva apparire Lara un po' buffa.
-Semplice. Dai, muoviti- disse al ragazzo, che fece lo stesso un po' riluttante.
Quando si misero sulla moto, risistemarono un'altra volta i libri per essere sicuri che non cadessero durante il tragitto.
Alex non andò molto veloce, perché per Lara era un po' difficile tenersi con la pergamena in una mano e il grosso volume tra lei e il ragazzo.
Quando finalmente arrivarono al limitare della foresta, Lara disse -Visto non è stato difficile- e Alex le rispose alzando un sopracciglio.
Poi i due si incamminarono per il sentiero verso la casa di Tisha e come per l'andata nessuno dei due parlò.Lara si trovava in camera sua, seduta per terra a gambe incrociate ed era intenta a studiare i libri che aveva preso in prestito. La pergamena stava aperta grazie a quattro pesi appoggiati sugli angoli e Lara continuava a passare lo sguardo da essa ai libri.
Le Terre Antiche erano una vasta area e gran parte ospitava Zemitira. La città ricordava molto il Campo Zemit, tranne per il Quartier Generale che non c'era. Era a forma circolare, diviso in quattro spicchi, uno per ogni Elemento. Al centro, un enorme edificio univa tutti i popoli. Lì era dove abitava l'Angelo e dove i capi dei quattro popoli prendevano le decisioni. Sparsi un po' ovunque nelle Terre Antiche c'erano altri popoli, quelli delle Creature. Lara notò quello dei Serptor, un piccolo villaggio poco lontano da Zemitira e quello dei Samnuri. Di quest'ultima specie lesse la loro descrizione, tutti avevano la pelle blu e i segni neri sul corpo indicavano l'età, nascevano senza e più andavano avanti con l'età, più aumentavano. Erano anche dei bravissimi arcieri.
Il libro però non diceva niente di come Targom scappò dalla sua prigione o di come fu sconfitto l'Angelo e nemmeno il luogo in cui si trovava la prigione. Lara sperava di trovare qualche indizio, ma non si sarebbe arresa. Avrebbe finito di studiare quei libri e poi ne avrebbe presi altri. Qualcuno deve aver pur scritto qualcosa.
Si stiracchiò, allungando le braccia verso l'alto e poi si sdraiò sul pavimento freddo che le procurò dei brividi.
Alex aveva rifiutato l'invito di rimanere a cena, se n'era andato senza dire niente. Per tutto il pomeriggio era rimasta chiusa in camera sua a studiare quelle vecchie carte, così non avrebbe pensato ad altro.
Sentì bussare alla porta e vide entrare la sua migliore amica.
-Cos'è questa confusione?- disse guardando i libri aperti, sopra la pergamena.
-Cose che ho preso dalla biblioteca del Campo Zemit- disse Lara, ancora sdraiata per terra -Storia e tradizioni degli Zemit, qualcosa anche sulle Creature e poi una mappa delle Terre Antiche- concluse.
-Come mai?- chiese Sam curiosa.
-Volevo essere pronta prima di andare nelle Terre Antiche, non solo con i miei poteri-
-Mi sembra giusto- annuì l'amica -Senti, io sono venuta qui per un'altra cosa. Dobbiamo parlare-
Lara si alzò lentamente sui gomiti e osservò la sua migliore amica sedersi sul letto. Sapeva già di cosa voleva parlare.
-Dimmi- le disse.
-In realtà sei tu che dovresti parlare. Che succede tra te e Alex?- chiese di getto Sam.
-Niente- Lara ora si guardava le mani.
-Oh, andiamo. Sia io che Kyle ci siamo accorti che tra te e Alex c'è qualcosa che non va. Kyle mi ha detto che Alex è diventato silenzioso e scorbutico, tu lo eviti e poi ieri gli hai detto che lo odi. Questo non è niente- Sam era esasperata.
-Sono confusa Sammy. Con un solo sguardo mi fa sentire al sicuro, quando sono agitata mi tranquillizza, è protettivo nei miei confronti e sto bene in sua compagnia. Poi, però, mi sembra di essermi immaginata tutto, si arrabbia con me per nessun motivo, ieri ha fatto quel teatrino con Melissa. Ero talmente gelosa che ho detto che lo odiavo e ho preferito allontanarmi, ma non lo penso davvero- nelle sue parole c'era tutta la tristezza e l'angoscia che stava provando.
-Perché ti sei tenuta tutto dentro? Lo sai che con me puoi parlare- Sam si inginocchiò vicino a Lara e le prese le mani -Solo tu conosci nel profondo i tuoi sentimenti, ma io penso che tu ti sia presa una bella cotta per quel ragazzo, oserei dire innamorata, e lo stesso vale per lui. Ma se non vi parlate, vi farete solo del male. È da un po' che non ti vedo sorridere veramente e non intendo i sorrisi gentili di circostanza, ma un vero sorriso, di quelli che si fanno quando nel cuore si prova gioia-
Sam aveva ragione. Con gli allenamenti, Alex, l'Angelo, Targom, non aveva avuto tempo per sé stessa, non aveva più avuto un attimo di spensieratezza.
-E come faccio, Sammy? Con tutto quello che sta succedendo e che succederà- disse con gli occhi lucidi.
-Non sei sola, Lari. Non devi portare tutto questo peso solo sulle tue spalle ci siamo io, Kyle, Alex, Tisha e anche il Gran Maestro e i ragazzi del Campo, siamo tutti pronti a darti una mano-
Lara non ce la fece più e cominciò a piangere, abbassando il viso in modo da poterlo nascondere.
-Vieni qui- Sam la strinse in un abbraccio e restarono così finché Lara non si calmò.
-Grazie- disse tirando su con il naso.
-Dai vatti a sciacquare la faccia che è ora di cena-
Lara fece come le aveva detto l'amica e poi insieme andarono in cucina dove Tisha e Kyle le stavano già aspettando.
Aveva ancora i segni del pianto, ma nessuno le fece domande e ne fu grata.
Lara aveva la testa altrove, mentre gli altri tre stavano conversando. I suoi pensieri erano rivolti alle parole della sua migliore amica e ad Alex. Sam aveva ragione, doveva chiarire con il ragazzo una volta per tutte, doveva farlo per sé stessa.
STAI LEGGENDO
La Prima Figlia - Le Terre Antiche
FantasyLara è cresciuta senza la figura paterna. Per questo la sua vita è stata un po' triste, ma comunque tranquilla. Fino a quando, per il suo ventesimo compleanno succederà qualcosa che le cambierà la vita. Dovrà padroneggiare il potere dei quattro Ele...