44 - Il cervo

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Lara si svegliò con dolori dappertutto. Il giorno prima era stato molto duro.
Si stiracchiò con un gran sbadiglio e controllò sul cellulare l'ora, erano le otto. Aveva tutto il tempo di vestirsi e di fare colazione con calma.
Mentre sceglieva cosa avrebbe indossato per l'allenamento, sentì bussare alla porta della camera.
Andò ad aprire e si ritrovò davanti Alex. Per un attimo rimasero a guardarsi in un silenzio imbarazzato. La scorsa notte il ragazzo aveva dormito nella propria camera.
Alex si schiarì la gola -Ti ho portato questa divisa dal magazzino della Zona del Fuoco. La danno a tutti gli Zemit che raggiungono il terzo livello, ma quella del Fuoco è più importante, dopo capirai il perché. Ti ho preso una media, spero sia la misura giusta- le porse quello che aveva in mano, che Lara non aveva notato perché concentrata sul viso del ragazzo.
-Ehm, grazie-
-Adesso vado, ci vediamo dopo- si allontanò lungo il corridoio senza dirle altro.
Lara avrebbe voluto dirgli molte cose, ma non le uscì nemmeno mezza parola. L'orgoglio di entrambi non permetteva a nessuno dei due di fare il primo passo.
Lentamente chiuse la porta e appoggiò la divisa sul letto.
La parte superiore era a maniche lunghe e il colletto alla coreana. Sul davanti aveva la cerniera, simile a una felpa ma era attillata e leggera. La parte inferiore erano dei semplici pantaloni attillati ma elastici. Infine c'erano degli stivaletti.
Si guardò allo specchio dell'armadio. La divisa era rossa, tranne per la fiamma sul lato sinistro del petto, simbolo del Fuoco, di colore nero. Si passò le mani sul corpo, la divisa era ruvida al tatto. Guardò meglio e vide dei minuscoli esagoni su tutto il tessuto.
Alzò le braccia, poi piegò le ginocchia, ma i suoi movimenti erano fluidi. Pensava che la tuta le avrebbe impedito i movimenti, invece fu il contrario.
La divisa era uguale a quelle dei Guerrieri, tranne per il colore. Lara immaginò che fosse nera e si sentì subito una Guerriera.
Chiuse l'armadio e si diresse verso il Padiglione.
A quell'ora del mattino c'erano già molti Zemit e Lara si sentì un po' in imbarazzo vestita così, ma cercò di non darlo a vedere.
Qualcuno la chiamò alla sua destra. Colin le stava sorridendo con la mano alzata. Si alzò e si avvicinò a lei.
-Ehi Lara- disse -Ti sta bene la divisa-
-Grazie-
-Senti ti volevo dire che domenica farai la sfida con Melissa, è più esperta di me e poi quando il Gran Maestro ce l'ha chiesto lei si è proposta subito dicendo che doveva pareggiare i conti- disse abbassando sempre di più la voce.
-Ah, bene a sapersi- Lara pensò perché Melissa provava ancora qualcosa per Alex.
-Mentre se ne andava ha detto qualcosa su suo padre che, però, non capito-
-Suo padre?- chiese confusa.
-È un Guerriero del Fuoco, ma non so cosa c'entri con te-
Lara sbiancò, sperò che non fosse lo stesso con cui si era scontrata -Come fa di cognome?-
-Dakam, credo-
Lara si chiese come mai avesse così tanta sfortuna.
-C'è qualche problema? Ti vedo strana- chiese Colin leggendo la preoccupazione sul volto dell'amica.
-No, no. Vado a fare colazione che dopo ho l'allenamento. Ci vediamo- lo salutò e se ne andò prima che potesse fare altre domande.
Nella Zona del Fuoco, Alex la stava aspettando e aveva già sistemato i manichini. Erano particolari perché ignifughi.
Anche Alex era vestito con la stessa divisa rossa, tranne per delle strisce nere sulle braccia e sulle gambe, come un Primo Guerriero. Quella era la divisa dei Maestri. Lara lo trovò molto affascinante ed era difficile rimanere arrabbiati con un ragazzo che sembrava un dio sceso in terra.
-Oggi sarà il tuo ultimo allenamento- disse appena la vide -Domani ti riposerai in vista della sfida-
Lara non replicò. Già c'era tensione tra di loro, senza che lei mettesse altra carne al fuoco.
-Quella che ti insegnerò oggi è un'abilità particolare- continuò lui -Non tutti sono capaci di controllarla ed è importante indossare questa divisa-
-Perché non ho mai visto queste divise?- domandò curiosa.
-Un tempo venivano usate sempre perché gli Zemit del Campo venivano chiamati per delle missioni. Adesso solo gli Zemit del Fuoco la usano, ma molto poco-
-Assomigliano a quelle dei Guerrieri-
Lara si accorse troppo tardi di aver fatto un passo falso.
-Le conosci molto bene- disse tirandole una frecciatina -Perché non te ne fai dare una da Primo Fimal?-
-Dopo gliela chiedo- disse con tono di sfida.
I due si guardarono in cagnesco.
-Prima finirà questo allenamento, meglio sarà per entrambi- disse il ragazzo.
-Sono d'accordo-
Alex fece un gran respiro per calmarsi e cominciò a spiegare -Come ti ho detto prima, quella che ti insegnerò è un'abilità che non tutti sanno fare e sono sicuro che tu ci riuscirai perché l'hai già fatto anche se solo parzialmente-
Lara lo guardò confusa non avendo la più pallida idea di cosa stesse parlando.
-Viene spesso chiamata Torcia Umana perché lo Zemit viene ricoperto completamente dalle fiamme- continuò.
Adesso Lara capì a cosa Alex si stava riferendo. In un allenamento il suo braccio aveva preso fuoco, non le aveva fatto niente, ma si era comunque agitata e ora aveva il timore che potesse succedere di nuovo.
-Non posso farlo-
Alex la guardò sorpreso. Era la prima volta che Lara si rifiutava di fare qualcosa. Quando era agitata le tremavano leggermente le mani e cercava di nasconderlo contorcendosele.
-Ti fidi di me?- le chiese dolcemente.
La ragazza alzò lo sguardo, incatenandolo a quello di lui -Certo che mi fido di te-
Anche se avevano litigato la fiducia reciproca non era sparita.
Lui si avvicinò e le prese le mani -Fai un bel respiro e chiudi gli occhi- la ragazza fece come gli aveva detto -Concentrati ed espandi il calore in tutto il corpo-
Alex le lasciò le mani e lei per un attimo si sentì disorientata, ma rimase concentrata.
-Ora fai uscire il calore tutto insieme-
Immaginò il calore che usciva dal suo corpo avvolgendola, come una coperta calda, ma non sentì nulla di diverso.
-Apri gli occhi- disse piano Alex.
Quando aprì gli occhi tutto andò storto.
Prima si guardò le mani e le braccia, poi le gambe e il busto. Era completamente coperta dalle fiamme, che danzavano intorno a lei. La pelle non bruciava e nemmeno la divisa. Ma Lara si sentì comunque mancare il fiato e cominciò a respirare velocemente.
Alex si accorse che si stava agitando -Calmati, Lara, va tutto bene- cercò di avvicinarsi ma lei fece un passo indietro.
-No, no- agitava le braccia nel tentativo di spegnere le fiamme, ma era tutto inutile.
Alex fece di nuovo un passo avanti, le prese le braccia, cercando di fermarla, ma Lara si divincolava. Dato che non accennava a calmarsi le prese il viso tra le mani e la baciò. Lara si immobilizzò, sorpresa. Era un semplice bacio a stampo, ma la calmò.
Quando Alex si staccò, rimasero vicini. Lui aveva gli occhi rossi ed era ricoperto di fiamme come lei. Occhi bianchi contro occhi rossi.
Quel bacio aveva portato finalmente pace fra i due.
Dopo, l'allenamento era continuato normalmente. Erano andati al Padiglione per pranzo e i loro amici avevano capito subito che tra loro due si era sistemato tutto.
Invece Samantha e Kyle ancora non si parlavano.
Dopo pranzo Lara andò a riposarsi. L'allenamento di quella mattina l'aveva stancata molto. Appena si buttò sul letto si addormentò subito. Fece dei sogni strani.

La Prima Figlia - Le Terre AnticheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora