Samantha era rimasta a guardare il punto in cui era sparita Lara, con le lacrime agli occhi. Sentì che dentro di lei si era rotto qualcosa.
-Devo seguirla. Devo spiegarle- disse con la voce incrinata.
-Sam, ora non possiamo fare niente per lei. Ha bisogno di tempo per capire cosa le sta succedendo- disse Kyle dolcemente. Anche lui stava male, considerava Lara come una sorella.
Alex non stava tanto meglio. Con la testa abbassata, nascondendo il viso, stringeva talmente forte i pugni da avere le nocche bianche.
Il Gran Maestro era corso a controllare che non ci fossero feriti dopo l'attacco improvviso del Nemico Oscuro e dopo sarebbe andato in infermeria da Melissa. Quando era uscita dall'Arena non era messa tanto bene.
-Andiamo- disse Kyle -È inutile stare qui-
Samantha si incamminò lentamente verso l'uscita, Kyle fece per seguirla poi si voltò verso Alex -Non vieni?-
-Ho bisogno di stare da solo- disse piano.
Kyle non rispose, sapeva quello che stava provando Alex in quel momento. Se fosse rimasto con lui, non lo avrebbe aiutato di certo.
Si girò e raggiunse Sam.Kyle aveva portato la sua ragazza in camera sua. Lei aveva pianto molto e lui aveva cercato di consolarla. Le aveva detto di non preoccuparsi, che tutto sarebbe andato per il meglio, ma nemmeno lui credeva a quelle parole.
Poi Samantha si era addormentata per lo sfinimento. Aveva appoggiato la testa sul suo petto e dopo poco già dormiva.
Kyle guardava il soffitto, ascoltando il respiro regolare della ragazza.
Era preoccupato. Aveva paura che Sam non riuscisse a sopportare l'ennesima lite con Lara. Più la loro missione si avvicinava, più i litigi aumentavano.
Era preoccupato per Alex, che pensava di fallire ogni volta che succedeva qualcosa a Lara. Pensava che il suo dovere fosse solo quello di proteggerla costantemente da ogni pericolo e Kyle sapeva che la cosa che più odiava al mondo era quando si sentiva impotente.
Era preoccupato per Lara, che non aveva un attimo di pace. Aveva paura che da un momento all'altro potesse superare il punto di non ritorno. Ogni giorno la sua forza veniva messa alla prova. Se lui, Samantha e Alexander non erano crollati, era grazie a Lara. Se fosse crollata lei, lo avrebbero fatto tutti quanti.
Un piccolo pop lo riscosse dai suoi pensieri. Si girò verso il comodino, da cui era venuto il suono. Era appena apparso un foglietto di carta.
Allungò il braccio, stando attento a non svegliare Sam.
Riconobbe subito la grafia elegante del Gran Maestro:
"Devo parlarti.
Simur"
Si chiese cosa volesse proprio adesso. Non voleva lasciare da sola Sam, ma si alzò lo stesso controvoglia.
Le scrisse un bigliettino, nel caso si fosse svegliata prima del suo ritorno.
Durante il tragitto verso l'ufficio del Gran Maestro, gli passarono per la mente varie idee sul perché lo avesse convocato. Una più improbabile dell'altra.
Bussò alla porta dell'ufficio e una voce gli disse di entrare.
Da quando Kyle era arrivato al Campo, l'ufficio del Gran Maestro era sempre stato uguale. Il tavolino pieno di pozioni in preparazione, lo scaffale in cui c'erano ingredienti che conosceva e altri che preferiva non conoscere.
Sulla parete di fondo c'erano le foto e in alcune compariva anche lui, per ogni anno che aveva trascorso lì.
-Vieni accomodati- Simur era seduto alla scrivania e gli fece segno di sedersi sulla sedia di fronte a lui.
-Di cosa voleva parlarmi?- chiese il ragazzo.
-Non sapevo quando avresti letto il messaggio. Sono contento che tu sia venuto subito-
-Sembrava urgente-
-E infatti lo è. La situazione sta diventando sempre più grave e delicata. Non siamo abituati a questi attacchi. Da quando gli Zemit si sono trasferiti in questa dimensione, vent'anni fa, abbiamo vissuto nella tranquillità- sospirò congiungendo le mani davanti a sé -I ragazzi non sono pronti, il Campo non è pronto. Temo per quello che possa succedere dopo la vostra missione, l'attacco di prima ne è una prova-
Alcune Creature sotto il controllo di Targom avevano attaccato il Campo nel momento in cui gli Zemit ospiti stavano uscendo. Per fortuna nessuno si era fatto male.
-Perché mi dice questo?- le parole del Gran Maestro l'avevano turbato.
-Tutti vi ammirano e alcuni vi imitano, vorrebbero essere come voi. E adesso che voi litigate sempre, il vostro umore è basso e questo si riflette sui ragazzi-
Kyle non aveva fatto caso che il loro comportamento influenzasse l'umore del Campo -Ma non sappiamo come fare. Ogni volta che facciamo pace, è solo apparente, perché viene sempre fuori qualcosa che incrina di più la nostra amicizia. Siamo al limite-
-Questo è il vero motivo per cui ti ho fatto venire. Dovete assolutamente ritrovare la sintonia che avevate un tempo. Appena Lara sarà guarita, vi dovete riunire e parlare, dovete aprire i vostri cuori. Potete usare la sala riunioni, come campo neutro. Tu avrai un ruolo importante-
-Io? Perché?- chiese confuso.
-Ognuno di voi ha un ruolo importante. Lara è la forza e il coraggio, Alexander è la razionalità e la ragione, Samantha è la spensieratezza e la leggerezza, tu, Kyle, sei il collante, la calma, quello che riesce ad unire tutti. Il tuo compito è molto importante. Ovviamente ci sarà molta tensione tra di voi e tu dovrai sedare gli animi-
-Non so se ne sono capace- il Gran Maestro gli chiedeva molto e lui non sapeva se fosse riuscito a far riappacificare tutti, ma non lo voleva nemmeno deludere.
-Sono convinto che ci riuscirai. Credi in te stesso e nelle tue capacità- gli fece un sorriso rassicurante -Un'ultima cosa, non possiamo più tenere nascosto il legame che c'è tra Lara e l'Angelo, non dopo quello che è successo stamattina-
-Vuole che le dica di suo padre?- chiese sorpreso.
-Sì, ma non direttamente. Dovrà capirlo da sola, in questo modo soffrirà meno. Dirlo subito sarebbe peggio-
-Va bene, ho capito- il Gran Maestro non aveva più niente da dirgli, ma prima di andarsene chiese -Come sta, Lara?-
-Sta riposando in infermeria. Ha usato il potere Bianco su Melissa per espellere dal suo corpo l'Oscurità. Sta riposando anche lei-
-Più tardi andrò a fare visita a tutte e due- si alzò e lasciò l'ufficio.Alex era sudato fradicio. Aveva il fiatone, ma continuava a dare pugni all'aria, immaginando un avversario invisibile. Dai suoi pugni e calci uscivano fiammate molto potenti.
Alla fine creò una sfera che lanciò con un urlo contro il muro.
-Sei molto forte. L'avevo notato quando ho visto l'allenamento con la Zemit dei quattro Elementi-
Il ragazzo si girò irritato verso la fonte di quella voce che aveva interrotto il suo sfogo. Con stupore scoprì che a parlare era stata Prima Fimal, la Prima Guerriera del Fuoco, appoggiata all'entrata dell'Arena.
-Se vuoi sfogarti, ho il posto adatto a te. Seguimi- senza aspettare una reazione del ragazzo, si girò e se ne andò.
Alex avrebbe voluto starsene da solo, ma la curiosità ebbe la meglio e la seguì.
Aveva percorso solo una volta quel corridoio, quando erano andati nell'ufficio del Primo Guerriero dell'Acqua, ma invece di andare verso gli alloggi, svoltarono a sinistra, lungo un altro corridoio. In fondo c'erano soltanto due porte, quella sulla destra aveva il simbolo dell'Acqua. Capì subito, lì era dove Lara si era allenata con i Guerrieri dell'Acqua per imparare lo stato avanzato.
La sua rabbia aumentò. Non riusciva a capire perché volesse rischiare così tanto. Ci voleva del tempo per imparare gli stati avanzati. Sapeva che sarebbero stati utili, ma non erano pronti e nemmeno Lara, anche se era la Zemit degli Elementi.
Non si era più confidata con lui e questo lo faceva stare male. Si stavano allontanando sempre di più e aveva paura che la situazione potesse rimanere così.
Per l'ennesima volta non aveva mantenuto la promessa di proteggerla. Essere impotente mentre la vedeva soffrire, era straziante. Come prima quando l'aveva vista impaurita, mentre cercava il suo sguardo, ma Alex non sapeva cosa fare. Odiava sentirsi così.
Prima Fimal aprì la porta a sinistra con sopra il simbolo del Fuoco.
Quando entrò rimase meravigliato. La sala era enorme, in ogni angolo c'era un braciere acceso. Ma a lasciarlo a bocca aperta furono le immagini sulle pareti. Su due c'era raffigurato solo un bosco, una distesa di alberi infinita. Sulla terza, in mezzo agli alberi si apriva una radura illuminata da fulmini. Sulla quarta c'era una città circondata da alberi, di notte, con le finestre illuminate di ogni singola casa.
-Benvenuto nella sala d'addestramento dei Guerrieri del Fuoco-
-Sono vere le immagini?- indicò le pareti.
-Sì, sono le Terre Antiche e quella- indicò la città -È Zemitira-
-È bellissima-
-È vero, ma non sappiamo se dopo tutti questi anni di abbandono è sempre così. Comunque, non ti ho portato qui per farti vedere Zemitira, ma per farti combattere contro di me-
-Contro di lei?- Alex si riscosse dallo stupore e puntò gli occhi sulla Prima Guerriera.
-Che c'è? Hai paura?- lo schernì Miriam Fimal.
Alex ghignò, alzando l'angolo sinistro della bocca -Certo che no-
Detto questo, si lanciarono all'attacco.Era stato messo al tappeto diverse volte. Contro la Prima Guerriera del Fuoco non aveva possibilità di vittoria. Mentre si dirigeva verso il Quartier Generale, sentiva dolore ovunque e aveva bisogno urgentemente di una doccia, ma si sentiva molto meglio. Era riuscito a far sparire parte del peso che si portava dentro.
Entrando nell'edificio, incontrò Kyle che usciva dall'ufficio del Gran Maestro.
-Che ci facevi nell'ufficio del Gran Maestro?- gli chiese andandogli incontro.
-Doveva parlarmi con urgenza di una questione delicata- sospirò -La nostra-
-Capisco- disse soltanto.
-E a te cosa è successo? Hai tutti i vestiti bruciacchiati-
Alex si guardò la maglietta bucherellata e bruciata -Ho combattuto con Prima Fimal, mi ha aiutato a sfogarmi-
-Miriam Fimal?- chiese Kyle sorpreso.
-Proprio lei-
-Cavoli, deve avertele date di santa ragione-
Alex rise, era da tanto tempo che non lo faceva -Abbastanza-
Kyle sorrise divertito, poi però si rabbuiò -Adesso vado da Sam-
-Come sta?- chiese serio.
-È distrutta. Ha pianto molto, poi si è addormentata per la stanchezza-
-Di Lara sai niente?-
-Il Gran Maestro mi ha detto che sta riposando in infermeria, ma prima ha guarito Melissa-
Alex annuì cupo. Ancora una volta aveva aiutato qualcuno, quando le sue condizioni non erano buone.
Insieme i due ragazzi salirono le scale in silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri.
Si fermarono di botto, spalancando gli occhi, quando sentirono un grido in lontananza lacerare il silenzio -Aiuto-
I due ragazzi si guardarono con terrore, non sapendo cosa stesse succedendo. Vennero raggiunti da Samantha, che si era svegliata poco prima ed era andata a cercare Kyle.
-AIUTO- un grido più forte del primo si sentì lungo il corridoio.
-È Melissa- disse Alex, riconoscendo la voce, poi tutti e tre cominciarono a correre verso l'infermeria.
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La Prima Figlia - Le Terre Antiche
FantasyLara è cresciuta senza la figura paterna. Per questo la sua vita è stata un po' triste, ma comunque tranquilla. Fino a quando, per il suo ventesimo compleanno succederà qualcosa che le cambierà la vita. Dovrà padroneggiare il potere dei quattro Ele...