Lara si svegliò di buon umore. Era molto riposata, le gambe non sembravano più fatte di cemento, ma ancora non era capace di stare in piedi. Si stiracchiò facendo strani versi con la bocca.
-Buongiorno- Alexander era seduto sul divanetto e la stava guardando divertito.
-Che ci fai tu qui?- Lara fu colta di sorpresa, poi guardò male il ragazzo.
-Vedo che il tuo caratteraccio non è sparito- disse, alzando gli occhi al cielo.
-Ehi brutt...-
Il ragazzo la interruppe -In questi giorni abbiamo fatto dei turni per starti vicino e ora tocca a me-
-Adesso sto bene, non c'è più bisogno di farmi la guardia- disse con una punta di sarcasmo. Scostò le coperte e si mise a sedere.
Lentamente spostò le gambe fuori dal letto e provò a mettersi in piedi. Quando vide che riusciva a stare in equilibrio, guardò Alexander con un sorrisetto e disse -Visto riesco a star... aaaah- non riuscì a finire la frase perché cadde a terra.
-Cosa stavi per dire?- Alexander si era alzato di scatto, ma quando capì che non si era fatta male la guardò dall'alto, cercando di non scoppiare a ridere.
-Invece di stare lì a guardare, aiutami ad alzarmi-
La prese sotto le braccia e la alzò per rimetterla sul letto. I loro volti erano talmente vicini che Lara sentiva il respiro di lui sulla pelle. Si sforzò di tenere lo sguardo basso o sarebbe arrossita. Alexander si mise accanto a lei.
-Starai anche bene, ma non hai ancora ripreso completamente le forze-
-Ma non ce la faccio più a stare sempre a letto-
-Aspetta, mi è venuta un'idea. Resta qui- si alzò e uscì a passo svelto.
-E dove vuoi che vada?!- gli urlò Lara. Si sentiva inutile. Voleva imparare a controllare i suoi nuovi poteri, ma non poteva se stava continuamente a letto.
Il ragazzo tornò con in mano un bastone di legno semplice, ricurvo in cima.
-Ecco qua, con questo potrai camminare da sola, ma non ti affaticare troppo-
-Dove l'hai trovato?- Lara lo prese.
-Me l'ha dato Tisha-
Lara provò subito il suo nuovo bastone, anche se le sembrava di essere diventata vecchia. Riuscì a stare in equilibrio. Camminò in giro per la stanza con Alexander che non la perdeva mai di vista. Si muoveva piano, ma le andava bene lo stesso.
Uscì dalla stanza con al seguito Alexander.
-Tisha- chiamò Lara.
La donna fece capolino dalla cucina.
-Guarda, adesso riesco a stare in piedi-
-Sì, dopo che sei caduta come una pera cotta- disse il ragazzo ridacchiando dietro di lei.
-Oh, ma smettila-
-Sono molto contenta che tu sia in piedi, ma non ti devi stancare- disse Tisha, sorridendo alla scena di quei due che stavano battibeccando.
-Me l'ha già detto Mister Simpaticone- uscì fuori, aveva voglia di un po' sole.
Alexander sorrise mentre la guardava uscire all'aperto zoppicando.
-Ha un bel caratterino- disse lui.
-Ma è anche molto fragile ed è brava a nasconderlo. Promettimi che la proteggerai, qualunque cosa accada- disse seria la maga.
-Non c'è bisogno di promettere, perché io la voglio proteggere a ogni costo- Alexander seguì fuori la ragazza, sicuro che si sarebbe cacciata nei guai in quelle condizioni.Alexander rimase anche a pranzo. Nel pomeriggio, invece, sarebbero arrivati Samantha e Kyle, perchè Tisha doveva parlare con tutti loro.
Lara riuscì a farsi un bagno, ne aveva proprio bisogno. Era da tanto che non si faceva un bel bagno caldo. Rischiò di cascare una volta sola, ma riuscì ad asciugarsi e vestirsi senza finire per terra.
Poi andò in salotto ad aspettare gli altri, ma si accorse che quella che stavano aspettando era lei.
-Scusate, stavo facendo un bagno e non mi sono accorta di averci messo tanto-
-Non ti preoccupare Lari, siamo arrivati da poco. Sono felice di vederti in piedi- disse Sam.
Con il suo andamento lento, Lara si mise a sedere accanto all'amica. Sul divano davanti c'erano i due ragazzi, invece Tisha si era seduta sulla sua poltrona.
-Ragazzi, vi devo parlare di una cosa molto importante- disse Tisha seria -Io credo che sia troppo presto per dirvi quello che sto per dire, perchè non vorrei caricarvi di un peso così grande, ma secondo mio fratello e i Primi Guerrieri, prima lo scoprirete, meglio sarà per voi- fece un sospiro -Prima del risveglio dei poteri di Lara, l'ho messa al corrente di quello che è successo a Zemitira e all'Angelo, quindi non starò a spiegare dall'inizio- li guardò uno ad uno -Siete stati scelti per compiere la missione che salverà l'Angelo e i Primi Guerrieri-
Nella stanza calò il silenzio. I quattro ragazzi pensarono di non aver capito bene.
-Noi cosa?- chiese Sam.
-Perchè non se ne occupano i Guerrieri?- chiese Alexander.
Tisha era in difficoltà. Stava cercando le parole giuste, senza dire troppo -Siete stati scelti perchè siete i più forti e con il giusto addestramento Lara sarà la Zemit più potente mai esistita. Non solo, tra di voi c'è un forte rapporto, siete già una squadra-
-Ancora non capisco perchè dobbiamo occuparcene noi- disse Alexander poco convinto -Non mi fraintendere, sono orgoglioso che siamo stati scelti dai Guerrieri, ma sembra una cosa molto più grande di noi-
-Capisco i vostri timori ed è anche per questo che non volevo parlarvene adesso e ci sono altre cose che dovete sapere, ma per queste dovrete aspettare-
Lara era un po' confusa, aveva ricevuto molte informazioni ma ancora c'erano cose che non capiva -Ma dove sono rinchiusi l'Angelo e i Guerrieri?- chiese a nessuno in particolare.
-Nelle Terre Antiche, vicino Zemitira, città degli Zemit- le rispose Kyle.
-Non ho mai sentito parlare delle Terre Antiche- disse Lara ancora più confusa.
-Si trova in un'altra dimensione che si può raggiungere solo attraverso il Portale- spiegò Tisha.
Lara annuì pensierosa -Chi è questo nemico oscuro?- chiese all'improvviso.
Non capì se era una sua impressione, ma la stanza sembrò gelarsi.
-Di solito non ne parliamo mai, perché alcuni pensano che porti sfortuna, altri invece pensano che sia pericoloso, come se nominandolo possa succedere qualcosa di brutto- disse Sam.
-Il suo nome è Targom ma viene chiamato Signore dell'Oscurità. Dopo l'attacco nelle Terre Antiche molti lo chiamano nemico oscuro, e il suo potere è appunto l'Oscurità. È in grado di creare degli esseri, che si chiamano Ombre, che possono viaggiare ovunque, anche se da quando abbiamo chiuso il Portale non possono più venire qui. Solo l'Angelo, con il potere della Luce, può contrastare Targom e uccidere le sue Ombre, gli Zemit riescono solo a rallentarle- spiegò Tisha.
I ragazzi trattennero il fiato, tranne Lara, che pensava che la paura nel pronunciare il suo nome fosse solo una stupidaggine.
-Avete paura di dire Targom?- chiese la ragazza, ricevendo occhiatacce degli amici.
-Certo, se colui che porta quel nome è riuscito a rinchiudere l'Angelo e quattro Primi Guerrieri- disse Sam scocciata.
-Ma com...- Lara venne interrotta da Tisha.
-Dobbiamo parlare di un'altra cosa importante, l'addestramento di Lara-
-Ma farò in tempo per la missione?-
-Appena avrai imparato i quattro Elementi vi preparerete per la partenza-
-E chi mi insegnerà?- chiese curiosa.
-Non è ovvio? Noi- disse Sam battendo le mani tutta contenta, come una bambina a cui hanno dato una caramella.
-Ma manca qualcuno che mi insegni il potere dell'Acqua- Lara diventò molto seria.
-Può farlo tua madre. È una Zemit dell'Acqua, giusto?-
Lara rimase in silenzio, si sentiva in colpa per averle rubato i poteri. Non poteva chiederle di insegnarle qualcosa che aveva perso. Non avrebbe sopportato di vedere la tristezza negli occhi di sua madre, sapendo che era lei la causa.
-No, mia madre non può- disse Lara turbata.
-Perché no? Sarebbe bello, tu e tua madre- continuò l'amica.
-Ti ho detto di no- Lara si alzò di scattò e se ne andò in camera.
Solo quando si mise sul letto, si accorse di aver lasciato il bastone in salotto. Era come se il suo corpo fosse tornato in forze all'improvviso. Poi si ricordò, che quando si era alzata dal divano, aveva sentito una strana sensazione in tutto il corpo. Sul momento non ci aveva fatto caso, forse perché si era fatta prendere dalle emozioni. Provò di nuovo ad alzarsi, ma ricadde subito sul letto. Quel momento di normalità era già svanita.
Alcune lacrime le sfuggirono. Era arrabbiata con sé stessa. Avrebbe tanto voluto che sua madre riavesse i suoi poteri. Se non fosse nata, ce li avrebbe ancora.
Si sentiva anche inutile. Non riusciva a stare in piedi da sola, aveva bisogno di quello stupido bastone. Voleva imparare al più presto a padroneggiare i suoi poteri, così sarebbero partiti per salvare l'Angelo e i Primi Guerrieri. Non sapeva da quanto fossero rinchiusi in quella prigione e ogni giorno si indebolivano sempre di più. Doveva trovarli prima che fosse troppo tardi, non solo perché serviva l'Angelo per sconfiggere Targom, ma Lara sentiva una specie di legame con lui. Non sapeva spiegarlo, anche perché non lo conosceva nemmeno. Non ci aveva pensato due volte, come avevano fatto gli altri, lei aveva già accettato la missione. Forse perché, come aveva detto Tisha, era la Zemit più potente di sempre. Ora, però, si sentiva tutt'altro che potente.
Samantha bussò alla porta della sua camera.
-Ehi, posso?-
Lara annuì piano continuando a guardare i suoi piedi, che dondolavano avanti e indietro. Sam si mise a sedere vicino a lei.
-Tisha mi ha raccontato di tua madre. Mi dispiace, non lo sapevo-
-E ti ha detto anche come li ha persi?- disse quasi sussurrando.
-No, questo ha preferito non dircelo-
-È stata colpa mia- la voce le stava tremando.
-In che senso?- Sam era confusa.
-Tisha mi ha raccontato che è stata lei a farmi nascere. Mi ha detto che, anche se ero una neonata e i miei poteri erano assopiti, ero comunque molto potente e quando venni alla luce ho assorbito i poteri di mia madre. È colpa mia se lei è una Zemit senza poteri- disse singhiozzando.
-Come puoi fartene una colpa? Non l'hai fatto intenzionalmente, eri appena nata. Io penso che a tua madre interessi più la tua salute e il tuo bene, che i suoi poteri. Dovresti parlarle. E poi, può comunque insegnarti, dopotutto lei è una Zemit dell'Acqua e, anche se non ha più i suoi poteri, sa come evocarli e come gestirli- l'abbracciò, circondandola con le braccia. Lara appoggiò il mento sulla sua spalla.
-Scusa se ti ho risposto male, non ce l'avevo con te, ce l'ho con me stessa- disse tirando su con il naso.
-Non devi essere arrabbiata con te stessa. Parla con tua madre e vedrai ti sentirai meglio-
Quando si staccarono dall'abbraccio, Lara aveva smesso di piangere, ma aveva gli occhi rossi e le guance ancora bagnate.
-E poi devi metterti in forma al più presto. Quando prima ti sei arrabbiata, i tuoi poteri sono venuti fuori. Devi imparare a controllarli-
-Prima non ci ho fatto caso, ma ho sentito un'energia, un calore, in tutto il corpo. Come fai a sapere che erano i miei poteri?-
-Perché, per qualche secondo, i tuoi occhi sono diventati bianchi-
-In che senso bianchi?- Lara rimase stupita.
-Quando ci alleneremo, te lo spiegherò o ti rovinerò la sorpresa- disse Sam sorridendo divertita.
-Sei insopportabile-
Lara sapeva che l'amica non le avrebbe detto niente, anche insistendo fino allo sfinimento.
Si asciugò gli occhi e con l'aiuto di Sam tornarono in salotto.
Quando le vide, Alexander si alzò, prese il bastone e disse -Credo che ora ti serva questo-
-Grazie- Lara lo prese e ci si appoggiò.
-Bene, ora che tutto è risolto, o quasi, io vado a preparare la cena. Rimanete con noi?-chiese Tisha.
Tutti accettarono.Dopo che i suoi amici se ne andarono, Lara si mise a letto e pensò a sua madre. Avrebbe fatto come le aveva consigliato l'amica.
Poi pensò al padre. Era dal giorno prima dal risveglio dei suoi poteri che non lo aveva più visto in sogno. Perché non si faceva vedere? Era per via dei suoi poteri che si erano risvegliati, che non riusciva a vederlo?
Si addormentò continuando a pensare a lui, ma non venne a trovarla in sogno.
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La Prima Figlia - Le Terre Antiche
FantasyLara è cresciuta senza la figura paterna. Per questo la sua vita è stata un po' triste, ma comunque tranquilla. Fino a quando, per il suo ventesimo compleanno succederà qualcosa che le cambierà la vita. Dovrà padroneggiare il potere dei quattro Ele...