2 - Il padre

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Lara non aveva mai fatto sogni così strani, ma quello non sembrava nemmeno un sogno, era tutto così reale.
Sua madre era al lavoro e lei decise di andare a correre per schiarirsi le idee. Faceva sempre lo stesso percorso, con la musica nelle cuffiette era nel suo mondo.
Pensò al sogno e un misto di felicità e turbamento la pervasero. Chi era quell'uomo? Era sicura che avrebbe dovuto saperlo. Era molto familiare, ma più ci pensava più non riusciva a capire chi fosse.
Era snervante. Gli aveva chiesto per ben due volte chi fosse e lui non aveva risposto. Aveva detto solo che aveva più volte provato a mettersi in contatto con lei.
Se non che... Aveva un'aria così familiare... No, era impossibile. Suo padre era morto poco dopo la sua nascita e non l'aveva mai visto. E poi aveva parlato di poteri e quelle cose succedevano solo nei libri che tanto le piacevano. Però, ormai, quell'idea le era entrata in testa e appena fosse tornata a casa avrebbe indagato.
Era così assorta nei suoi pensieri, che non si accorse della persona a cui stava andando addosso. Stava per perdere l'equilibrio, ma venne afferrata per un braccio, salvandola dalla caduta.
Quando alzò la testa non credette ai suoi occhi. Era il ragazzo che il giorno prima la stava fissando in pizzeria. Da vicino era ancora più carino.
-Ehi, tutto a posto?- chiese lui.
-Cosa?- chiese allontanando i suoi pensieri.
-Ti ho chiesto se stai bene-
-Oh, sì, grazie- rispose imbarazzata.
-Piacere, io sono Alexander, ma puoi chiamarmi Alex- allungò la mano che Lara strinse.
-Io mi chiamo Lara e scusa se ti sono venuta addosso. Ero immersa nei miei pensieri-
-Stavi pensando al tuo ragazzo?-chiese con un ghigno furbo, che non prometteva niente di buono.
-No, non ho un ragazzo- poi lo guardò male -E a te cosa importa?!- Lara si innervosì in un attimo.
-Ah, menomale-
-Cosa vorresti dire?-
-Niente- alzò le spalle.
-Senti, lasciami in pace. Non mi va di parlare con un maleducato come te. Ho altri problemi a cui pensare-
-Sei te che mi sei venuta addosso- protestò lui.
Ma Lara lo ignorò e riprese a correre, andando verso casa. Quel ragazzo era proprio insopportabile.

Dopo una doccia rinfrescante, mangiò qualcosa e cercò di concentrarsi sull'uomo del suo sogno.
Sapeva che sua madre teneva una scatola piena di foto, in fondo all'armadio. Con un po' di fortuna, potevano esserci anche delle foto del padre.
La camera di sua madre era al piano di sopra, proprio davanti alla sua. La stanza era semplice con dei toni gialli, i mobili erano in legno chiaro e la coperta del letto era color arancio. Dalla finestra entrava la luce naturale che illuminava tutta la stanza.
Si mise davanti al grande armadio e lentamente lo aprì. Le tremavano le mani. Non sapeva perché, ma era agitata. L'armadio era pieno di vestiti, anche di roba che Lauren ormai non si metteva più, ma che non aveva intenzione di dare via.
In fondo, in un angolino, poco nascosta, c'era una scatola color giallo molto chiaro decorata con merletti. Lara la prese delicatamente e la poggiò sul letto. Si mise a sedere e aprì la scatola. Era piena di foto della madre da giovane, con i suoi vecchi amici di scuola, con i nonni, che erano morti qualche anno fa, a cui Lara era molto affezionata. Sul fondo c'erano alcune foto del matrimonio di sua madre, erano leggermente scolorite. Si erano sposati molto giovani e avevano avuto Lara poco dopo. Lauren era bellissima nel suo abito da sposa bianco. Accanto a lei, c'era suo marito.
A Lara quasi venne un colpo. Era un uomo alto e abbastanza muscoloso, i capelli castano chiaro e gli occhi verdi. L'unica differenza era che non aveva la barba, ma era identico all'uomo nel suo sogno.
Era sicuramente un sogno. Spesso si sente parlare di persone che sognano i cari defunti che lasciano dei messaggi o anche numeri da giocare. Si convinse di quell'idea.
Prese la foto del matrimonio. Ce n'erano molte altre, sua madre non se ne sarebbe accorta e poi non avrebbe mai aperto quella scatola. Rimise con cura le foto apposto, richiuse la scatola e la riposizionò come l'aveva trovata. Quando fu sicura che niente era fuori posto, uscì e andò in camera sua. Con le lacrime agli occhi, nascose la foto sotto il cuscino. Tutta quella faccenda, le aveva messo così tanta tristezza che aveva bisogno di sfogarsi. Ma preferiva anche tenersi tutto dentro. Non aveva molta voglia di parlarne con qualcuno.

La Prima Figlia - Le Terre AnticheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora