46 - Passato

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Con passo incerto, Lara salì le scale che portavano al Campo, da sola.
Ad ogni suo passo creava una vibrazione, così da riuscire a percepire l'ambiente intorno a lei.
Era infuriata, delusa e impaurita. Si domandava quante volte avevano parlato alle sue spalle. Ora capiva perché si agitavano quando nominava l'Angelo. Pensava di essere stata chiara quando aveva detto che voleva sapere la verità. Essere all'oscuro di tutto la faceva sentire esclusa, più di quanto non lo fosse già.
Mentre percorreva il vialetto in mezzo agli alberi, vicino al Padiglione, qualcuno le si avvicinò, ma non riconobbe i passi.
-Chi sei?- disse brusca, girandosi verso la persona senza volto.
-Ehm, sono Colin- disse il ragazzo preso alla sprovvista -Ma perché...? Aspetta, tu non ci vedi- notando il suo sguardo fisso nel vuoto.
Lara fece un sospiro -Un effetto collaterale momentaneo della presenza di Targom nella mia testa-
-Il Nemico Oscuro?! Come quella volta durante la riunione?-
-Sì, ma oggi la sua presenza era più potente e mi ha causato questo- indicò gli occhi che da fuori non sembravano avere niente.
-Sapevo che non eri stata tu a provocare dolore alla mente di Melissa, non era da te- disse il ragazzo, alleviando il senso di colpa della ragazza.
-Grazie Colin, ma è colpa mia se Melissa si è sentita male, avrei dovuto fermarmi appena avevo sentito la sua presenza-
-Non è colpa tua- ribatté Colin con rabbia -È colpa del Nemico Oscuro, a lui piace giocare con le persone-
Lara si ricordava quando il ragazzo le aveva raccontato di suo padre, aveva lasciato lui e sua madre per aiutare l'Angelo e adesso era rinchiuso in una prigione. Colin non sapeva se fosse ancora vivo o morto.
-Come mai sei qui da sola?- cercò di cambiare discorso.
-Gli altri sono sempre all'Arena. È meglio se per un po' mi stanno lontano- Lara sentì nuovamente la rabbia salire.
-Che è successo?-
-Nessuno ha intenzione di dirmi l'identità dell'Angelo. Deve essere importante se vogliono tenermelo nascosto. Targom era particolarmente divertito del fatto che io non lo sapessi-
-L'Angelo?- chiese sorpreso.
-Già- disse la ragazza nervosa, poi con impeto disse -Tu sai chi è?-
Il ragazzo alzò le mani, anche se non poteva vederlo - Giuro che non lo so-
Lara gli credette -Sei l'unico che mi dice la verità-
-Vedrai che le cose si sistemeranno-
-Speriamo, ma ora come ora non sono più sicura di nulla-
Colin l'abbracciò e la ragazza appoggiò la fronte sulla sua spalla. Ne aveva proprio bisogno. Colin era un buon amico di cui si poteva fidare.
Quando si allontanarono, Colin passò il pollice sulla sua guancia, asciugando una lacrima solitaria.
-Ho saputo dell'attacco. Stanno tutti bene?- chiese Lara preoccupata.
-I Guerrieri sono riusciti a respingere l'attacco delle Creature. Sembravano fuori controllo, avevano tutti gli occhi gialli-
-Erano sotto il controllo di Targom-
-Noi Maestri abbiamo portato i ragazzi nelle loro rispettive Zone poi abbiamo aiutato i Guerrieri e alcuni Zemit che sono rimasti per combattere. Quando sono arrivati i Primi Guerrieri, le Creature rimaste sono scappate- le spiegò Colin.
Lara si rese conto solo ora che al Campo Zemit c'era stata una vera e propria battaglia contro le Creature. Erano passati vent'anni dall'ultima.
-Adesso dove andrai?- continuò Colin prendendole la mano.
-Vado a ved... a capire come sta Melissa. Non so cosa le ha fatto Targom e sono preoccupata-
-Vuoi che venga con te?-
-No, non ti preoccupare-
Poi Lara sentì dei passi avvicinarsi a loro -Colin- chiamò qualcuno.
Non riuscì a capire di chi fosse la voce, ma non le era sconosciuta.
-Marco!- disse Colin, un tono più alto del normale e subito allontanò la sua mano da quella di Lara. Sembrava in imbarazzo, come se fosse stato colto in un momento sbagliato.
La ragazza corrugò la fronte, incuriosita.
-Ero venuto a cercarti, ma vedo che sei in compagnia- disse Marco. Dalla sua voce non traspariva alcuna emozione.
-Stavamo solo parlando- disse sbrigativo.
Ci fu un attimo di silenzio in cui Marco studiò Colin, ma Lara non poté vederlo.
-Lara, cos'è successo all'Arena?- chiese all'improvviso Marco.
-Targom mi ha fatto di nuovo visita- disse.
Ma tu non ci vedi- constatò sorpreso.
-Già- fece un sorriso amaro -Ora è meglio che vada, prima che qualcuno che non voglio vedere... avere intorno mi raggiunga. La prossima volta dobbiamo parlare di te, Colin. Ho come il presentimento che tu nasconda qualcosa e forse ho capito cos'è-
-Io non ti...- Lara alzò un sopracciglio e Colin disse -Però non riguarda te-
-Almeno di te posso fidarmi. Ciao ragazzi- si girò e si diresse verso l'infermeria.
-Ehi Lara- urlò Colin da lontano.
Lara si girò verso la sua voce.
-Se hai bisogno di me, sai dove trovarmi-
-Lo so. Grazie Colin-

La Prima Figlia - Le Terre AnticheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora