Lara era agitata, perchè quella sera ci sarebbe stata la festa. Odiava le feste, ma soprattutto odiava quel Alexander. Quella mattina non era andata a correre perché aveva paura di incontrarlo di nuovo. Lo avrebbe visto fra poco, due volte in un giorno sarebbe stato troppo.
Era davanti allo specchio, già pronta. Si sentiva bella e non capitava spesso. Passò le mani sul vestito, era morbido al tatto. Era stata la sua amica a sceglierlo, perché lei non sapeva decidersi. Le sembravano tutti belli e tutti troppo per lei. La gonna le arrivava a metà coscia, era senza maniche e con uno scollo a V sia davanti che dietro. Era verde, così da mettere in risalto i suoi occhi, ricoperto di brillantini.
Samantha sarebbe arrivata tra poco a prenderla in macchina. Scese piano le scale e trovò sua madre in salotto. Si girò nel sentirla arrivare. Quei maledetti tacchi facevano un gran rumore.
-Oddio, sei bellissima amore mio- si commosse sua madre.
-Mamma non piangere, che piango anche io- l'abbracciò -Poi mi si rovina il trucco e ci ho messo un sacco per farlo venire così bene-
-Giusto, hai ragione-
Sentirono suonare un clacson e si staccarono. Samantha era arrivata.
-Ora devi andare, fai ammodo e stai attenta- disse Lauren.
-Lo so mamma, me lo dici sempre- lo disse in modo affettuoso.
-Lo so che lo sai, ma se te lo dico mi sento meglio-
Lara le dette un bacio sulla guancia e si avviò alla porta.
Samantha la stava aspettando davanti alla macchina. Era molto bella, ma lei stava bene con tutto. Aveva un vestito aderente, che metteva in mostra le sue forme, di un rosa chiaro, con uno scollo a cuore e spalline sottili.
-Sei uno schianto, Lari-
-Mai quanto te-
-Non dire sciocchezze, stasera devi essere tu la regina-Davanti al locale trovarono già Alexander e Kyle ad aspettarle. Samantha le presentò il suo ragazzo. Era carino, leggermente più basso di Alexander, ma era comunque più alto delle due ragazze. Anche lui aveva un fisico asciutto, ma atletico. I capelli castano scuro erano uguali al colore degli occhi, forse leggermente più scuri.
Tutti e due erano vestiti con una camicia bianca e un paio di jeans. Molto belli, secondo le due ragazze, ma non dissero nulla.
-Piacere, Kyle. Sam mi ha parlato molto di te- porse la mano a Lara.
-Piacere. Da quello che so, non solo Sammy ti ha parlato di me- Lara scoccò un'occhiataccia a Alexander e strinse la mano a Kyle.
Il diretto interessato alzò le mani e disse -Colpevole. Sono stato beccato-
-Per la seconda volta. O forse la terza. Non lo so, ho perso il conto- rispose lei ironica.
Lara guardava in cagnesco lui e Alexander guardava la ragazza divertito.
Stufa, Lara si girò di nuovo verso Kyle, che stava sorridendo, e disse puntandogli un dito contro -E comunque ti avverto, se farai del male a Sammy, te la vedrai con me. Solo per mettere in chiaro le cose- poi entrò nel locale senza aspettare nessuno.
I tre ragazzi si guardarono e Samantha alzò le spalle, poi seguì quella pazza della sua migliore amica.
Si misero tutti e quattro a sedere sui divanetti di fronte al tavolino che Samantha aveva prenotato. Il locale era pieno di gente, la maggior parte stava ballando, alcuni con bicchieri in mano. La musica era alta e l'aria era calda e soffocante. Lara sperava che la serata finisse presto.
Dopo un po' Alex si alzò -Ragazze, noi andiamo a prendere da bere. Cosa vi portiamo?-
-Fate voi, basta che non sia troppo forte- disse Sam.
-Io qualcosa di analcolico- disse Lara.
-Ma dai, senza un po' di alcool non ci si può divertire- disse Alex.
-Sono astemia- rispose Lara scorbutica.
-Va bene. Non c'è bisogno di scaldarsi-
Quando se ne andarono Samantha riprese l'amica -Non essere così cattiva con Alexander-
-Lo odio. Non mi piace-
-Se lo dici tu- alzò gli occhi al cielo.
I ragazzi tornarono con i bicchieri e si misero a chiacchierare tutti insieme. Lara e Alexander non ebbero più discussioni, ed era meglio così. Parlarono del più e del meno, di cosa avrebbero fatto in futuro o di cosa li piacesse fare.
Lara fece subito amicizia con Kyle. Era un bravo ragazzo e lui e Sam stavano bene insieme. Non poteva dire lo stesso del suo amico.
Poi Samantha trascinò Lara a ballare che, per quella volta, si lasciò andare.
Si scatenarono in mezzo alla folla, saltando a ritmo della musica. Lara non si era mai divertita così tanto.
Il divertimento, però, durò poco. Lara si accorse che l'amica non era più accanto a lei. Furono separate delle persone che ballavano intorno a loro. Lara si fece prendere dal panico, non si era mai trovata da sola in mezzo a una folla di sconosciuti.
Qualcuno la prese per un braccio e sperò che fosse Samantha. Si girò, ma le sue speranze andarono in fumo.
-Sei sola, dolcezza?- disse l'uomo davanti a lei. La luce della discoteca faceva sembrare la sua pelle blu. Avevi tatuaggi sulle braccia e sulla faccia. I suoi occhi erano di un inquietante giallo, che fece venire i brividi alla ragazza. Non pensava esistessero lenti a contatto così realistiche.
-Che cosa vuoi? Lasciami stare-
-Andiamo a fare un giretto fuori-
Lara cercò di divincolarsi, ma più si muoveva, più lui stringeva la mano sul suo braccio. Le stava facendo molto male.
La portò dietro il locale, dove c'era un forte odore di spazzatura e di escrementi.
-Lasciami andare- disse impaurita.
-Non credo proprio- disse l'uomo. Poi Lara notò che la sua pelle era veramente blu, non erano le luci e quelli che lei aveva scambiato per tatuaggi erano segni neri, come cicatrici.
-Che cosa sei? Cosa vuoi da me?-
-Non c'è bisogno che tu lo sappia, perchè morirai-
Le si gelò il sangue. Doveva scappare, ma quell'essere, qualunque cosa fosse, le stava tenendo il braccio ben stretto. Poi sentì come se l'elettricità scorresse nelle sue vene. Senza pensare a quello che stava facendo colpì il petto del suo aggressore con la mano aperta.
Lui fece un volo all'indietro di un paio di metri. Lara si guardò le mani incredula.
Il suo aggressore si rialzò velocemente e la prese per il collo, alzandola da terra.
-È ora di farla finita. Il Signore dell'Oscurità ti vuole morta. Peccato, i tuoi poteri si stanno risvegliando. Avrebbe potuto istruirti- le passo la mano libera sulla guancia, con qualcosa di affilato. La ragazza si accorse troppo tardi che non aveva niente in mano. Con gli artigli le fece un lungo taglio, da dove cominciò ad uscire del sangue.
-AIUTO- urlò con tutto il fiato che aveva. Scalciò, gli graffiò il braccio, ma la presa non si allentava.
-Aiuto- provò di nuovo, ma la voce non le uscì. Pensò che l'ultima cosa che avrebbe visto fossero quegli occhi gialli.
Non riusciva più a respirare. Smise di lottare e chiuse gli occhi.
Poi cadde a terra e cominciò a tossire, tenendosi la gola.
-Respira con calma. Non c'è più pericolo- disse Alexander, passandole una mano sulla schiena.
Lara fu sollevata di sentire la sua voce e fece come aveva detto.
Pian piano tornò a respirare normalmente.
-Come ti senti?- chiese preoccupato.
-Mi gira un po' la testa- disse con un filo di voce.
Il ragazzo l'aiutò a rialzarsi, ma Lara non si sentiva molto stabile sulle sue gambe, così si aggrappò a lui. Era così vicina che sentiva il suo calore e il suo profumo che la fecero sentire meglio.
-Che fine ha fatto quella cosa?- chiese guardandosi intorno.
-È scomparso. Adesso, vieni, torniamo da Samantha e Kyle- disse sbrigativo, senza dare altre spiegazioni e Lara non ebbe la forza di insistere.
-Ti prego, non voglio tornare dentro- non avrebbe più messo piede in quel locale o in qualsiasi altra discoteca.
-Va bene, mando un messaggio a Kyle per dirgli di raggiungerci fuori. Sai, Samantha è andata nel panico quando non ti ha più visto-
Come la scorsa mattina, Alexander aiutò la ragazza a camminare. Era ancora molto scossa.
Quando uscirono dal quel vicolo buio e sudicio, vide la sua migliore amica e Kyle che li aspettavano alla macchina con cui erano arrivate. Sam stava facendo avanti e indietro, visibilmente molto nervosa e Kyle stava cercando, invano, di tranquillizzarla.
Quando Sam la vide le corse incontro e l'abbracciò forte, poi le prese il viso tra le mani e la guardò attentamente. Prese un fazzoletto, lo bagnò con un po' d'acqua e le pulì il sangue sulla guancia.
-Se Alex non mi avesse trovata, mi avrebbe... mi...- a Lara mancò la voce.
-Sssh, Alex ti ha trovata in tempo. Ora sei al sicuro. Vieni ti porto a casa-
Fece per andare alla macchina, ma Alexander la trattenne. Alzò lo sguardo su di lui e lo guardò negli occhi. Era preoccupato per la ragazza.
-Alex, sto meglio, davvero- disse piano Lara.
Finalmente il ragazzo la lasciò andare e lei salì in macchina.
Dietro il finestrino chiuso, mimò con le labbra -Grazie di avermi salvata-
Alexander fece un piccolo sorriso, che questa volta non aveva niente di arrogante. In fondo quel ragazzo non era male, l'aveva salvata per ben tre volte.
Durante il tragitto in macchina parlò solo Sam, cercando di far stare meglio l'amica. Quando arrivarono a casa di Lara, a Lauren per poco non le prese un colpo nel vederla. La ragazza lasciò che la sua migliore amica spiegasse a sua madre cosa era successo, mentre lei andò a farsi una doccia. Stremata, si mise a letto e si addormentò subito.
Lauren entrò in camera della figlia, ma vide che stava già dormendo. Le dette un bacio sulla fronte e uscì piano. Sapeva che quel giorno sarebbe arrivato. Samantha non sapeva tutto quello che era successo a Lara, ma Lauren aveva capito abbastanza da sapere che sua figlia era in pericolo.Lara sognò nuovamente la scena, ma era peggiore di quella reale. Lei urlava e si divincolava, ma questa volta nessuno venne a salvarla. L'essere la teneva per il collo e lei stava per arrendersi. Non aveva più le forze per ribellarsi.
Prima che la situazione potesse peggiorare, la scena cambiò e si sentì sollevata quando riconobbe la radura.
Senza aspettare suo padre, si appoggiò a un albero lì vicino e scivolò a sedere con la schiena appoggiata all'albero. Faceva grossi respiri, per calmare i suoi battiti. Circondò le gambe con le braccia e appoggiò la fronte sulle ginocchia. Cominciò a piangere tutte le lacrime che aveva trattenuto fino a quel momento. Si era spaventata molto, ma era riuscita a trattenere le sue emozioni davanti ai ragazzi e a Sam.
-Lara, che succede? Perché stai piangendo?- suo padre era lì, davanti a lei.
Lei alzò la testa e vide il suo viso preoccupato.
-Io... stavo per... Ho avuto tanta paura. C'era una cosa, non era umana. Ha detto che voleva uccidermi- singhiozzò Lara.
Suo padre irrigidì la mascella e strinse i pugni. Si dette la colpa perché se fosse stato con lei, non avrebbe rischiato di morire. Si sedette accanto a lei e la circondò con un braccio.
Quando la figlia si calmò, le disse -Domani è il gran giorno e ti devo spiegare alcune cose. Ce la fai?- Lara annuì -Domani mattina tua madre ti porterà da una persona di fiducia che ti aiuterà e dovrai stare con lei per un po'. Finché i tuoi poteri non si saranno risvegliati del tutto, non potrai tornare a casa. Tua madre sa già tutto e anche i tuoi amici, così verranno a trovarti spesso-
Lara si sentiva molto confusa e aveva molte domande.
-Amici? Intendi anche Kyle e Alexander? Su Sam avevo già qualche dubbio che mi nascondesse qualcosa. E chi è questa persona? Perché non posso tornare a casa?- le domande le uscirono dalla bocca tutte insieme.
-Si, anche i due ragazzi, ma saranno loro a spiegarti. Non posso dirti altro. Con il tempo avrai tutte le risposte che cerchi. Buona fortuna, piccola mia-
La radura scomparve insieme al padre e Lara si svegliò con un leggero mal di testa.
STAI LEGGENDO
La Prima Figlia - Le Terre Antiche
FantasyLara è cresciuta senza la figura paterna. Per questo la sua vita è stata un po' triste, ma comunque tranquilla. Fino a quando, per il suo ventesimo compleanno succederà qualcosa che le cambierà la vita. Dovrà padroneggiare il potere dei quattro Ele...