20 - La porta segreta

65 1 0
                                    

Lara si era allenata tutta la mattinata sia con le sfere che con la barriera. Ora stava andando al Campo Zemit stanca morta, anche se si era riposata dopo pranzo. Come il giorno prima, non aveva mangiato molto. Ormai non ricordava più l'ultima volta che aveva fatto un pasto decente.
Lei, Kyle e Samantha erano in macchina, mentre davanti c'era Alex con la sua moto. Avevano deciso di andare in biblioteca per cercare dei libri che parlassero di Targom e le sue Ombre.
Ad accoglierli al Quartier Generale c'era il Gran Maestro, che probabilmente era stato avvertito del loro arrivo dalla sorella, Tisha.
-Bentornati ragazzi- disse il mago sorridendo calorosamente -Tisha mi ha detto che rimarrete qui al Campo stanotte-
I ragazzi si guardarono confusi tra di loro.
-Noi non ne sappiamo niente- disse Lara con la fronte corrucciata.
-Infatti noto che non avete niente con voi- disse con aria pensierosa il Gran Maestro -Lauren mi ha detto che voleva allenarti qui domani. Comunque, le stanze sono pronte- concluse allegro.
Lara era molto confusa. Sua madre non le aveva detto niente sul volerla allenare insieme agli altri Zemit dell'Acqua.
Come se l'avesse letta nel pensiero, Simur aggiunse -Non ti preoccupare non verrete disturbate dagli altri ragazzi. Ho cambiato gli orari dei loro allenamenti per poter lasciare uno spazio tutto per voi-
-Oh, va bene- disse sorpresa. Da quando era venuta a conoscenza del Campo Zemit, aveva sempre immaginato come sarebbe stata la sua vita se si fosse allenata lì insieme agli altri ragazzi. Anche se era da sola con sua madre, per un momento avrebbe potuto sentirsi come una Zemit normale.
-Gran Maestro, noi andiamo in biblioteca- disse Kyle.
-Certo andate pure. Io devo fare un giro per il Campo e comunico la variazione dell'orario ai Maestri dell'Acqua. A dopo- con un gran sorriso si incamminò verso l'uscita che portava dietro il Quartier Generale.
Mentre salivano le scale, Lara esternò il dubbio che la stava assillando -Voi sapevate che avremmo dormito qui e che mi sarei allenata nella zona dell'Acqua?-
-No, non ne sapevamo nulla- disse Sam.
-A quanto pare, mia madre e Tisha hanno organizzato tutto senza dirci niente- Lara sbuffò infastidita.
-Io non capisco perché dobbiamo rimanere anche noi. Cosa c'entriamo con l'allenamento dell'Acqua di Lara?- chiese Alex.
-Non lo so, ma io sono felice di stare tutti insieme- disse Sam allegramente.
Quando entrarono in biblioteca, Lara si diresse subito alla pedana.
-Dove vai? Perché non cominciamo da qui a cercare i libri che ci servono?- chiese Sam.
-Non dirmi che non conosci il sistema di ricerca della biblioteca?- chiese Lara stupita.
-Quale sistema di ricerca?- chiese Kyle confuso.
-Ma ci siete mai venuti qui? Alex mi ha già detto che non ci ha mai messo piede-
-Certo che ci sono venuta. Qualche volta- aggiunse dopo Sam -Ma non ho mai sentito parlare di un sistema di ricerca. Io cercavo il libro e basta-
-E come facevi? La biblioteca è enorme- Lara aprì le braccia e si guardò intorno, come ad enfatizzare la grandezza del luogo.
-Beh, andavo nel reparto che mi interessava e poi cercavo un po' a caso-
Lara la guardò un attimo come se alla sua amica fosse spuntata una seconda testa.
Poi guardò Kyle, ma lui, in risposta, alzò le spalle e fece un piccolo sorriso di scuse.
Lara si batté una mano in fronte -Venite vi faccio vedere. E poi sarei io quella nuova- si girò e imboccò il corridoio che l'avrebbe portata al centro della biblioteca, dove si trovava la pedana.
Pensò a Targom e all'Angelo e, come previsto, comparve la pallina di luce gialla.
Sam trattenne il respiro e Kyle disse -Forte-
La pallina di luce si mosse che Lara seguì e lo stesso fecero i suoi amici. Alla fine, si ritrovarono in un corridoio senza uscita. Quella parte della biblioteca era immersa nell'oscurità e una torcia al muro illuminava quel poco che bastava per non scontrarsi tra di loro.
Lara si guardò intorno. La pallina era scomparsa e nessun libro si era illuminato. Fece qualche passo avanti e notò che in realtà non era un corridoio senza fondo. C'era una porta, che non aveva visto subito per colpa del buio. Avvicinandosi scorse un simbolo su di essa, ma non riusciva a vederne la forma. Lentamente alzò la mano per toccarlo. Era stranamente attratta da quella porta. Era curiosa di scoprire cosa si celasse dietro di essa.
Quando la toccò, il simbolo si illuminò di bianco. Sorpresa, Lara tirò via la mano.
-Ma che...?- disse Sam dietro di lei.
Al centro della porta c'erano due piccole ali, che le erano familiari, ma non ricordava dove le avesse viste.
Kyle si avvicinò alla sua destra per guardare meglio -C'è una scritta ma non riesco a leggere-
Lara non se ne era accorta, ma sopra quel simbolo c'era una scritta di cui si vedevano solo alcune parole. Poi una luce improvvisa alla sua sinistra, la fece sobbalzare e si scontrò contro Kyle. Alex aveva una mano alzata e sul suo palmo c'era una piccola fiamma.
-Potevi avvisare- lo guardò male Lara.
-Mi dispiace- Alex sorrideva divertito, per niente dispiaciuto.
Lara lo ignorò e lesse ad alta voce la scritta -Solo coloro che hanno il potere della Luce potranno varcare questa porta- ci fu un attimo di silenzio poi aggiunse -Solo l'Angelo ha il potere della Luce-
-Tecnicamente anche il Signore della Luce, Rayke- disse Sam.
-Chi è Rayke?-
-Il fratello del Nemico Oscuro- spiegò Kyle.
-Sì, ma solo l'Angelo può aprirla, dato che Rayke è morto per mano del fratello, moltissimi anni fa- disse Alex.
Lara avrebbe voluto saperne di più sul Signore della Luce, ma ora la sua attenzione era solo per quella porta misteriosa.
-Peccato che sia in una prigione nelle Terre Antiche- disse alzando gli occhi al cielo, poi aggiunse -Deve esserci qualcosa di estremamente importante se la porta è così ben sigillata-
-A cosa hai pensato di preciso quando eri sulla pedana?- chiese Sam.
-Ho pensato al Nemico Oscuro e all'Angelo- guardò la porta -Qui dentro devono esserci libri molto importanti e chi ha fatto questa porta li vuole proteggere-
-Io direi di andare, tanto non possiamo fare nulla- disse Sam.
Uscirono dalla biblioteca e si accorsero, dalla grande vetrata, che era quasi di cena.

Erano seduti al lungo tavolo, insieme al Gran Maestro. I quattro ragazzi stavano mangiando in silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri. Il loro silenzio era in contrasto con il chiacchiericcio allegro dei quattro tavoli dove erano seduti gli Zemit e i Maestri.
-Come mai siete così pensierosi?- chiese il Gran Maestro -Avete trovato quello che cercavate?-
-In realtà no. La pallina di luce ci ha portato a una porta che però non può essere aperta- disse Lara.
Il mago rimase per un attimo con la mano sospesa che stringeva il calice, lo posò lentamente sul tavolo, senza aver bevuto un goccio del suo contenuto.
-Hai trovato la porta che può essere aperta dal potere della Luce-
Lara non capiva se era una domanda, ma annuì.
-Domani, prima dell'allenamento con tua madre, vieni nel mio ufficio, dobbiamo parlare di alcune cose- il Gran Maestro aveva un'espressione molto seria, che Lara non gli aveva mai visto.
-Ehm, va bene- disse la ragazza. Non sapeva di cosa le volesse parlare, ma sperò che fosse qualcosa sull'Angelo e Targom, perché prima di andare nelle Terre Antiche, avrebbe voluto sapere di più su quello che era successo vent'anni prima.
Dopo cena, i ragazzi andarono nelle rispettive stanze che erano state indicate dal Gran Maestro. La stanza di Lara non era grande come quella da Tisha, ma era molto confortevole. Al centro c'era un letto da una piazza e mezzo con una coperta color arancio, sulla destra un armadio che Lara aprì, stupendosi nel trovare vestiti della sua misura e del suo stile. In un angolo sulla sinistra c'era una poltrona comoda su cui si mise a sedere ed osservò le pareti, color giallo chiaro, su cui erano appesi quadri, che raffiguravano paesaggi dipinti. Si alzò e si avvicinò a quello più vicino. Si accorse che non erano paesaggi casuali, ma raffiguravano il Campo Zemit, il Padiglione Centrale, il Quartier Generale.
Vicino al letto c'era una finestra che, aveva una vista direttamente sul Campo. Restò lì per un po' ad osservare le luce delle casette che pian piano si spegnevano, segno che gli Zemit si stavano andando a dormire. Lara fece lo stesso. Cercò nell'armadio una maglietta e un paio di pantaloni larghi di una tuta e quando si fu cambiata, si buttò sul letto.
Solo in quel momento si accorse del foglio sul comodino. Lo prese e lesse in un elegante e piccola scrittura:
Ore 8 nel mio ufficio

Ore 10 allenamento
Simur
Lara poggiò di nuovo il foglio sul comodino e prese il cellulare. Cercò il numero di sua madre nella rubrica e chiamò.
Dopo uno squillo rispose la sua voce preoccupata -Lara, è successo qualcosa? Perché mi chiami a quest'ora?-
Lara alzò gli occhi al cielo -Non è successo niente, mamma. Non posso chiamarti per un saluto?-
-Tu non chiami, piuttosto mandi un messaggio-
Sua madre la conosceva molto bene -Giusto. Ti ho chiamato perché volevo sapere come mai ci alleniamo al Campo Zemit domani?-
-Ho pensato che ti sarebbe piaciuto imparare gli Elementi al Campo come fanno tutti gli Zemit- disse Lauren -Mi dispiace non avertelo detto, ma quando l'ho proposto a Tisha, voi eravate già in viaggio per il Campo-
-Sai anche perché Sam, Kyle e Alex devono rimanere qui con me?-
-Abbiamo pensato che volevate rimanere insieme e poi dovete cominciare a pensare come una squadra. Avete una missione, anche se non sono d'accordo-
-In che senso?- chiese curiosa la ragazza.
-Sapevo della tua missione nelle Terre Antiche e io... avevo espresso il mio disappunto, siete troppo giovani. Ma i primi Guerrieri avevano già deciso-
Lara era sospettosa, c'era qualcos'altro di cui lei e i suoi amici non erano a conoscenza. Dei Guerrieri esperti non potevano mandare dei ragazzi in una missione pericolosa senza una spiegazione valida.
-Non ti preoccupare mamma. Andrà tutto bene- disse invece -È tardi, andiamo a dormire-
-Sì. Buonanotte amore-
-Buonanotte mamma- appoggiò il cellulare sopra il foglio e spense la luce. Si girò su un fianco, sperando di svegliarsi in tempo per andare nell'ufficio del Gran Maestro. La stanchezza dell'allenamento di quella mattina si fece sentire e si addormentò subito.

La Prima Figlia - Le Terre AnticheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora