Quella domenica Lara avrebbe voluto dormire un altro po', ma l'agitazione era troppo forte. Come la scorsa settimana, avrebbe dovuto affrontare una sfida contro uno dei due Maestri dell'Acqua per completare il suo addestramento in quell'Elemento. Ma aveva paura di non essere pronta. A vedere la sfida non ci sarebbe stati solo i ragazzi del Campo ma anche gli Zemit che venivano da fuori a cui era arrivata la notizia che Lara, la Zemit dei quattro Elementi, avrebbe combattuto contro un Maestro. La volta prima non c'era stato tempo per invitare altre persone.
Si rigirò più volte nel letto, cercando di riprendere sonno, ma l'ansia era tanta, così si alzò e si vestì. Decise di andare a correre, per allentare un po' la tensione.
Alzò lo sguardo verso il cielo, era di un azzurro limpido senza nuvole. Il sole era sorto da poco e quei pochi raggi di sole le accarezzavano la pelle con un leggero calore.
Mentre correva, era completamente immersa nei propri pensieri che non si accorse nemmeno che qualcuno l'aveva affiancata, correndo insieme a lei.
-Ciao Lara-
-Oh, ciao Colin. Scusa, ero distratta- disse fermandosi.
-Non fa niente. Come stai? Mi sono un po' preoccupato, dopo l'altra sera- chiese gentilmente.
-Ora sto bene, grazie-
-Mi fa piacere- disse lui, sorridendo -Posso farti una domanda?- chiese dopo.
-Certo-
-Quando sei svenuta, eri in contatto con l'Angelo?- Colin era diventato serio.
Lara lo guardò sorpresa, non si aspettava una domanda del genere. Solo lei, i suoi amici e il Gran Maestro lo sapevano. Non lo conosceva molto, ma il suo istinto le diceva che poteva fidarsi di Colin, così annuì.
Il Ragazzo non disse niente e le fece segno di seguirlo. Si mise a sedere all'ombra di un albero e Lara lo imitò, mettendosi al suo fianco.
-Non voglio sapere cosa ti ha detto, ma, ecco...- era un po' imbarazzato, perché non voleva risultare arrogante -Hai visto altre persone?- chiese alla fine.
-Prima di risponderti, potrei sapere perché ti interessa tanto?- Lara non capiva perché il ragazzo le facesse tutte quelle domande. Era meglio non parlare di quello che aveva visto con altre persone quindi, anche se si fidava di Colin, voleva sapere il motivo dietro quelle domande.
-Mio padre era il Primo Guerriero del Fuoco, che insieme agli altri Primi Guerrieri rimase a combattere con l'Angelo, vent'anni fa. Non avevo nemmeno un anno quando lasciò me e mamma per proteggerci- Colin si guardava le mani. Il ragazzo felice e gentile, aveva lasciato il posto a un ragazzo triste e preoccupato per la sorte del padre.
-L'Angelo e i quattro Primi Guerrieri sono rinchiusi in una prigione. Sono tutti in pessime condizioni. Solo l'Angelo mi ha parlato, gli altri erano così immobili- non disse niente delle catene -Ma non voglio perdere la speranza, li riporteremo a casa. So cosa vuol dire crescere senza un padre, il mio non era uno Zemit ed è morto quando non avevo ancora un anno. Te lo riporterò, è una promessa- disse determinata.
-Grazie Lara- disse Colin, alzando gli occhi lucidi su di lei. Poi con uno slancio improvviso abbraccio la ragazza, che rimase un po' rigida. Ma poi si sciolse e ricambiò la stretta, stringendo forte Colin. Anche lui era cresciuto senza padre, sapeva come ci si sentiva.
-Mi dispiace che tu debba passare tutto questo, non posso immaginare quanto sia pesante la responsabilità che porti sulle spalle- le disse quando si staccò.
Lara era felice di aver conosciuto un ragazzo come Colin. Con un solo sguardo aveva capito tutto, non c'era bisogno di spiegazioni e le era grata per non averle detto le solite frasi come "non sei sola" o "sei molto forte". Nessuno poteva capire cosa stava passando, gli Zemit avevano alte aspettative su di lei e la sfida di quella mattina ne era una prova. Tutti pronti a vedere il suo potere.
-Sei agitata per il combattimento?- le chiese all'improvviso Colin.
Lei annuì soltanto, era sempre più stupita da quel ragazzo. Per un momento pensò stupidamente che sapesse leggerle nel pensiero.
-Hai paura di tutta la gente che ti verrà a vedere?- continuò lui.
-Ho paura di non essere all'altezza delle aspettative- confessò la ragazza.
-Non devi dimostrare niente. Noi del Campo abbiamo già visto il tuo potenziale e quelli che ti vogliono bene non saranno mai delusi, che tu vinca o perda. Non ti preoccupare per gli altri, combatti per te stessa. Siamo noi che ci imponiamo dei limiti e il nostro obbiettivo è superarli. Quando sarai nell'Arena non pensare al pubblico, ci sarete solo te e Marco- le disse.
Lara lo guardò negli occhi e gli chiese, con un sorriso sincero che le tingeva le labbra -Per me non è semplice relazionarmi con le persone, ma non so perché con te è come bere bicchier d'acqua-
-Forse perché il nostro carattere è compatibile- le sorrise e si alzò, porgendole la mano -Dai andiamo a fare colazione. Devi mangiare qualcosa prima della sfida-
Lara accettò la sua mano e si alzò, poi insieme si incamminarono verso il Padiglione.
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La Prima Figlia - Le Terre Antiche
FantasyLara è cresciuta senza la figura paterna. Per questo la sua vita è stata un po' triste, ma comunque tranquilla. Fino a quando, per il suo ventesimo compleanno succederà qualcosa che le cambierà la vita. Dovrà padroneggiare il potere dei quattro Ele...