5 - Qualche spiegazione

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Lauren entrò in camera della figlia molto agitata, ma cercò di non darlo a vedere.
-Dobbiamo andare in un posto. Preparati- disse, poi se ne andò senza dare il tempo a Lara di fare domande o sarebbe crollata.
Anche se la madre cercava di nasconderlo, Lara capì che era nervosa, ma non disse niente perché anche lei si sentiva strana e non era colpa di quanto era successo la sera prima.
Pian piano si alzò dal letto. Tremava e si sentiva pesante. Qualcosa le diceva che quella giornata sarebbe peggiorata.
Sua madre la stava aspettando in salotto, stava facendo avanti e indietro, torcendosi le mani. In macchina nessuna delle due parlò. Lauren era tesa al volante e Lara si sentiva sempre peggio.
Imboccarono una strada sterrata poco fuori il paese, dove le case finivano. Si fermarono al limitare di un bosco. Lauren spense il motore e rimasero in macchina.
-Perché non hai fatto nessuna domanda?- la donna stava ancora stringendo il volante.
-Ho fatto un sogno. Mi è stato detto che ho dei poteri che si stanno risvegliando e qualcosa mi dice che sto male per questo motivo-
-Chi era?-
-È complicato. Perché non mi hai mai detto niente? Cosa sono questi poteri? Ce l'hai anche tu?-
-No, non più- sospirò Lauren -Volevo che vivessi una vita normale. Non volevo turbarti o costringerti a tutto questo. Quando sarebbe stato il momento, avresti capito tutto-
-Non che io abbia scelta ora- si accorse di aver usato un tono brusco, così aggiunse -Come hai fatto a tenerti tutto dentro?- chiese studiando il volto della madre.
-È stato molto difficile. Non sai quante volte avrei voluto dirtelo-
Lara non sapeva che pensare. Sarà stata colpa del mal di testa, ma non riusciva ad essere arrabbiata con sua madre. Però avrebbe voluto sapere prima tutto quanto, avrebbe potuto prepararsi per quel giorno. Probabilmente c'erano tante altre cose che non sapeva e questa cosa la infastidiva.
Lara era in conflitto con sé stessa.
Scesero di macchina e si inoltrarono nel bosco, seguendo uno stretto sentiero tra gli alberi e l'erba alta. Non parlarono più. 
La cosa che infastidiva ancora di più Lara era che la sua migliore amica sapeva tutto. Anche Kyle e Alexander sapevano già tutto e Lara sospettava che i tre si conoscessero già da tempo. Era l'unica a non sapere niente di niente.
Era talmente assorta nei suoi pensieri che non si accorse che gli alberi si stavano facendo sempre più fitti. Guardò su e non riuscì a vedere il cielo, le foglie coprivano tutto. Nei buchi, sparsi qua e là, passava un piccolo raggio di luce che illuminava l'ambiente e non lo faceva piombare nell'oscurità. Avrebbe potuto dire che era pomeriggio inoltrato, se non avesse saputo che era mattina.

Lauren era davanti e le faceva strada. Poi, all'improvviso, si fermò. Lara guardò oltre le sue spalle, ma non c'era nessun ostacolo. Vide che gli alberi si aprivano in una piccola radura. Rimase a bocca aperta. Era la stessa dei suoi sogni con suo padre. L'unica differenza era la piccola casa fatta di legno, al centro.
Lara fece un passo avanti, ma sua madre la fermò mettendole un braccio davanti.
-La radura è circondata da una barriera magica. Se ora la attraversassi, ti bruceresti-
-Barriera magica? Io non vedo niente- Lara guardò più attentamente ma non vide assolutamente niente.
Poi dalla piccola casa uscì qualcuno. Era un'anziana signora, i capelli grigi raccolti in una crocchia bassa, il viso pieno di rughe. Portava dei piccoli occhiali rettangolari.
Si avvicinò piano a loro e si fermò a pochi passi di distanza. Alzò le mani e disse qualcosa in una lingua incomprensibile. Lara riconobbe solo il suo nome e quello della madre. Qualcosa brillò leggermente davanti a lei e per la prima volta vide la barriera.
-Ora potete passare- disse la donna, aveva una voce calda e rassicurante.
La madre passò tranquillamente, Lara rimase immobile. Non si fidava ancora, anche se aveva visto che alla madre non era successo niente.
-Tranquilla. Quello di prima era un incantesimo di benvenuto. Solo le persone a cui è rivolto possono passare attraverso la barriera senza che li succeda niente- disse la donna rivolta a Lara.
La ragazza passò la barriera e non le successe niente. All'interno si riusciva a vedere la barriera, come una campana di vetro, all'esterno invece era invisibile.
-Comunque, io sono Tisha. Come sei cresciuta!- vide la faccia perplessa della ragazza e si affrettò ad aggiungere -Ti conosco da quando sei nata. Beh, in realtà ti ho fatto nascere io. Ho aspettato questo giorno da molto tempo-
La donna conosceva Lara da quando era solo una neonata e lei non ne sapeva niente, non si era mai fatta vedere e nessuno aveva mai parlato di lei. Si sentì esclusa dal mondo strano e misterioso di cui faceva parte, ma che nessuno ce l'aveva fatta entrare, prima di quel giorno.
-Lauren cara, ora puoi andare. Mi prenderò cura di tua figlia, non ti preoccupare. Quando sarà il momento potrai venirla a trovare-
Lara doveva attraversare qualcosa di cui non aveva la più pallida idea, senza il sostegno della madre, senza nemmeno una persona amica. Tisha era comunque una sconosciuta, anche se il padre le aveva detto che si poteva fidare.
-Quando potrò rivederti?- aveva le lacrime agli occhi.
-Non lo so, amore, ma appena posso, correrò da te-
Si abbracciarono e Lara disse -Quando ci rivedremo mi parlerai di tutto-
Lauren annuì, poi superò la barriera e percorse il sentiero al contrario, fino alla macchina.
-Non preoccuparti la rivedrai prima di quanto pensi. Vieni andiamo dentro, abbiamo molto di cui parlare-
Lara seguì Tisha all'interno della casa. Fuori c'era un piccolo portico con una sedia a dondolo in un angolo.
L'ingresso dava su un salotto spazioso con due divani posti uno davanti all'altro e un camino di mattoni, ora spento. Dalla porta sulla destra, leggermente socchiusa, si intravedeva la cucina. In fondo c'era una porta che dava su un piccolo corridoio che conduceva alle camere da letto e al bagno. Tisha la fece sedere sul piccolo divano.
-Penso che sarai molto confusa in questo momento. Ti spiegherò qualcosa- studiò la ragazza per vedere se era pronta a conoscere la verità -Moltissimo tempo fa esisteva un popolo diviso in quattro tribù e ognuno sapeva controllare uno dei quattro Elementi della natura: Fuoco, Acqua, Aria, Terra. Questo popolo si chiamava Zemit e veniva protetto da una persona speciale, che veniva chiamata Angelo. Ha le ali ed un potere diverso dagli Zemit, la Luce. La tranquillità del popolo venne spezzata da un nemico oscuro, che era stato sconfitto molto tempo prima, da un Angelo vissuto in un'altra epoca. È stato rinchiuso in una prigione. Negli ultimi tempi, però, è riuscito a riacquistare i suoi poteri, purtroppo non sappiamo come. Si liberò dalla prigione e si vendicò sul popolo, uccidendoli, mentre l'Angelo fu sconfitto e rinchiuso nella stessa prigione con delle catene che lo stanno indebolendo, insieme ad altre quattro persone, i Guerrieri- Tisha si fermò come se stesse rivivendo quella storia triste.
Lara era stata rapita dal racconto.
-Alcuni Zemit riuscirono a salvarsi e si mescolarono ai Comuni, ma l'Angelo e i Guerrieri rimangono tuttora imprigionati-
-Comuni?- chiese corrugando la fronte.
-Le persone senza poteri-
-Quindi sono una Zemit. I miei poteri si stanno risvegliando ed è per questo che sono qui. Anche tu sei una Zemit?-
Tisha sorrise - No, sono una maga. I miei genitori erano Zemit, io e mio fratello siamo nati senza poteri, ma con l'Energia che si è trasformata in magia-
C'erano così tante cose da scoprire, Lara avrebbe voluto sapere tutto subito.
-Come hai conosciuto i miei genitori?- chiese curiosa.
-Conosco i tuoi genitori da quando erano molto giovani- disse incerta e Lara capì che le stava nascondendo qualcosa -Poi Lauren rimase incinta di te e veniva spesso da me per sapere se stavi bene. Sentivo che stavi crescendo forte e potente, più di uno Zemit normale-
-Lei conosceva mio padre? È morto quando ero molto piccola. Per favore mi racconti di lui- le si incrinò la voce.
-Tempo al tempo, mia cara. Adesso ti faccio vedere la tua camera-
Ci rimase un po' male -Ma ora che succede? Quando potrò tornare a casa?-
-Devi sapere una cosa, i poteri degli altri giovani Zemit si risvegliano molto prima dei vent'anni e il processo è molto più semplice. Gli Elementi sono collegati al carattere dello Zemit, ma il tuo è un caso diverso, perché tu hai il potere di tutti e quattro gli Elementi. Durante il risveglio, il tuo corpo dovrà abituarsi a tutti gli Elementi e sarà doloroso-
Lara credette di non aver capito.
-Tutti e quattro gli Elementi? E se non li volessi?-
-Non si può evitare, mi dispiace-
-Stento ancora a crederci. Perché non sono come gli altri?-
-Anche questo lo scoprirai più avanti. Ti è mai capitato qualcosa di strano?-
Quando Lara capì a cosa si riferiva, spalancò gli occhi e Tisha le sorrise.
-Sì, ora che ci penso. Una volta stavo correndo e ad un certo punto era come se i miei sensi si fossero sviluppati di colpo. Poco dopo mi ha colpito un forte mal di testa. Poi un'altra volta...- fece un respiro lungo, facendosi coraggio a ripensare a quella serata da incubo, e continuò -Ho toccato l'essere che voleva uccidermi e ha fatto un volo di qualche metro. Mi ha lasciato questi ricordini- disse indicando il taglio chiuso sulla sua guancia e i vari lividi sul collo e sulle braccia, mentre una lacrima sfuggiva al suo controllo, ma lei la asciugò subito, senza scomporsi.
Tisha le poggiò una mano sul braccio -Mi dispiace-
Lara si beò del contatto che le trasmetteva calma. La sua mano era ruvida, ma calda.
-L'hai definito essere-
-Sì, aveva la pelle blu con dei segni neri e gli occhi gialli- disse rabbrividendo al ricordo.
-Quella era una Creatura. Aveva gli occhi gialli?-
-Sì, perchè?- chiese curiosa di sapere.
Tisha ci mise un po' a rispondere -No, niente- poi cambiò discorso -Sento che il tuo corpo è quasi pronto al risveglio. Ti faccio vedere la tua camera. Quando tutto sarà finito, avremo modo di parlare di tutto quello di cui non ti ho parlato ora-
Lara seguì Tisha e si sistemò nella sua nuova camera da letto.

La Prima Figlia - Le Terre AnticheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora