Non si era mai sentita così felice in tutta la sua vita, ma le dispiaceva non condividere la sua felicità con la madre. Non poteva mica dirle che il padre defunto la veniva a trovare nei sogni. Oltre a diventare triste, l'avrebbe presa per pazza.
Lara, però, ancora non si spiegava come fosse riuscita a portarsi dietro anche la foto. Forse era solo la sua immaginazione ad averla portata lì.
Anche quella mattina andò a correre, mentre sua madre era andata al lavoro. Sperò di non incontrare nessuno che le rovinasse la sua giornata felice.
Quel giorno tutto era bello, si sentiva al settimo cielo. Tutti i colori intorno a lei sembravano più vivaci. Il cielo era d'un azzurro intenso, anche le foglie degli alberi avevano un verde brillante. Era come se i suoi sensi si fossero sviluppati all'improvviso. Riusciva a sentire rumori lontani, il vento che le sfiorava la pelle, il calore del sole.
Non si poté godere a lungo quella sensazione, perché una fitta di dolore molto forte le colpì la testa. Poco dopo se ne andò come era arrivata, ma la lasciò stordita, le girava la testa. Dovette appoggiarsi a un muretto lì vicino per non cadere.
-Ehi, Lara, tutto bene?- disse una voce. Alzò la testa e vide che era Alexander. La mattinata non poteva andare peggio.
-Che ci fai qui?- disse scorbutica.
-Beh, speravo di incontrarti e infatti eccoti qui. Ma non mi sembri in gran forma-
-Ora sto meglio- si rimise in piedi, ma le girò la testa. Si appoggiò di nuovo al muretto. Il ragazzo cercò di aiutarla, ma Lara lo scansò.
-Non sembra che tu stia meglio- era preoccupato.
-Mhmm, tu dici?-
-Dai, ti aiuto a tornare a casa-
-Non voglio che mi riaccompagni a casa. Ce la faccio da sola-
-Oh andiamo, ti sembro un maniaco?-
-Sì, mi segui-
-Giusto- disse ridendo -Dai, non sei in grado di andare a casa da sola, lascia che ti aiuti-
Era la prima volta che sentiva la sua risata e si maledì mentalmente perchè le piaceva.
-Va bene- cedette solo perché aveva ragione, non sarebbe riuscita ad arrivare a casa da sola.
Alexander le mise un braccio intorno alla vita e lei si appoggiò a lui. Quel contatto la metteva in imbarazzo, ma non le importava, sperava solo che la sua mente stordita si riprendesse alla svelta.
Mentre camminavano lui disse -Eri molto bella ieri sera-
Lara girò la testa di scatto e questo le procurò un altro capogiro. Mise due dita sulla tempia destra e strizzò gli occhi.
-Eri quello sulla moto. Allora sei davvero un maniaco- disse Lara esasperata.
-Ieri è stato un caso. Mi sono fermato al semaforo, ho guardato nella macchina accanto e ti ho riconosciuta. Hai una bella voce-
Lara sentì la faccia andare a fuoco.
-La vuoi smettere?-
-Di fare cosa?- domandò confuso.
-Di parlare. Stai aumentando il mio mal di testa- non era vero ma voleva arrivare il prima possibile a casa e togliersi da quella situazione imbarazzante.
-Che caratteraccio. Va bene, staremo in silenzio. Lo faccio solo perché in questo momento non stai bene-
Il tragitto fino a casa lo fecero in silenzio, come Lara aveva sperato. Entrò in casa dopo aver detto più volte ad Alexander che stava meglio e che non c'era bisogno che lui entrasse. In fondo non lo conosceva, aveva parlato con lui solo due volte.
Fece una doccia rilassante e si cambiò. Mangiò un merendino per assumere un po' di zuccheri, ma preferì non pranzare. Si stese sul letto e chiuse gli occhi. Sentì pian piano il mal di testa che stava passando. Rispetto a quella mattina le era diminuito, ma non se n'era andato completamente.
Cercò di riposare un po'. Non fece nessun sogno strano.Si svegliò al suono del suo cellulare che squillava. Vide sullo schermo che era Samantha. Si affrettò a rispondere.
-Ciao Sammy- rispose con voce ancora assonnata.
-Lari, stavi dormendo a quest'ora?-
-Sì. Stamattina ho avuto un forte mal di testa-
Per qualche secondo non sentì niente. Poi la sua amica rispose con voce preoccupata -Ora come stai? Vuoi che venga lì?-
-No, tranquilla, ora sto bene. Alexander mi ha aiutato a tornare a casa. Ma per cosa mi hai chiamato?-
-Ti volevo chiedere se ci si incontrava, devo spiegarti tutti i dettagli della tua festa di compleanno, ma se non stai bene possiamo fare anche domani-
-Ti ho detto che ora sto bene. Dove ci incontriamo?-
-Sicura?-
-Sì, Sammy- Lara alzò gli occhi al cielo.
-Va bene. Avevo pensato al bar, fra un quarto d'ora-
-Perfetto, a dopo-
-A dopo-
Chiuse la chiamata e si preparò ad uscire. Sua madre sarebbe tornata tra un po', quindi le lasciò un biglietto per dirle che era uscita con la sua migliore amica.
Lara non aveva ancora preso la patente, quindi per andare in città doveva usare i mezzi pubblici. Per fortuna a quell'ora non c'erano molte persone, trovò un posto libero, si mise le cuffie ed entrò nel suo mondo.
Ripensò alla fitta dolorosa di quella mattina. Un dubbio le si insinuò nella mente. E se questo aveva a che fare con il fatto che fra due giorni era il suo compleanno? Cosa doveva succedere quel giorno? Aveva a che fare con questi poteri misteriosi? Le sembrava di essere la protagonista dei suoi libri preferiti. Tutto quello non poteva essere vero. Qualcuno avrebbe dovuto prepararla. Quello che aveva detto Samantha era troppo vago. Era costretta ad aspettare. Pensando a quella mattina le venne in mente anche Alexander e a come le era stata vicina. Se non fosse stato lì, non sapeva come sarebbe riuscita ad arrivare a casa. Avrebbe rischiato di cadere per terra.
Quando aveva raccontato alla sua migliore amica che Alexander l'aveva aiutata, lei non si era scomposta. Non aveva chiesto chi potesse essere questo ragazzo. Che si conoscessero già? Forse stavano insieme e la sua amica non gli aveva ancora detto niente. Glielo avrebbe chiesto al bar.
La vide seduta ad uno dei tavolini fuori dal locale. Si sedette davanti a lei e insieme ordinarono due succhi di frutta.
-Allora, parlami di questa festa-
Samantha bevve un sorso del suo succo poi disse -Confermo quello che ti ho detto l'altro giorno. Andiamo a ballare-
-Tutto qui? Mi hai fatto venire solo per dirmi questo- Lara sperava che le avesse detto qualcosa in più o che magari non sarebbero andate in discoteca.
-Beh, in realtà c'è un'altra cosa che devo dirti-
-Indovino, hai un ragazzo-
-Come fai a saperlo?-
Lara le raccontò il suo ragionamento.
-Noo, il mio ragazzo si chiama Kyle. È di lui che ti volevo parlare. Ti ricordi quei due ragazzi in pizzeria? Kyle era quello che non ti fissava-
Lara non seppe perché fu sollevata dalla notizia che Alexander non era il ragazzo di Samantha. Forse perché era un idiota e non voleva che una persona del genere stesse con la sua migliore amica. Ripensò a quel giorno nella pizzeria e non le venne in mente l'altro ragazzo. Si vergognò quando fu consapevole che non ci aveva fatto caso e che Alexander aveva attirato tutta la sua attenzione.
-Sì, sì, me lo ricordo- mentì Lara.
-Ci conoscevamo da un po', poi qualche giorno fa ci siamo messi insieme-
-E non mi hai detto niente, brava-
-Volevo essere sicura che fosse una cosa seria- si scusò Sam.
-Va bene, va bene. Se tu sei felice, sono felice anche io. Ma se ti fa star male, se la vedrà con me-
-Va bene, glielo farò sapere- disse ridendo -Invece tu e Alexander?-
-Allora sai chi è?-
-Certo, è il migliore amico di Kyle e l'ho conosciuto. Ora dimmi, cosa c'è tra voi due-
-Non c'è niente- disse sbuffando.
-Però, ti piace?-
-No, non mi piace. È un maleducato, arrogante e idiota-
-Peccato. Sai, lui ha parlato bene di te, ha anche detto che hai un caratteraccio, ma su questo gli do ragione- disse Samantha con un sorrisino.
-Cos...? Come? Ti ha parlato di me?- Lara balbettò scioccata -E poi io non ho un caratteraccio- disse indispettita, incrociando le braccia al petto.
-Ah, un'altra cosa, ho invitato anche Kyle e Alexander-
Lara rimase per un momento a bocca aperta, poi disse -Stai scherzando? Io non ce lo voglio quello al mio compleanno-
-Mi dispiace, ma ormai è stato deciso tutto. E la festa sarà un giorno prima, quindi domani, così il giorno dopo puoi festeggiare con tua mamma-
Lara la guardò con sospetto. Si ricordava quando lei le aveva detto che sarebbe successo qualcosa per il suo compleanno. Questo pensiero le mise un po' di agitazione, ma non disse nulla a Samantha.
Lara tornò a casa e trovò sua madre che preparava la cena. Le raccontò della festa, ma non le disse niente su Alexander, sul mal di testa, su strani cambiamenti imminenti e soprattutto non disse niente sul fatto che suo padre le aveva parlato in sogno.
Quando finirono di mangiare, Lara andò subito a dormire. Non se n'era accorta prima, ma quella giornata le aveva messo tanta stanchezza addosso.
Si addormentò, ma questa volta, suo padre non le venne a fare visita.
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La Prima Figlia - Le Terre Antiche
FantasyLara è cresciuta senza la figura paterna. Per questo la sua vita è stata un po' triste, ma comunque tranquilla. Fino a quando, per il suo ventesimo compleanno succederà qualcosa che le cambierà la vita. Dovrà padroneggiare il potere dei quattro Ele...