-Wow- disse Sam a bocca aperta, ammirando l'arco, su cui erano incisi dei segni, forse simboli di una lingua antica. In cima però riconobbero il simbolo del Fuoco.
Dall'arco partivano le mura che circondavano Zemitira, ma erano molto danneggiate. In alcuni punti erano crollate del tutto.
Passarono l'arco stando attenti a dove mettevano i piedi.
-È completamente diversa da come l'avevo vista- disse Alex guardandosi intorno.
Erano entrati nella città del Fuoco. Ovunque si vedevano bracieri, alcuni rovesciati. Una volta, quando Zemitira era piena di vita, i bracieri erano sempre accesi, sia di notte che di giorno.
Ogni popolo aveva i tetti delle case del colore del proprio Elemento. Lì erano tutti rossi.
Mentre gli altri ammiravano la città di Fuoco, o almeno quella che ne era rimasto, Lara stava guardando da un'altra parte. Posto molto più in alto rispetto alle quattro città, c'era un edificio enorme. Non potevi non farci caso. Sembrava toccare il cielo. Aveva la forma di un enorme cono, senza la punta. Le torrette esterne, tutte intorno all'edificio, ricordavano i castelli medievali, anche se la maggior parte era distrutta. Un tempo era di un bianco brillante, adesso era grigio e con i rampicanti un po' ovunque.
Lara non sapeva perché, ma quel palazzo l'attirava.
-Come si arriva lassù?- chiese senza staccare gli occhi dall'edificio.
Kyle controllò la mappa di Zemitira -Ci sono quattro vie, una per ogni città. Seguitemi-
Trovare la strada giusta non fu semplice, soprattutto se le macerie bloccavano il passaggio, così furono costretti a tornare indietro più volte.
Alla fine trovarono il viale principale che portava alla scalinata. I ragazzi fecero un pezzo di strada in salita, prima di salire i piccoli scalini che portavano al palazzo.
Quando raggiunsero la cima, rimasero senza fiato. Erano su un'enorme terrazza che circondava tutto l'edificio.
Si affacciarono al parapetto per ammirare la città del Fuoco dall'alto.
Il panorama, però, era terrificante. Dal basso non si erano resi conto di quanto, in realtà, fosse devastata la città. Da lì, invece, si vedeva tutto. Interi quartieri distrutti, grosse bruciature ovunque, la vegetazione che incombeva.
-Noi siamo venuti da là- Kyle indicò una montagna lontana. Si trovavano così in alto che potevano vedere sopra gli alberi.
-Abbiamo fatto molta strada- notò Sam.
Lara si staccò dagli altri ed entrò nel palazzo.
-Lari, aspetta. Potrebbe essere pericoloso- la chiamò Sam, che insieme ai due ragazzi raggiunsero l'amica.
L'arco all'entrata, su cui erano raffigurate delle ali in cima, dava su un grande cortile, diviso da vialetti in pietra. Anche quel posto non era sfuggito alla parziale distruzione.
C'erano sei statue, due molti grandi e quattro più piccole. Lara si avvicinò a quest'ultime, che erano a grandezza naturale. Non si capiva chi dovessero raffigurare, perché erano molto danneggiate, ma alla base c'era una targhetta.
Ci passò una mano sopra, per togliere i detriti e la polvere, e lesse "Kira, spirito dell'Acqua".
Si alzò dicendo -Queste sono le statue di Kira, Zale, Caleb e Rio- poi indicò le altre due più distanti -Quelle devono essere di Rayke e Targom-
-Perché dovrebbe esserci una statua di Targom qui?- chiese Sam. Era la prima volta che diceva il nome del Nemico oscuro e rabbrividì nel farlo.
-Forse perché quando furono costruite le statue, Targom veniva venerato- rispose Kyle.
-Venerare il male? Bah, chi mai lo farebbe?-
-Semplicemente chi non vuole averci a che fare o a chi piace l'Oscurità- disse Alex.
Proseguirono lungo il vialetto, fino a ritrovarsi davanti a un enorme portone spalancato.
Entrarono in una sala completamente dipinta di affreschi, ormai scoloriti e danneggiati, ma che un tempo erano stati bellissimi. Due corridoi, portavano in altre stanze del piano terra. Ma nella sala, quello che catturava lo sguardo era la maestosa scalinata centrale, che portava al piano superiore.
Lara, seguita dagli amici, salì la scalinata in religioso silenzio e scelse il corridoio di destra, senza un apparente motivo. Sentiva che doveva andare da quella parte.
-Dove stiamo andando?- chiese la sua migliore amica.
-Non lo so- rispose semplicemente la ragazza.
Il corridoio proseguiva ma loro salirono su per un'altra scala. Arrivarono fino in fondo al corridoio di destra, finché non arrivarono davanti una porta socchiusa.
Lara mise una mano sul legno levigato e spinse piano la porta, aprendola del tutto.
La stanza era uno studio. L'enorme finestra sulla parete opposta dava su Zemitira, anche se si riusciva vedere solo due città, quella del Fuoco e della Terra. Sulla sinistra c'era una libreria che prendeva tutta la parete, alta fino al soffitto. Sarebbe stata vuota se non fosse stato per qualche libro. Al centro della stanza, una scrivania bianca era completamente sepolta dalla polvere. A destra, invece, c'era un divano e davanti un tavolino basso.
Lara si avvicinò alla scrivania. Prese una cornice, caduta a faccia in giù. La girò e vide che il vetro era rotto. Soffiò per togliere la polvere e osservò la foto. Il cuore perse un battito.
La foto raffigurava suo padre e sua madre. Tenevano le mani unite sopra la pancia gonfia di sua
madre. Doveva essere stata scattata qualche mese prima del disastro.
-Ragazzi... Questo...- non riusciva a parlare -Questo era lo studio di mio padre-
Con le mani che tremavano visibilmente, tolse la foto dalla cornice, stando attenta a non tagliarsi con il vetro rotto, e lentamente la mise nello zaino.
-Se questo è lo studio di tuo padre, allora i libri che mancano potrebbero trovarsi al Campo Zemit. Solo chi ha il potere Bianco può entrare nella stanza segreta, quindi tuo padre li ha messi lì per te- pensò Sam, mentre guardava la libreria vuota e polverosa.
-Lara, perché sei venuta qui?- chiese Kyle -Insomma, stavi camminando per i corridoi come se ci fossi già stata, come se conoscessi bene questo posto- non la stava guardando, era concentrato su una parete.
-È difficile da spiegare. Ero attratta da qualcosa, ma forse era solo la mia immaginazione ed è stato tutto un caso- disse in tono triste mentre osservava l'amico, che si muoveva in modo strano.
Alex le si avvicinò, passandole una mano sulla schiena, come una carezza.
-Non penso sia un caso. Credo che tuo padre avesse calcolato tutto. Venite a vedere qui- Kyle era vicino al divano e stava indicando la parete.
Gli altri tre lo raggiunsero confusi.
-Cosa c'è di tanto speciale in un muro?- chiese Sam senza capire.
-Non è un semplice muro, c'è una porta nascosta qui- disse entusiasta -Guardate qui- non stava indicando semplicemente la parete, ma un minuscolo segno.
Lara si avvicinò per guardare meglio. Erano due piccole ali.
-Sbaglio o sembra il simbolo dell'Angelo- disse Alex, avvicinandosi per guardare meglio.
-Esatto, amico mio, e noi abbiamo la persona giusta che può aprire questa porta- disse guardando Lara.
-E come dovrei fare per aprirla? Non ci sono serrature o maniglie-
-Prova a toccare il simbolo- propose Sam.
Lara era perplessa. Si chiedeva perché mai dovesse esserci una stanza nascosta lì, ma fece come le era stato consigliato.
Appoggiò la mano sul simbolo. All'inizio non successe nulla, poi una luce bianca comparve sotto la sua mano e delle linee disegnarono la figura di una porta. Si sentì un clic e Lara spinse lentamente la porta.
La stanza non era grande e nemmeno illuminata. Riuscivano a vedere dentro solo grazie alla luce che proveniva dallo studio.
Al centro c'era un piccolo altare di pietra su cui era appoggiato qualcosa. Una spada.
I ragazzi si avvicinarono, mettendosi intorno all'altare.
-Questa è la spada che viene tramandata da Angelo ad Angelo- disse Kyle meravigliato.
La spada era semplice, non troppo lunga. L'elsa era formata da un paio di ali aperte, argentate.
Lara capì subito che era stata la spada ad attirarla lì. Ma vedendola non capiva cosa avesse di speciale, sembrava una semplice spada.
-Dite che dobbiamo prenderla e portarla con noi?- chiese Alex in tono sognante.
-Credo di sì. Forse l'Angelo aveva paura che andasse nelle mani sbagliate e sapeva che Lara l'avrebbe trovata- anche Kyle stava parlando in modo strano.
La ragazza si accorse che c'era qualcosa che non andava, quando Sam allungò la mano con un'espressione trasognata. Non fece in tempo a fermarla, che appena fiorò l'elsa, ritirò la mano di scatto come se si fosse bruciata.
Urlò di dolore e si tenne stretta la mano. Kyle e Alex sembrarono risvegliarsi come da un incantesimo, come se qualcuno li avesse gettato addosso dell'acqua congelata.
-Cos'è successo?- chiese Kyle allarmato e confuso.
-Mi sono bruciata. Fa malissimo- disse sofferente la ragazza. Fece vedere la mano che aveva un segno bianco, come del ghiaccio che non si scioglieva, sul palmo e sulle dita, nel punto in cui aveva toccato la spada.
-Andiamo di là. È pericoloso per noi, la spada ci sta chiamando- disse Kyle guardandola, poi portò Sam nell'altra stanza -Proviamo a metterci la crema del Gran Maestro. Sono sicuro che funzionerà-
Alex, però, rimase con Lara.
-Dovresti andare anche te- disse la ragazza -Avevi la stessa espressione di Sam e Kyle poco fa-
-Adesso sto bene. Rimango al tuo fianco- poi chiese -Che vuoi fare?-
-Credo che Sam si sia bruciata perché la spada può essere impugnata solo da chi possiede il potere Bianco-
-Ne sei sicura?- chiese poco convinto -E allora perché tuo padre aveva paura che la spada andasse nelle mani sbagliate?-
-Forse pensava a Targom. Alla fine, il potere Nero è l'unico che può contrastare il potere Bianco e insieme creano l'equilibrio- disse pensando alle parole di Targom e Rayke.
Allungò la mano verso la spada e, prima che Alex potesse fermarla, la prese.
-Aspetta Lara- ma troppo tardi. La ragazza aveva già preso la spada, alzandola per vederla meglio.
All'improvviso la lama cominciò ad emanare una luce bianca e Lara sentì la sua Energia ribollire nelle vene, come elettricità. I suoi occhi diventarono bianchi come la lama.
Fece girare la spada con movimenti fluidi, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Ma lei non aveva mai impugnato una spada in vita sua.
-Dove hai imparato?- chiese Alex stupito.
-Non sono io. È come se la spada avesse volontà propria e mi dicesse cosa fare-
Poi la lama tornò normale, così come i suoi occhi.
-Prendi questi- Alex le passo la cintura e il fodero della spada che si trovavano sopra l'altare. Nessuno ci aveva fatto caso fino a quel momento. Erano troppo concentrati sulla spada.
Fu Alex a metterle la cintura. Le si avvicinò lentamente, passando le mani intorno al suo corpo. Mentre le agganciava la cintura, non staccò gli occhi dai suoi. Anche quando ebbe finito non distolse lo sguardo. Dopo quella che sembrava un'eternità, Alex le baciò delicatamente la fronte. Poi uscì dalla stanza senza dire nulla.
Lara rimase lì un attimo, a riprendere fiato e a far calmare le farfalle nel suo stomaco. Mise la spada dentro il fodero e raggiunse gli altri. Era un po' fastidiosa, ma ci avrebbe fatto l'abitudine.
Nel frattempo, Kyle finì di fasciare la mano di Sam.
-Come stai Sammy?- la ragazza si sentiva in colpa per non aver rivolto la sua attenzione all'amica quando si era fatta male.
-Ora sto meglio- disse sorridendo.
-Sei sicura? Vuoi che usi la Guarigione?-
-Non ti preoccupare. Conserva l'Energia per l'Angelo e i Primi Guerrieri-
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La Prima Figlia - Le Terre Antiche
FantasíaLara è cresciuta senza la figura paterna. Per questo la sua vita è stata un po' triste, ma comunque tranquilla. Fino a quando, per il suo ventesimo compleanno succederà qualcosa che le cambierà la vita. Dovrà padroneggiare il potere dei quattro Ele...