37 - Senza aiuto

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Quando Lara aprì gli occhi, l'Infermeria era avvolta nell'oscurità.
-Ma che ore sono?- chiese a nessuno in particolare, dato che la stanza era deserta.
Un orologio era appeso alla parete di fronte e, grazie alla luce della luna che entrava dalla finestra, riuscì a leggere l'ora. Era l'una di notte. Aveva dormito quasi tutto il giorno.
Sapeva di dover stare ferma a letto, ma voleva scoprire cosa si nascondeva dietro la porta in biblioteca. La curiosità ebbe la meglio e molto lentamente spostò prima la gamba sana e poi l'altra, facendo attenzione ai movimenti. Appoggiò tutto il suo peso solo sulla gamba destra e cercò di fare i primi passi. Subito rischiò di cadere, la gamba le mandò una fitta che quasi la fece urlare, ma si morse la lingua.
Zoppicando, lentamente, alla fine riuscì a raggiungere la porta. L'aprì cercando di non fare rumore. Mise la testa fuori, per controllare che non ci fosse nessuno.
I raggi lunari entravano dalla vetrata al piano superiore e illuminavano tutto l'ingresso.
Sicura che non ci fosse nessuno, uscì dall'Infermeria, le sembrava di essere una ladra.
Appena si girò verso destra, sgranò gli occhi. Talmente concentrata sulla sua destinazione, si era dimenticata delle scale.
Senza perdersi d'animo, si avvicinò al primo scalino e appoggiò il braccio sinistro al corrimano.
Con un piede solo saltò sullo scalino. Sarebbe stato faticoso, ma era l'unico modo per arrivare in cima alle scale. Saltellando e stando attenta a non inciampare, arrivò fino alla fine. Si fermò un attimo per riprendere fiato.
Dalla vetrata poteva vedere tutto. Rimase meravigliata dalla bellezza della luna, che quella notte era piena. Le era sempre piaciuta la luna, perché portava luce nell'oscurità della notte.
Quando si fu ripresa, si incamminò verso la biblioteca. La porta era chiusa, così prese la maniglia e l'abbassò, ma quella non si mosse. Si agitò, non aveva pensato all'eventuale possibilità che la biblioteca fosse chiusa la notte. Ci riprovo con più forza. Questa volta si aprì con uno scatto che fece abbastanza rumore. Trattenne il fiato, sperando di non aver svegliato nessuno.
Entrò e si richiuse lentamente la porta alle spalle. Mentre percorreva i corridoi della biblioteca, maledisse il suo braccio sinistro con cui non era capace nemmeno di aprire una porta.
La luna illuminava solo parzialmente la biblioteca. Gli scaffali bloccavano i suoi raggi e la parte in cui lei si stava dirigendo era completamente avvolta nel buio. Non vedeva ad un palmo dal naso. Procedendo a tastoni, riuscì a non andare a sbattere contro la porta.
Finalmente era arrivata. La sua curiosità sarebbe stata sfamata.
Poggiò la mano tremante sul legno della porta. Come l'ultima volta che era stata lì, le due piccole ali si illuminarono di bianco, sentì il rumore della serratura che scattava e la porta si aprì cigolando. Gli Spiriti degli Elementi avevano ragione e questo significava solo una cosa, Lara aveva il potere della Luce. Adesso riusciva a capire le parole di Targom e di Adam. Aveva salvato Sam grazie a quel potere.
Curiosa di saperne di più, poggiò di nuovo la mano sulla porta e la spinse lentamente. Zoppicando varcò la soglia.
Si ritrovò in una piccola stanza quadrata. Due sfere attaccate al muro di fronte a lei, illuminavano l'ambiente. La stanza non aveva niente di speciale, solo due librerie che prendevano completamente due pareti opposte. Lara si avvicinò a quella di destra. Era piena di libri, di tutte le dimensioni. La polvere su di essi dava l'idea che nessuno aveva più messo piede in quel posto.
Mentre sfiorava con la mano le copertine, come se le stesse accarezzando, passava lo sguardo sui titoli. In quel momento uno catturò la sua attenzione, "La storia di Zemitira".
Lo prese a sé lo rigirò tra le mani. Era molto antico, del resto come tutti i libri lì dentro.
Si mise a sedere per terra, con la schiena appoggiata alla parete e cominciò a leggere.

Era talmente concentrata a leggere che non si accorse che erano passate ore da quando era entrata lì dentro. Ma era venuta sapere molte cose.
In principio esistevano solo Luce e Oscurità, che in realtà si chiamano rispettivamente Rayke e Targom. Loro crearono i quattro Elementi, Zale, Rio, Kira e Caleb, rispettivamente Fuoco, Acqua, Aria e Terra, che a loro volta crearono gli Zemit, donando agli umani i loro Elementi.
Lesse di come era stata costruita Zemitira, della scala sociale, del ruolo dell'Angelo. Su quest'ultimo c'era ancora del mistero, perché egli arrivò dopo a Zemitira, ma quel libro non spiegava molto sulla sua figura o su Targon e Rayke.
Era arrivata a metà del libro quando cominciò a sentire stanchezza agli occhi. Si disse che gli avrebbe chiusi solo un attimo e che non si sarebbe addormentata. Ma non fu così, perché poco dopo si addormentò.
A svegliarla furono delle voci, che stavano urlando il suo nome. Quando fu completamente sveglia, capì che a chiamarla erano Alex, il Gran Maestro e Lucas Fimal.
-Sono qua- urlò Lara, cercando di alzarsi, ma non ci riuscì perché si era messa a sedere nell'unico punto in cui non c'erano appigli e non ce la faceva con la gamba in quello stato.
Vide comparire sulla soglia Alex, seguito dagli altri due uomini.
Appena Alex la vide fece un sospiro di sollievo. Si era preoccupato molto quando non l'aveva vista in Infermeria.
Lara vide che stava venendo verso di lei a passo spedito -No, aspetta, fermati- alzò la mano facendogli il gesto di fermarsi, ma troppo tardi. Alex andò a scontrarsi con la barriera invisibile sulla porta.
Fece un passo indietro, come se fosse rimbalzato. Imprecò e si portò una mano al naso.
-C'è una barriera invisibile. Ho cercato di avvertirti, ma non mi hai dato ascolto- spiegò Lara, cercando di non ridere.
Il Primo Guerriero dell'Acqua si avvicinò ad Alex per controllare che stesse bene.
Simur, invece, si avvicinò alla barriera -Non pensavo funzionasse ancora- disse appoggiandoci sopra una mano.
Quando Alex si fu ripreso dalla botta si mise al fianco del Gran Maestro -Lo sai da quanto ti stiamo cerchiamo? Con tutto quello che è successo ieri, abbiamo pensato al peggio- dal tono che usò si capiva che era arrabbiato. Il sorriso di Lara scomparve, non era sua intenzione farli preoccupare, soprattutto il ragazzo.
Lucas Fimal gli mise una mano sulla spalla -Non c'è bisogno di arrabbiarsi. L'abbiamo trovata e sta bene. È questo quello che conta-
Alex lo guardò come se volesse dargli fuoco, poi però fece un respiro e si calmò.
Così il Primo Guerriero si rivolse a Lara -Dobbiamo controllare le ferite e cambiare le fasciature-
-Verrei subito, ma c'è un problema- disse con un sorriso tirato e imbarazzato -Non riesco ad alzarmi-
-Come non riesci ad alzarti?!- Alex era esasperato.
-Con una gamba sola non riesco ad alzarmi- ripeté Lara, poi le venne un'idea e si girò verso la libreria -Aspettate-
La porta non era completamente aperta, per questo la libreria era nascosta alla vista dei tre uomini fuori. Videro Lara che si trascinava fino a scomparire, poi la sentirono imprecare.
-Che stai facendo?- chiese Alex.
Dopo poco la ragazza ricomparve sulla soglia, sostenendosi alla porta -Visto, c'è l'ho fatta anche da sola-
Varcò la barriera e chiuse la porta alle sue spalle. Il simbolo della Luce si illuminò per poi spegnersi subito dopo.
Quando Alex le passò un braccio dietro la schiena per aiutarla a camminare, dato che stava saltellando su un piede solo, Lara si scansò.
-Sono arrivata fin qui senza l'aiuto di nessuno, tornerò in Infermeria allo stesso modo- disse determinata.
Alex alzò gli occhi al cielo, ma non disse nulla. Sapeva che la ragazza non avrebbe cambiato idea. Doveva soltanto starle vicino nel caso fosse caduta.
Lara si girò e, sostenendosi al muro, saltellò senza aspettare nessuno.
Sarebbe tornata presto in quella stanza. C'erano ancora molte domande a cui dare una risposta ed era sicura che le avrebbe trovate lì.
Non sapeva quanto ci avrebbero messo la gamba e il braccio a guarire completamente, ma non poteva aspettare, doveva padroneggiare anche il Fuoco. Prima completava il suo addestramento e prima sarebbero andati nelle Terre Antiche per salvare l'Angelo e Guerrieri.
Quando arrivò alle scale si fermò, non perché avesse paura di scendere, ma perché assorta nei propri pensieri.
-Hai cambiato idea? Vuoi una mano per scendere- disse Alex, affiancandola.
-Cosa?- chiese confusa, poi guardò le scale -Oh, no. Faccio da sola-
Prese il corrimano e cominciò saltare su un gradino alla volta.

Si sdraiò sul lettino con il fiatone, ma era felice di avercela fatta senza l'aiuto di nessuno.
Il Gran Maestro e il Primo Guerriero le controllarono le ferite e le dissero che ci sarebbe voluto ancora un po' di tempo prima di guarire completamente.
-Ma io devo iniziare ad allenarmi con l'Elemento del Fuoco- disse sbuffando.
-Potrai iniziare quando starai meglio- le disse Simur.
-Ma io sto meglio- protestò la ragazza.
-Infatti saltelli invece di camminare normalmente- disse Alex sarcastico.
In risposta, Lara lo fulminò con lo sguardo.
-Ti sentirai anche nel pieno delle forze, ma la tua Energia non si è ricaricata del tutto e dopo uno sforzo come quello di ieri, se usi i tuoi poteri adesso, potrebbero prosciugarsi in un attimo e questo potrebbe essere fatale- le spiegò il mago.
-Per domani si sarà ricaricata del tutto?-
-Forse, ma le tue ferite non saranno guarite-
-Non importa, c'è la posso fare- disse decisa.
-Io non ti allenerò in questo stato- disse Alex -Finché non sarai guarita del tutto non se ne parla-
-Bene, allora mi farò allenare da qualcun altro- disse la ragazza sfidandolo.
-Non te lo permetterò-
-Questo lo vedremo- ribatté lei.
Continuarono a guardarsi negli occhi con sfida, finché Lucas Fimal non prese parola -Potete discuterne domani quando l'Energia di Lara si sarà ricaricata e avremo controllato di nuovo le ferite-
-Va bene- rispose Lara. Doveva aspettare solo un giorno, poi nessuno l'avrebbe più trattenuta su quel lettino.
-Adesso devo andare, i Guerrieri dell'Acqua mi aspettano per le esercitazioni-
-Vengo con te, devo parlare con tua sorella- disse Simur e insieme se ne andarono continuando a parlare.
Alex prese una sedia e la mise vicino a Lara.
-Sembra che tu voglia autodistruggerti- le disse quando si fu seduto.
-Che vuoi dire?-
-Il tuo corpo non è ancora pronto per l'allenamento-
-E tu che ne sai?!- disse la ragazza irritandosi.
-Ascolto quello che dicono il Gran Maestro e Primo Fimal, il tuo corpo non è ancora pronto-
-Come fai ad essere così tranquillo dopo tutto quello che è successo. Targom sta diventando sempre più forte, invece l'Angelo e i Guerrieri potrebbero essere già morti. Non abbiamo più tempo. Se non imparo l'Elemento del Fuoco al più presto, saremo spacciati. Io sono l'unica speranza per gli Zemit-
-Non voglio vederti soffrire-
-Lo so, Alex, ma essere la Zemit degli Elementi comporta un'enorme responsabilità e io non ho mai chiesto di esserlo, ma non per questo mi tirerò indietro- prese la sua mano e continuò -Non voglio un altro Maestro del Fuoco, io voglio te-
-Anche se non sono d'accordo, non lascerò che ad insegnarti sia un altro Maestro-
-Ora che abbiamo risolto, che ne dici se mi vai a prendere qualcosa da mangiare. Sto morendo di fame-
Alex si mise a ridere -Va bene, ma non abbiamo risolto nulla, io resto della mia idea. Se vuoi mangiare, dovrai stare ferma qui, sennò non mi muovo-
-Questo è un ricatto bello e buono- Lara fece la finta offesa, incrociando le braccia al petto.
Il ragazzo si alzò e le dette un veloce bacio sulle labbra -Torno subito-
Proprio in quel momento si spalancò la porta dell'Infermeria con forza. Sulla soglia c'era Lauren con un'espressione sconvolta e preoccupata. Tisha le aveva detto solo quella mattina cosa era successo alla figlia.
-Mamma- disse Lara con un filo di voce. Le si strinse il cuore nel vedere sua madre in quello stato.
Lauren si avvicinò quasi correndo. Alex se ne andò in silenzio, lasciando quel momento a madre e figlia.
-Avrei dovuto essere presente- disse con voce rotta.
-Mamma, non avresti potuto fare nulla. Ora sto bene-
Lauren annuì poco convinta -Cosa ti ha fatto?- chiese indicando il braccio e la gamba fasciati.
-Dei tagli profondi, soprattutto alla coscia, ma il Primo Guerriero dell'Acqua li ha richiusi. Devo solo riposare-
-I Guerrieri? Sono qui al Campo?- chiese sorpresa.
-Sì, li ha chiamati il Gran Maestro perché dopo l'attacco a Sam aveva paura che sarebbe successo ancora-
-Anche Sam è ferita?- chiese preoccupata.
-Adesso sta bene- e la mise al corrente di tutto quello che era successo.

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