1 - Strani incontri

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Solo una cosa aveva desiderato Lara in tutti i suoi vent'anni, conoscere il proprio padre. Sua madre le aveva sempre detto che era morto. Non ne parlava mai e Lara non faceva domande. Si ricordava quando da piccola, con aria innocente chiedeva di lui e sua madre diventava subito triste e diceva -Tuo padre ha spiccato il volo con le sue splendide ali bianche-
Ogni tanto lo sognava, con quelle sue ali, che sua madre le diceva. Ma la cosa che le metteva un'immensa tristezza era il viso. Nel sogno, ogni volta che lo guardava, vedeva la sua figura sfocata, non riusciva a distinguere i lineamenti, non capiva se aveva gli occhi verdi come i suoi o il colore dei suoi capelli.
Non sempre sognava il padre, ma quando lo faceva, aveva un'aria triste tutto il giorno.
Quella notte non lo sognò e forse era meglio così, non voleva dare a sua madre delle spiegazioni o sarebbe diventata triste anche lei.
Si alzò lentamente, stropicciandosi gli occhi e fece un gran sbadiglio. Era estate, quindi si vestì leggera, dopo essersi fatta una doccia veloce. Una doccia ci voleva proprio. Scese in cucina e si appoggiò alla porta osservando sua madre che preparava la colazione.
Si chiamava Lauren. Era una donna alta e snella, i suoi capelli lunghi, color caffè, erano legati in una crocchia e gli occhi, castano chiaro, incutevano paura quando si arrabbiava, ma sapevano essere anche molto dolci. Lavorava in un supermercato e quel giorno era di festa. Lauren era semplice, non pretendeva molto dalla vita, aveva sempre messo sua figlia al primo posto. Crescerla da sola non era stato facile, ma ora Lara era grande e aveva deciso di non andare all'università per poter trovare un lavoro ed aiutarla.
-Buongiorno amore, non ti avevo sentito- disse sua madre.
-Buongiorno mamma- le dette un bacio sulla guancia -Cos'è questo buon profumino?-
-Ti ho fatto i pancake con la nutella, quelli che ti piacciano tanto-
-Mmm, buoni-
Si misero a sedere al tavolo e mangiarono i pancake che sua madre aveva preparato con tanto amore.
-Cosa farai oggi?- chiese Lauren.
-Samantha aveva intenzione di andare a fare shopping-
-A che ora ci andate?-
Lara guardò l'orologio e disse -Fra una mezz'oretta mi verrà a prendere e andremo insieme-
-Va bene, ma fate attenzione-
-Certo mamma-
Ogni volta che usciva, sua madre le diceva di stare attenta. Lara sapeva che lo faceva perché le voleva bene, ma ogni volta era snervante. Sapeva da sé che doveva stare attenta, ma non lo disse alla madre.

Samantha suonò al campanello in anticipo e Lara non era pronta. Andò ad aprire alla sua migliore amica.
-Buongiorno Lari- disse la ragazza saltandole al collo per abbracciarla.
Lara ricambiò l'abbraccio in modo rigido. Erano amiche da molti anni, ma a Lara non piacevano molto gli abbracci.
-Buongiorno Sammy, ora ti puoi anche staccare-
-Sei sempre la solita- si staccò dandogli un piccolo pugno sul braccio in modo amichevole -Allora, sei pronta per lo shopping?-
-Si, certo, questa volta tocca a te. Basta che non mi fai provare un sacco di vestiti-
-Contaci- disse lei con un sorriso furbo.
Una volta per una decidevano dove andare e cosa fare. Lara preferiva stare a casa, Samantha, invece, voleva sempre uscire. E questa volta toccava a quest'ultima.
-Mamma, noi andiamo- urlò Lara in direzione del salotto per farsi sentire dalla madre.
-Va bene, a dopo-
Prese le chiavi di casa ed uscì. Lara e Samantha si incamminarono verso il centro commerciale che non distava molto dalla casa.
Le due ragazze erano molto amiche. I loro genitori erano amici di vecchia data e loro due erano cresciute insieme. I loro caratteri erano molto diversi, Lara silenziosa e atletica, Samantha chiacchierona e festaiola, ma erano sempre andate d'accordo e anche se qualche volta capitava che litigassero, poi facevano sempre pace.
L'amica aveva capelli biondo chiaro, lunghi fin sotto il seno e gli occhi di un bel azzurro-grigio. Aveva più forme rispetto a Lara. Era molto bella, infatti molti ragazzi ci provavano con lei, anche se venivano rifiutati.
Arrivarono al centro commerciale e subito Samantha trascinò Lara in uno dei tanti negozi di abbigliamento, il preferito di Samantha.
-Fra poco è il tuo compleanno e voglio che ti compri un bel vestito, perché ho intenzione di organizzare una bella festa- disse Samantha.
Lara sbuffò e con aria annoiata disse -Devo proprio? Lo sai che non mi piacciono le feste-
-Non cominciare a brontolare, i vent'anni sono molto importanti-
-Perché, non sono come gli altri?-
-No, perché per questo compleanno succederà una cosa- disse Samantha mentre guardava i vestiti con aria assorta e quando si accorse di quello che aveva detto, si affrettò ad aggiungere -Dimentica quello che ho detto-
-Dai, ora me lo dici. Cosa succederà per il mio compleanno? Non puoi dire una cosa del genere e poi tirarti indietro-
-Non te lo posso dire. Lo scoprirai da sola- disse continuando a guardare i vestiti.
-Ti odio quando fai così- disse Lara alzando gli occhi al cielo.
-Anche io ti voglio bene. Ora, provati questi- mise alcuni vestiti nelle braccia di Lara e la spinse nei camerini.
Lara si spogliò controvoglia, perché curiosa di sapere cosa nascondeva l'amica.
Era magra e molto atletica, ogni tanto le piaceva andare a correre o in bicicletta. I suoi capelli, castano chiaro e leggermente mossi, le arrivavo alle scapole. Aveva piccole labbra, un po' carnose. Ma secondo lei, la sua parte migliore erano gli occhi. Adorava come cambiavano a seconda della luce, passando dal verde scuro al chiaro, invece sotto la luce diretta del sole sembravano diventare gialli. Ma ogni volta che si fermava a guardare i suoi occhi, pensava a suo padre. Le sarebbe piaciuto sapere se aveva preso da lui. Non l'aveva mai visto nemmeno in foto, perché sua madre non ne aveva di lui in casa.
-Lari, sei pronta?-
-Si, un attimo-

La Prima Figlia - Le Terre AnticheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora