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È lui.


Certe volte gli ritornava in mente. Certe volte ci pensava, anche senza volerlo. Molte di quelle volte erano mentre camminava su quella strada. Anche se avrebbe preferito evitarla, doveva percorrerla per andare e tornare da scuola, altre strade l'avrebbero solo obbligato a metterci molto più tempo del dovuto. E per Jisung il tempo era tutto, di certo non voleva perderlo per strada.

Sospirò, guardando le strisce pedonali di fronte a sé. Era passato un anno, ormai. Non indossava più gli auricolari in strada, e non la attraversava mai se non c'era qualcun altro con lui. Purtroppo, tutti i suoi amici vivevano in un'altra zona, quindi ogni giorno doveva camminare da solo.

Il primo giorno di scuola, ancora una volta. Era felice che perlomeno la classe fosse sempre la stessa, che non dovesse farsi dei nuovi amici. Sarebbe sempre stato il compagno di banco di Hyunjin e Felix.

Il semaforo diventò verde, fece un respiro profondo e attraversò, seguito dai numerosi studenti che probabilmente frequentavano la stessa scuola. Quando ormai fu giunto alla sua destinazione, sentì il suo cellulare vibrare nella tasca. Lo prese in mano, controllando chi fosse, poi rispose alla chiamata.

–Dove seeeeii?– una voce squillante raggiunse il suo orecchio.

–Secondo te? Sto arrivando.– rispose Jisung.

–Secondo piano, primo corridoio a destra, terza aula. Ho preso i posti in fondo!

Jisung comprese immediatamente che quelle indicazioni erano per l'aula in cui sarebbe stata la sua classe per quell'anno. –Mhm. Felix è già arrivato?

–No, ti ho chiamato anche per quello. Muoviti, mi annoio da solo.

–Arrivo, Hyunjin.– rispose un'ultima volta, prima di chiudere la chiamata e rimettersi il cellulare in tasca.

Quando arrivò in classe, trovò i suoi due migliori amici in piedi in fondo all'aula, che scherzavano fra loro. Felix lo notò mentre camminava verso di loro, alzando una mano e salutandolo con un sorriso stampato in faccia.

–Passato bene le vacanze?

–Mi stai chiedendo di pensare alle vacanze quando solo bloccato qui?– rispose, sedendosi e occupando il banco centrale.

–Beh, che ti è successo? Su con la vita!– disse Hyunjin ridendo e prendendo le mani di Jisung, facendogli sollevare le braccia verso l'alto.

Jisung alzò lo sguardo verso il viso di Hyunjin, che però era bloccato a guardare Felix a sua volta. La sua espressione era cambiata. Probabilmente Felix gli aveva ricordato che era stato un anno fa.

Jisung non ci pensava mai così tanto, ma Hyunjin e Felix l'avevano presa molto male quando avevano scoperto che il loro migliore amico era quasi morto in strada, in un normale giorno in cui stava semplicemente tornando a casa da scuola. Per giorni l'avevano accompagnato, nonostante vivessero molto lontano da lui; e a dire la verità, Jisung si era sentito un po' un bambino in quel momento. Davvero aveva bisogno di così tanta protezione? Però alla fine l'aveva capito, quanto doveva essere stato difficile per loro. Se solo quel ragazzo non l'avesse salvato in tempo...quel ragazzo..

Jisung scosse la testa, ridacchiando tra sé e aprendo lo zaino appoggiato sul tavolo. –Quest'anno dobbiamo trovare un nuovo modo per passare le lezioni, sono stufo di sentire i prof incazzati ogni volta che parlo. E giustamente se la prendono sempre con me.

Felix rise, sedendosi accanto all'amico. –Non è colpa nostra se fai così tanto casino.

Poco più tardi, finalmente il prof entrò nell'aula. Jisung inizialmente lo ignorò, come faceva sempre, ma poi si accorse del fatto che era seguito da due altre persone. Sembravano due ragazzi della loro stessa età.

save me | minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora