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Qualcuno.

–Io vado mamma!

–Fai attenzione in strada!

–Sì! A dopo, ti voglio bene!

Aprì la porta di casa e la richiuse prima di sentire la risposta, perché qualcos'altro altro aveva attirato la sua attenzione. Qualcuno era lì, in piedi fuori da casa sua.

–G'day mate!– lo salutò il ragazzo, sventolando una mano davanti al viso.

–Felix! Cosa ci fai qua?– chiese Jisung, sorpreso.

–È da parecchio che non facciamo la strada insieme. Una volta lo facevamo molto più spesso, però capisci che prima arrivo a casa e meglio è, ora che abbiamo così tanto da studiare.

Jisung annuì soltanto, perché non c'era modo per lui di conoscere le loro abitudini, siccome il mondo che tutte le persone intorno a lui ricordavano era diverso dal suo.

–Non saresti dovuto venire. Quanto presto ti sei svegliato? Io esco anche piuttosto presto..

–Tu che esci presto? Quando mai?– rispose Felix, ridendo. –Mi hai sorpreso un sacco, a dire il vero, non mi aspettavo di vederti così presto. Ti ho aspettato solo per un paio di minuti. Comunque era perché mio padre doveva passare per questa strada stamattina, quindi gli ho chiesto di darmi un passaggio fino a casa tua.

Pensare all'esistenza di una persona come Felix, che metteva al primo posto i suoi amici e pensava sempre a fare qualcosa per renderli felici, sembrava quasi un sogno.

–Avevi qualcosa da fare, per caso?–gli chiese, continuando a camminare e iniziando a fischiettare una melodia di una qualche canzone sconosciuta a Jisung.

Fu un quel momento che si accorse di cosa voleva dire tutto quello. Nessuno sapeva, nessuno ricordava che cosa era successo davvero. Nessuno ricordava dei due incidenti da cui era stato salvato giusto in tempo. Per loro, probabilmente, Jisung aveva sempre continuato a camminare sulla solita strada, l'aveva sempre attraversata a quell'incrocio. Nulla era mai dovuto cambiare.

Jisung si fermò per un attimo,chiedendosi se fosse in grado anche solo di vedere quel posto e non andare totalmente in panico.

–Jisung? Tutto bene?– gli chiese l'amico, appoggiandogli una mano sulla spalla e guardandolo preoccupato.

Jisung lo guardò per un attimo, forzando un sorriso. –Sì, sì, tutto bene. Stavo solo pensando ad una cosa.– rispose, continuando a camminare, seguito da Felix.

–Hey, hey, condividi i tuoi pensieri misteriosi con me.– disse l'altro ragazzo.

–Piuttosto, dato che a te piace così tanto parlare, perché non condividi tu i tuoi pensieri misteriosi?

–Oh, okay. Allora, questa mattina mentre uscivo di casa ho visto un mio vicino passare con il suo cane, ti giuro era così bello e il suo pelo sembrava così soffice e quindi gli ho chiesto se potevo accarezzarlo, ED ERA COSÌ FELICE! Avresti dovuto vederlo, ha continuato a corrermi dietro finché non sono entrato in macchina, awwww lo vorrei vedere di nuovo. Magari dovrei chiedere al mio vicino se ha bisogno di qualcuno che lo guardi per qualche ora, era così carino!

Ovviamente. Cosa mi aspettavo da Felix?

–Perché non addotti un cane, invece?Tutto tuo, puoi averlo con te tutto il tempo.

–Già, sarebbe una bellissima idea se solo i miei accettassero e se solo non fossi sempre fuori casa. Non posso portarlo ovunque, capisci..

Non era davvero qualcosa che capiva alla perfezione, dal momento che Jisung passava raramente del tempo fuori casa, e se non era nella sua stanza, allora era probabilmente nell'appartamento di Minho. Scosse la testa, cercando di dimenticare quel pensiero ma finendo per sorridere come un idiota.

save me | minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora