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Troppo tardi.

Aspettò che Minho chiudesse la porta,iniziando a camminare per il corridoio per uscire poi dall'edificio, rimanendo bloccato però sui suoi piedi dopo qualche passo.

-Sei..di nuovo qui?

Qualche secondo dopo e sarebbe stato troppo tardi. Se fosse già uscito da lì..

-Jisung. Lasciami parlare, okay?

La voce del ragazzo era bassa, l'espressione sul suo viso estremamente triste.

-Perché dovrei?

-Vieni con me.- disse, girandosi dall'altra parte rispetto alla porta dell'appartamento di Minho, fermandosi sulle scale e appoggiandosi alla parete con una spalla.

-Allora? Cos'è che vuoi dirmi così tanto, Chan?- gli chiese Jisung, sentendo l'impazienza crescere dentro di lui.

-Perché non vuoi che io gli parli?

-Secondo te? Mi sembra di avertelo già detto. Non voglio che tu distrugga tutto quello che abbiamo dovuto ricostruire da capo. Non c'è nessun motivo per cui tu debba volergli parlare.

-Jisung.- disse, sospirando. -Pensi mai a tutto quello che è successo in passato? Ti capita mai di parlare con lui di esperienze che entrambi avete avuto ma che solo tu ricordi?

Si morse il labbro inferiore, distogliendo lo sguardo dal volto di Chan. -Anche se così fosse,cosa cambia? Anche se succedesse...

-Ti fa mai male? Non soffri mai quando succede? Davvero t'importa così poco di tutto quello che avete pensato? Sei davvero pronto a lasciare tutto nel passato?

Ovvio che gli faceva male. A volte gli sembrava addirittura di star per impazzire, gli sembrava di essere l'unico ad aver vissuto, o di aver vissuto in un mondo diverso. Nessuno ricordava che cosa aveva passato. Nessuno. A parte..

Il suo sguardo tornò su Chan. In quel momento realizzò che quella davanti a lui era l'unica persona in assoluto a sapere tutto quello che era successo. Ogni cosa. Era l'unica persona che potesse farlo sentire come se tutto quello che era successo fosse reale.

Eppure..nonostante stesse male. Nonostante le sue emozioni gli dicessero di smetterla, di accettare quello che sembrava essere aiuto da Chan..la sua testa gli diceva che fosse troppo pericoloso farlo. Se confrontava il modo in cui si sentiva in quel momento, e l'eventualità che avrebbe potuto perdere Minho..la sua scelta finiva sul soffrire.

-Non m'importa.- rispose.

-Jisung, ti giuro che sono qui per aiutarti. E anche se non vuoi che io parli a lui..devo farlo.

-Devi farlo? Allora non riguarda solo me e Minho, vero?

Chan annuì. -No, non riguarda solo voi due. Però è l'unica cosa che posso fare. Se non lo faccio, nulla migliorerà mai.

-Non mi serve che le cose migliorino. Alla fine, se continuo così, un giorno riuscirò ad accettarlo. Dimenticherò anch'io quel passato che mi sembra di aver vissuto.

-Devo farlo. Mi dispiace, Jisung. Per quanto tu non voglia che io lo faccia..andrà tutto bene. Non può andare male. Per te andrà tutto bene comunque.- disse, scostandosi dal muro e oltrepassandolo, camminando nel corridoio verso la porta dell'appartamento di Minho.

-Aspetta! Cosa stai facendo??- gli urlò contro, fregandosene del fatto che qualcuno avrebbe potuto sentirlo, correndo verso Chan e afferrando uno delle sue braccia, tentando di fermarlo.

-Non riuscirai a fermarmi. Si vede perfettamente che fisicamente sono più forte di te.- rispose freddamente, strattonando il braccio.

Oh..quindi, dopo tutto questo tempo..non stavo mai vincendo. Io...ho sempre perso.

save me | minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora